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S. Alfonso Maria de Liguori Meditaz. per l'ottava di Natale IntraText CT - Lettura del testo |
MEDITAZIONE IX. - Della solitudine di Gesù nella stalla.
Gesù volle scegliersi nascendo, come per suo romitaggio ed oratorio, la stalla di Betlemme; ed a questo fine dispose di nascere fuori della città in una spelonca solitaria, per insinuare a noi l'amore alla solitudine ed al silenzio. Entriamo in questa grotta, che qui tutto spira solitudine e silenzio. Gesù sta in silenzio sulla mangiatoia: Maria e Giuseppe in silenzio l'adorano e contemplano. Fu rivelato a Suor Margarita del SS. Sacramento carmelitana scalza, detta la Sposa di Gesù bambino, che quanto passò nella grotta di Bettelemme, anche la visita de' pastori e l'adorazione de' santi Magi, tutto fu in silenzio, senza parole.1 Il silenzio negli altri bambini è impotenza
ma in Gesù Cristo fu virtù. Non parla Gesù bambino, ma con quel suo silenzio oh quanto dice! Oh beato chi si trattiene con Gesù, Maria e Giuseppe in questa santa solitudine del presepio! I pastori per poco che vi furono ammessi, ne uscirono tutti infiammati d'amore verso Dio, poich'altro non faceano che lodarlo e benedirlo: Reversi sunt laudantes et glorificantes Deum (Luc. II).2 - Oh felice quell'anima che si ferma nella solitudine di Bettelemme a contemplare la divina misericordia e l'amore che un Dio ha portato e porta agli uomini! Ducam eam in solitudinem et loquar ad cor eius (Os. II, 14). Ivi l'infante divino non le parlerà all'orecchio, ma al cuore, invitandola ad amare un Dio che tanto l'ama. In vedere ivi la povertà di questo vago romitello, che se ne sta in quella spelonca fredda, senza fuoco, servendosi d'una mangiatoia per culla e d'un poco di fieno per letto: in sentire i vagiti, in mirare le lagrime di questo innocente Bambino, ed in pensar ch'egli è il suo Dio, com'è possibile pensare ad altro che ad amarlo? Oh che dolce romitorio ad un'anima che ha fede e la stalla di Bettelemme!- Imitiamo noi ancora Maria e Giuseppe, che infiammati d'amore stansi a contemplare il gran Figlio di Dio vestito di carne e fatto soggetto alle miserie terrene: il sapiente renduto infante che non parla: il grande renduto picciolo: il sommo così avvilito: il ricco fatto così povero: l'onnipotente fatto debole: in somma considerano la maestà divina nascosta sotto la forma d'un piccolo fanciullo disprezzato ed abbandonato dal mondo, e che tutto fa e patisce per rendersi amabile agli uomini. Pregalo che ti ammetta in questo santo ritiro. Fermati e restati ivi e non ti partire più di là. O solitudo, dice S. Girolamo, in qua Deus cum suis familiariter
loquitur et conversatur!3 O bella solitudine, nella quale Dio colle anime sue dilette parla e conversa non da sovrano, ma da amico, da fratello e da sposo! Oh che paradiso il conversare da solo a solo con Gesù bambino nella grotticella di Bettelemme!