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S. Alfonso Maria de Liguori Meditaz. per l'ottava di Natale IntraText CT - Lettura del testo |
MEDITAZIONE V. - Di Gesù sulla paglia.
Nasce Gesù nella stalla di Betlemme. Ivi la povera Madre non ha né lana né piume da farne il letto al tenero Bambino. Ond'ella che fa? aggruppa un mucchietto di paglia dentro una mangiatoia e ve lo mette sopra a giacere: Et reclinavit eum in praesepio.1 - Ma, oh Dio, che questo letto è troppo duro e penoso per un fanciullino di fresco nato. Le membra di un bambino son troppo delicate, e specialmente le membra di Gesù formategli con modo speciale delicate dallo Spirito Santo, affinché foss'egli più sensibile alle pene: Corpus autem aptasti mihi (Hebr. X, 5). Onde gli riesce troppo sensitiva la pena di un letto così duro. Pena ed obbrobrio: e qual figlio mai di qualunque uomo plebeo, il più vile che sia, nascendo, è posto a giacer sulla paglia? la paglia è letto proprio de' giumenti; e ad un Figlio di Dio non tocca altro letto in terra, che di vil paglia! San Francesco d'Assisi, mentre un giorno sedeva a mensa sentì leggere le suddette parole del Vangelo: Et reclinavit eum in praesepio. Ed allora disse: Come? sta il mio Signore su la paglia ed io starò a sedere? E così levossi da sedere, si gettò a terra ed ivi terminò il suo povero pranzo, mescolandolo con lagrime di tenerezza, in considerare il patir che facea Gesù bambino stando a giacer sulla paglia.2
Ma perché Maria, che tanto avea desiderato di veder nato questo Figlio, perché ella che tanto l'amava, non lo tenea tra
le sue braccia, ma lo pose a penare su quel letto così penoso? Misterio è questo, dice S. Tommaso da Villanova: Neque illum tali loco posuisset, nisi magnum aliquod mysterium ageretur.3 Molti diversamente spiegano un tal mistero; ma più di tutte mi piace la spiegazione di S. Pier Damiani: Volle Gesù appena nato esser posto sulle paglie, per insegnarci la mortificazione de' sensi: Legem martyrii praefigebat.4 Per li piaceri sensuali erasi perduto il mondo. Per questi si era perduto Adamo e tanti suoi discendenti sino a quel punto. Venne il Verbo Eterno dal cielo ad insegnare a noi l'amor del patire; e cominciò da bambino ad insegnarlo con eleggere per sé i patimenti più aspri che può avere un fanciullo. Ond'egli fu che ispirò alla Madre che lasciasse di ritenerlo su le morbide braccia, ma lo riponesse su quel duro letto a sentire maggiormente il freddo di quella grotta e le punture di quelle ruvide paglie.