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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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461. A Caione Gasparo, CSSR. Benevento.

Mutamenti ordinati dal Re alla Regola. Gli comanda di venire da lui per aiutarlo in questo momento di divisione.

 

Nocera, 02. 08. 1780.

 

Viva Gesù M. a e Gius.e

Intesi dire che alla S. Cong.ne si era ricorso, che io cogli altri del Regno volevamo tirare quelli che hanno professata la Regola antica di Benedetto XIV a fare da oggi avanti la Regola del Re. Sappia V. R. che io scrissi alla S. Cong.ne, che noi affatto non abbiamo questo pensiero, perché il Re non intende tirarci a lasciare la Regola del Papa per fare la nuova. Il Re vuole che noi osserviamo certe cose che non sono contrarie alla Regola del Papa, come per esempio non vuole che assistiamo a parlamenti, né a testamenti ed altre cose simili1. Del resto, a quelli della Regola antica il Re non proibisce affatto di osservare la Regola del Papa, mentre hanno tutta la libertà di poterla osservare; ma stando in Regno non vuole da noi certe cose, cioè l'assistere a' testamenti & come sopra.

Ho inteso ultimamente, che in questa materia di far divisione con mutare il Rettor Maggiore ci sia intrigata anche V. R. Io non lo credo2, ma perché il demonio pretende d'imbrogliarci, prego V. R. senza meno di venirmi a trovare quanto più presto, con palesarmi tutto quello che sa e tutto quello che ci è, perché venendo qui, parlando con me un quarto di ora, resterà sincerato di tutto e quietato perfettamente, senza pensare più a far divisione, secondo pretende il demonio, per vederci sconquassati e per dar gusto a' nostri nemici, che pretendono vederci divisi, quando non vi è affatto questo pericolo di divisione.

Io certamente son Rettore Maggiore perpetuo dichiarato non solo dal Re, ma anche da Benedetto XIV. Io non so come alcuni pretendono di far nuovo Rettore Maggiore e far due Congregazioni. Io per altro sto col piede alla fossa; non pretendo essere Rettore Maggiore, ma parlo per non veder ruinata la Congregazione.

Quando all'incontro, se pigliamo le cose per lo cammino suo, la Congregazione resterà unita com'era prima, e tutti quelli che vogliono osservare la Regola antica, li voti, la perseveranza e tutte l'altre Regole antiche, sono in tutta libertà di osservarle.

Quando V. R. sarà venuto qui, resterà chiarito di tutto. Io come Rettore Maggiore la prego, e per la potestà che me ne ha data il Papa voglio che V. R. senza meno venga a trovarmi, acciocché restiamo in tutto quietati. Pertanto l'aspetto e le do precetto formale di venire a trovarmi.

Ho mandato più volte a chiamare il P. Buonopane3, perché l'ho da parlare d'una certa scrittura, e 'l detto Padre a tante mie lettere non mi ha risposto neppure per una volta. Aspetto V. R. assieme con esso, e la benedico con tutti gli altri compagni.

Di V.R.

F.llo Alf.o M.a R. M.re

Nocera, 2 Ag. 1780

P. Cajone

 

Solo la firma è autografa. La lettera è scritta dal Frat. Francesco Romito. La trascrizione è secondo l'originale conservato in A G.

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 11 (1963), pp. 282-283.




1 Circa i mutamenti apportati alla Regola Cf. la lettera n. 325 (# 1699).



2 In AG c'è un ricorso del P. Caione contro le dispositioni della riunione del 26-VI-1780.



3 Fabio BUONOPANE CSSR (1740-1796).






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