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S. Alfonso Maria de Liguori
Riflessioni utili a' Vescovi

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§. V. Del vicario, e ministri.

Nell'elezione de' ministri la prima risoluzione del vescovo ha da essere, per accertare il buon governo, di non eleggere per qualsisia ragione alcuno mai per rispetto di parentela, d'amicizia, o d'altro riguardo mondano.

In quanto al vicario è chiaro che dal vicario dipende la maggior parte della quiete e del regolamento della diocesi. Onde il vescovo deve usar tutta la diligenza per ottenere un vicario, che sia insieme dotto e di spirito, affabile, che tratti con dolcezza, e incessantemente dia udienza a tutti, che sbrighi i negozj, e sopra tutto non sia attaccato all'interesse. S. Carlo proibì affatto a' suoi vicarj ed a tutti i suoi ministri il ricevere donativi di qualunque sorta; e uno di loro, per aver accettato una volta un certo presente, egli lo licenziò affatto dalla sua corte. È bene poi che il vescovo ogni giorno, o pure in più giorni della settimana assegnati, si faccia dar


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conto dal vicario delle cause e affari più rilevanti che occorrono a determinarsi; altrimenti contro sua voglia si troverà molte volte intricato in disordini forse non più rimediabili.

La corte poi sia divota, licenziando chi non fa vita spirituale, e tanto più se vive lontano da Dio, al che deve invigilare il vescovo continuamente; altrimenti ne sarà giustamente mormorato dal popolo. E similmente bisogna che vieti con rigore e minaccie di licenziare chiunque de' suoi ministri o servi che cercasse o accettasse regali da qualunque persona o comunità, e specialmente dagli ordinandi, da' parrochi, o confessori nuovamente fatti o beneficiati; ed ordini insieme che affatto non s'intromettano in materia di giustizia a raccomandare alcuno, come tutto ordinò s. Carlo: mentre da ciò nascono poi molti sconcerti, e molte volte ne resta ancora con discredito il buon nome del vescovo, il quale in ciò bisogna che sia il primo a dare il buon esempio in non ricever regali da alcuno de' suoi sudditi, e singolarmente dagli ordinandi, beneficiati, e dalle monache particolari; eccettuansi que' regali che gli spettano per ragione o per consuetudine. I donativi fan perdere il buon nome e la libertà di correggere o di negare quello che non è giusto.




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