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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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472. A Francesco Antonio De Paola, CSSR. Frosinone.

Si lamenta di non ricevere risposta. Sua richiesta fatta al re riguardante i vincoli di perseveranza e di povertà.

 

Nocera, 26. 01. 1781.

 

Viva Gesù M. a e Gius.e

Io vi ho scritte più lettere e non vedo risposta1, e non so perché. Prego V. R., e se il P. de Paula sta fuori, chi presiede in casa che mi avvisi dov'egli si trova.

Noi abbiamo domandato al Re che ci conceda il poterci obbligare alla perseveranza ed alla povertà e vita comune (cose che vanno unite coll'obbligo dell'ubbidienza)2. E 'l Cappellano Maggiore3 di tutte queste cose ci ha fatta la consulta favorevole, onde per certo speriamo di aver tutto, perché il Re non si parte dalla consulta di esso Cappellano4. E se otterremo dette grazie, speriamo il resto, cioè che il Papa ci ammetta di nuovo in tutte le grazie prima concesse5.

Torno a dire: il Padre che presiede in casa mi avvisi di tutto, se il P. [de] Paula sta fuori. Mi avvisi, se voi fate Missioni, ed ogni altra cosa che vi fosse di nuovo. Io non voglio credere che il P. de Paula o i vostri compagni deliberatamente non mi vogliono rispondere, perché ciò sarebbe lo stesso che dichiararvi nostri nemici, ma senza causa, perché noi vi stimiamo e sempre vi stimeremo per nostri Fratelli.

Abbraccio V. R. e tutti i compagni; aspetto la risposta e resto

Di V. R.

Um.mo Servo

Alfonso Ma de Liguori Vesc.o

Nocera, 26 Gen. ‘81

Indirizzo a tergo:

Al M.o Rev.do Padre, Fratello in G.C.

Il P. D. Fran.co de Paola della Cong.ne del S.mo Redentore in sua assenza legga chi presiede

Roma per Frosinone

 

Solo la firma è autografa; la lettera è scritta dal Frat. Francesco Romito. La trascrizione è secondo l'originale conservato in A G.

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 11 (1963), pp. 287-288.

 




1 La stessa lamentela l'aveva rivolta al De Paola poco prima; Cf. Lettere Volume II, n. 979.



2 Il 24-II-1781 fu concesso ai Congregati del Regno napolitano il giuramento di perseveranzia, povertà e di vita comune. La lettera originale di Carlo De Marco a S. Alfonso si trova pubblicata in Lettere Volume II, nn. 985, 986. Lo stesso «Dispaccio» del 24-II-1781 fu comunicato a S. Alfonso nella lettera del Cappellano Maggiore del 26-II-1781.



3 L'Ecc.mo Matteo Gennaro TESTA (1708-1782



4 Come appare dalla lettera del Cappellano Maggiore a S. Alfonso del 26-II-1781 la decisione regia fu conforme al desiderio del Cappellano.



5 Poco dopo che furono concessi alla Congregazione del Regno i giuramenti, S. Alfonso ne fece partecipe la S. Congregatione Episc. et Regul., sperando che potesse avvenire la riunione della Congregazione. -Cf. Lettere Volume II, n. 987.






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