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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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484.1 Ai Padri e Fratelli delle case del Regno. [Circolare].

Poiché alcuni soggetti non sembrano di aver accettato il Regolamento, comanda a ciascuno di accettarlo con giuramento entro 40 giorni.

 

Nocera, 21. 06. 1781.

 

J.M.J.

Volendo noi eseguire in tutte le sue parti le Sovrane risoluzioni, emanate dalla Maestà del nostro Re (che Dio prosperi e feliciti), inerendo ancora alla lettera di ufficio di Monsignor Cappellano Maggiore sotto il primo Marzo dell'anno scorso, in2 cui incarica di far sapere in di lui nome a tutti e qualsivogliano individui della nostra Congregazione, che il Real Regolamento deve puntualmente osservarsi da tutti li Congregati delle nostre quattro case di Regno, sieno eglino Superiori, Sacerdoti, Studenti o Laici, senza contraddizione o opposizione alcuna; avendo perciò insinuato con una nostra lettera circolare sotto il 15 Maggio di quest'anno mille settecento ottantuno, che fossero tutti disposti -nel giorno da determinarsi da' rispettivi Superiori locali ad accettare il Regolamento e fare i consaputi giuramenti a tenore de' Reali ordini: abbiamo preinteso e preveduto con nostro sommo rincrescimento, che alcuni incontreranno difficoltà nell'eseguire tali Sovrane determinazioni, essendosi ancora alcuni appartati dalle nostre case sotto altri pretesti a noi da essi esposti.

Ma perché andiamo a riflettere che, non dandosi da tutti i suddetti giuramenti, non vi può esserepaceuguaglianza, e volendo nello stesso tempo togliere a' refrattarj ogni pretesto e scusa, siamo venuti nella certa risoluzione di dare a' medesimi giorni quaranta di tempo da scorrere da oggi 21 del corrente Giugno 1781, fra il quale tempo debbano essi accettare il Regolamento e fare i suddetti giuramenti3, restando solo in loro libertà quello della perseveranza4.

Se mai, scorso questo tempo, alcuno, chiunque egli sia, o Sacerdote o Studente o Laico, non adempirà ad un atto si doveroso di accettare il Regolamento e fare i giuramenti, noi qual Capo e Rettore Maggiore di detta Congregazione da ora lo dichiariamo per sempre espulso dalla stessa Congregazione, senza che vi sia necessaria altra nostra dichiarazione, scorso il dato tempo di quaranta giorni; volendo inoltre, che dal prefisso giorno non sia più riconosciuto come uno de' nostri.

Ed affinché sia a tutti nota questa nostra dichiarazione e determinazione, vogliamo che da' Superiori locali si partecipi a' rispettivi individui, sieno presenti o assenti anche col nostro permesso, rivocando a tal'effetto solamente ogni licenza ad essi data, o a voce o in iscritto, con fame pervenire agli assenti copia autentica di questa nostra dichiarazione.

Nocera de' Pagani, 21 Giugno 1781

Alfonso M. a R. r M.re

La detta firma è di propria mano del detto Ill.mo Monsig. Vescovo D. Alfonso Maria Liguori, Rettore Maggiore5; ed in fede ho segnato &

Not.ro Gio. De Novi d'Angri &

[Sigillo cartaceo di S. Alfonso impresso su cera rossa

Sigillo notarile sottoscritto: De Novi]

 

Solo la firma è autografa e autenticata dal notaio De Novi di Angri. La trascrizione è secondo l'originale conservato in A G, dove vi sono altri esemplari di questa circolare.

Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.

Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 11 (1963), pp. 299-300.




1 Vedi Lettera n. 343 (# 1760).



2 Nell'esemplare conservato nell'Arch. della Prov. Sicil.: «con».



3 Come appare dall'istrumento notarile fatto il 3-II-1789 (A G XXVIII 10; cfr KUNTZ X 282 e XII 434), nel giorno 21-VI-1781 S. Alfonso e i Congregati del collegio di Pagani fecero i giuramenti dopo una spiegazione sull'indole del giuramento e dei voti. In Ciorani i giuramenti furono emessi il 25-VI-1781. Dei giuramenti fatti in altre Case non ci sono tracce in A G, ma secondo il Kuntz (X 299) anche lì ebbero luogo.



4 Il 7-VI-1781 al Vic. Gen. Corrado P. Criscuolo indicò la formula del giuramento: «Io NN. giuro a Dio Benedetto di osservare castità, ubbidienza, povertà e vita comune, e di perseverare nella Cong.ne, tutto a tenore di quanto sta determinato nel Regolamento e ne' Reali Dispacci. Così Dio mi ajuti e questi santi Evangelj». E spiega: «Il giuramento di perseveranza l'ho posto nella formola per chi vuol farlo, perché come sa, non vi si possono astringere».



5 Nell'esemplare conservato nell'Arch della Prov. Sic.: «di detta Cong.ne».






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