V. - Circa il ritiramento.

Per 1.o. Ne' tempi stabiliti dalle regole tutti stiano ritirati nelle loro camerate, dalle quali niuno può uscire senza licenza del prefetto. Se però il seminarista volesse andare a ritrovare il rettore o il vescovo, non potrà il prefetto negargli la licenza, ma dee accompagnarlo o mandarlo accompagnato. Se poi il seminarista volesse uscire dopo l'Ave Maria, o pure di giorno per andare a trovare il maestro, non può andarvi senza licenza del rettore, il quale difficilmente accordi queste licenze. Le difficoltà che occorrono agli scolari, meglio è che si dicano al maestro nella stessa scuola, quando si fa la conferenza o sia repetizione.

Per 2.o. A niuno è permesso l'entrare in cucina, dispensa, né ad altra officina, né anche al refettorio fuori del tempo del pranzo e della cena. E niuno può calare alla porta senza licenza del rettore, il quale (dando la licenza) farà accompagnare il seminarista dal prefetto o da altro soggetto fidato.

Per 3.o. I seminaristi non possono conversare co' seminaristi, a' quali se mai dovessero dir qualche cosa, debbono dircela sempre a vista del prefetto.

Per 4.o. I serventi non possono ricevere le lettere, ma queste tutte debbono riceversi dal portinajo, il quale porteralle al rettore. E 'l rettore o le leggerà esso o le farà leggere dal prefetto. E lo stesso si osserverà nelle risposte.

Per 5.o. Nell'uscire dal seminario tutti si porteranno ||12|| prima in chiesa a cercar la benedizione al SS. Sagramento e l'ajuto per non commetter difetti in quell'uscita. E così parimente nel ritorno anderanno al Sacramento a ringraziarlo, con recitare l'Agimus Tibi gratias ecc.