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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
486. Al P. Vincenzo Antonio Giattini, C. SS. R., Girgenti.
Con mia somma consolazione ho letto la sua lunga e ragionata Relazione sopra la sua vocazione, e sopra lo stato passato e presente di sua Casa. Conosco chiaramente che Dio è stato quello che l'ha chiamato alla nostra Congregazione, anche un cieco lo conosce; mentre un complesso di tante circostanze da V. R. accennate, non può essere se non da Dio. Con ragione adunque V. R. sia forte, e deve istar fermo a non abbandonare la Congregazione; quando tutt'altro mancasse l'esserle stata contrastata per tre anni continui, con gli sforzi che tutt'ora fa l'inferno per mezzo dei suoi, è un chiaro argomento, che Dio l'ha chiamato e lo vuole dei nostri. Sommo piacere perciò ha provato nell'essere assicurato della sua fermezza.
Si consoli adunque, non faccia conto dell'inquietitudini che soffrirà da suoi parenti; si raccomandi a Gesù C. ed a Maria S.ma, per non perdere la corona, che le sta apparecchiata. Io ho scritto risolutamente a suo Sig. Padre che non posso in coscienza obbligarla a ritirarsi, e che perciò non occorre scrivermi più sopra questo punto. Di me non dubiti, per V. R. può mancare; ma spero di no, attesa la sua presente fermezza. Mi raccomando intanto alle sue orazioni e la benedico
F.llo Alfonso de Liguori R. M.
In calce alla lettera si legge:
Dichiaro io qui sottoscritto Padre Procuratore G.le della Congregazione del SS. Redentore e Postulatore di S. Alfonso M. di Liguori, che la presente lettera fu dettata da esso Santo e sottoscritta di suo proprio pugno. In fede
Roma, 18 gennaio 1840
Giuseppe M. Mautone
La lettera finora è inedita. - Lettura del Documento fatta da Laura Torino nel gennaio 2000.