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S. Alfonso Maria de Liguori Rettitudine d'intenzione IntraText CT - Lettura del testo |
Rettitudine d'intenzione
Approccio alla lettura
Scheda
E’ un manoscritto di tre pagine (27,5 x 20 cm) che il Santo stesso ritiene finito, senza ulteriore bisogno di aggiunte o modifiche, pubblicato per la prima volta dal redentorista André Sampers in Spicilegium Historicum 28 (1980) pp.457-468.
Il manoscritto rispecchia il modo di scrivere di Alfonso: il testo è scritto sulla metà destra del foglio, mentre la metà sinistra rimane bianca per eventuali aggiunte
Esso contiene una istruzione rivolta al clero circa la rettitudine d’intenzione da perseguire nelle opere: solo le azioni fatte con rettitudine d’intenzione sono gradite a Dio.
La dottrina proposta in questo manoscritto non presenta posizioni originali che possano portare un contributo alla spiritualità alfonsiana. Lo stesso S. Alfonso dice di aver seguito la dottrina che il gesuita P. Alfonso Rodriguez aveva esposta nel suo ottimo libro Esercizio di perfezione e di virtù cristiane. Di questa opera il Santo ebbe tra le mani l’edizione di Bassano(Remondini) del 1747 (parte I, tratt. III, pp. 70-98).
Il manoscritto non porta alcuna data. Dai criteri interni alla lettura del testo il Sampers è incline a fissare la data tra il 1740 e il 1750
Il testo riportato è quello dell’originale autografo. Le note a corredo, poste dal Sampers, rimandano alle pagine e ai numeri dell’opera del Rodriguez, nella edizione citata, usata certamente da S. Alfonso. Le note, inoltre, riportano le aggiunte poste dal Santo al manoscritto, non le sue correzioni.
(da un articolo di André Sampers in Spicilegium Historicum 28 (1980) pp.457-468)