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S. Alfonso Maria de Liguori
Otto med. della Passione di Gesù Cristo...

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MEDITAZIONE II - Quant'obbligo noi abbiamo a Gesù Cristo di amarlo.

Gratiam fideiussoris ne obliviscaris: dedit enim pro te animam suam (Eccli. XXIX, 20). Comunemente gl'interpreti intendono per tal mallevadore Gesù Cristo il quale, vedendoci impotenti a soddisfare la divina giustizia per li nostri peccati, oblatus est quia ipse voluit (Is. LIII, 7): si offerì a


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pagare per noi, e pagò i nostri debiti col suo sangue e colla sua morte, dedit pro te animam suam.

Non bastava il sacrificio delle vite di tutti gli uomini a compensar le ingiurie fatte da noi alla divina Maestà, bisognava che l'offesa fatta ad un Dio, non da altri che da un Dio fosse soddisfatta; e ciò ha fatto Gesù Cristo. In tantum melioris testamenti sponsor factus est Iesus (Hebr. VII, 22). Il nostro Salvatore, dice S. Paolo, pagando col suo sangue per l'uomo come suo mallevadore, gli ottenne per li meriti suoi di contrarre un nuovo patto con Dio, cioè che, osservando l'uomo la legge, gli fosse concessa la grazia e la vita eterna. E questo appunto espresse Gesù medesimo nell'istituzione dell'Eucaristia dicendo: Hic calix novum testamentum est in meo sanguine (I Cor. XI, 25). Significandoci che quel calice del suo sangue era l'istrumento o sia scrittura di sicurtà in cui si stabilì il nuovo patto fra Dio e Gesù Cristo, che agli uomini, che gli erano fedeli, sarebbe stata concessa la grazia e la vita eterna.

Quindi il Redentore, per l'amore che ci portava, soddisfece rigorosamente per noi la divina giustizia, soffrendo egli le pene a noi dovute: Vere languores nostros ipse tulit et dolores nostros ipse portavit (Is. LIII, 4).E tutto fu effetto del suo amore: Dilexit nos et tradidit semet ipsum pro nobis (Eph. V, 2). Dice S. Bernardo che Gesù Cristo per perdonare a noi non ha perdonato a se stesso: Ut servum redimeret, sibi ipsi non pepercit.1 O miseri Giudei, a che state aspettando il vostro Messia promesso da' profeti? Egli è già venuto, voi l'avete ucciso; ma ciò non ostante il vostro Redentore è pronto a perdonarvi, mentr'è venuto a salvare i perduti: Venit salvum facere quod perierat (Matth. XVIII, 11).2

S. Paolo scrisse che Gesù Cristo, per liberarci dalla maledizione meritata per le nostre colpe, si addossò egli tutte le maledizioni a noi dovute, e perciò volle morire colla morte de' maledetti, qual era la morte di croce: Christus nos


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redemit de maledicto legis, factus pro nobis maledictum: quia scriptum est: Maledictus omnis qui pendet in ligno (Galat. III 13).3

Qual gloria sarebbe di un povero villano, se, essendo preso schiavo da' corsali,4 il suo re lo riscattasse colla perdita di un regno? Ma quanto più grande è la gloria nostra in essere stati redenti da Gesù Cristo colla spesa del suo medesimo sangue, una stilla del quale vale più che mille mondi? Non corruptibilibus auro vel argento, dice S. Pietro, redempti estis... sed pretioso sanguine quasi agni immaculati Christi (I Petr. I, 18, 19). Posto ciò, ne avverte S. Paolo che commettiamo un'ingiustizia contra del nostro Salvatore, se disponiamo di noi secondo la nostra e non secondo la sua volontà, e se ci riserbiamo qualche cosa, e peggio se ci prendiamo qualche libertà con disgusto di Dio; giacché non siamo più nostri, ma di Gesù Cristo che ci ha comprati a gran prezzo: An nescitis quoniam... non estis vestri? empti enim estis pretio magno (I Cor. VI, 19 et 20).

Ah mio Redentore, se io spargessi tutto il mio sangue, se dessi mille vite per amor vostro, qual compenso sarebbe all'amore di voi che avete dato il sangue e la vita per me? Datemi forza, Gesù mio, di esser tutto vostro nella vita che mi resta, e non amare altro che voi.

O Maria, raccomandatemi al vostro Figlio.




1 «Propter nimiam enim caritatem suam, qua dilexit nos Deus, ut servum redimeret, nec Pater Filio, nec sibi Filius ipse pepercit.» S. BERNARDUS, Sermo in feria IV Hebdomadae Sanctae, De Passione Domini, n. 4. ML 183-264.



2 Venit enim Filius hominis salvare quod perierat. Matt. XVIII, 11. - Venit enim Filius hominis quaerere et salvum facere quod perierat. Luc. XIX, 10.



3 Christus nos redemit... Gal. III, 13. - Maledictus a Deo est qui pendet in ligno. Deut. XXI, 23.



4 «Corsale è voce antiquata, e però men odiosa perché morta.» Nicolò TOMMASEO, Dizionaris dei sinonimi della Lingua Italiana. Ed VII, 1884, pag. 939. - Oggi diciamo comunemente: corsari.






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