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Sant'Alfonso Maria de Liguori Storia delle Eresie IntraText CT - Lettura del testo |
CONFUTAZIONE I. ERESIA DI SABELLIO, CHE NEGAVA NELLA TRINITÀ LA DISTINZIONE DELLE PERSONE
1. La chiesa cattolica insegna che in Dio vi è una natura e tre persone distinte. Ario, della cui eresia parleremo nella confutazione seguente, ammettea nella Trinità la distinzione delle persone, ma dicea che le tre persone aveano tra loro diverse nature, oppure, come diceano gli Ariani posteriori, che le tre persone erano di tre nature distinte. Sabellio all'incontro confessava in Dio una sola esser la natura, ma negava la distinzione delle persone, dicendo che Iddio solo in quanto alla denominazione vien distinto col nome or di padre, or di figliuolo, or di Spirito santo, per significare i diversi effetti della divinità, ma in se stesso siccome è una la natura, una ancora è la persona. L'eresia di Sabellio prima fu insegnata da Prassea, il quale fu confutato da Tertulliano con un libro a parte. Nell'anno poi 257. la stessa eresia fu abbracciata da Sabellio1, che maggiormente la promulgò nella Libia; e Sabellio fu indi seguitato da Paolo Samosateno. Costoro negavano la distinzione delle persone e per conseguenza anche la divinità di Gesù Cristo: e perciò i Sabelliani, come scrisse s. Agostino2, furono chiamati Patripassiani; mentre,
non confessando in Dio se non la sola persona del Padre, dovevano conseguentemente dire ch'esso Padre si era incarnato, ed avea patito per la redenzione umana. L'eresia di Sabellio dopo essersi da lungo tempo estinta, fu rinnovata da Socino, alle cui opposizioni anche risponderemo in questa dissertazione.