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S. Alfonso Maria de Liguori Sermoni compendiati IntraText CT - Lettura del testo |
PREDICA Della passione di Gesù Cristo.
Oimè, quali funesti segni io miro in questo tempio! vedo l'aria ottenebrata, gli altari spogliati, sento un canto lagrimevole. Oh Dio! già intendo; son segni questi del dolore che soffre la chiesa piangendo la morte del suo sposo Gesù. È giusto dunque che in questo giorno accompagniamo colle lagrime nostre il pianto della chiesa nostra madre, e ci fermiamo a considerare la morte del nostro Dio, il quale dopo una vita di pene ha voluto morire sovra un legno infame in un mare di obbrobrj e di dolori.
Vieni, o santa croce, vieni e fatti vedere da questo popolo. Tu sei l'arca fortunata in cui può trovarsi la salvezza nel naufragio di questo mondo: tu la verga prodigiosa che dai forza agli uomini di poter divenire da mostri d'iniquità verghe fiorite di sante virtù: tu sei il serpente di bronzo, alla cui vista i peccatori avvelenati dalla colpa possono riacquistare la primiera sanità: tu sei l'albero eletto e risplendente, scelto tra mille a sostenere le membra del Redentore.
Tu finalmente fosti l'altare penoso in cui volle il Salvatore del mondo esser sagrificato per la nostra salute; dunque dammi forza ed aiuto di rappresentare a queste anime fedeli le ignominie, i dolori e le agonie che patì Gesù Cristo, quando sovra di te lasciò la vita.
Tutta la vita di Gesù Cristo fu seminata di dolori e d'ignominie; ma tre specialmente furono i mesti teatri delle sue pene, dove maggiormente ci dimostrò l'amore che ci portava. Il primo teatro fu l'orto: il secondo fu il pretorio: il terzo fu il Calvario. Il primo teatro fu nascosto agli occhi degli uomini, ma aperto a quelli di Dio e degli angeli; questo fu l'orto di Getsemani: ivi il nostro Redentore diè principio alla sua ultima passione.