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S. Alfonso Maria de Liguori
Traduzione de' Salmi e de' Cantici

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TERZO NOTTURNO

Salmo 1. (18. del salterio.)

Questo salmo esprime la lode delle perfezioni di Dio, della sua s. legge e delle sue opere ammirabili. Nel senso spirituale ben si applica il salmo a Gesù Cristo ed a' suoi apostoli, come lo applicano s. Agostino, il Bellarmino, il Rotigni, il Malvenda, Tirino e Gordone.

Coeli enarrant gloriam Dei; et opera manuum eius annuntiat firmamentum. I cieli predicano la gloria di Dio; e il manifestano le opere prodigiose delle sue mani. Sotto nome de' cieli da' nominati espositori s'intendono gli apostoli, dai quali colla predicazione del vangelo e co' miracoli si è propagata in tutta la terra la fede di Gesù Cristo.

Dies diei eructat verbum; et nox nocti indicat scientiam. Ciascun giorno erutta, cioè comunica, al giorno seguente le divine lodi; e la notte annunzia all'altra la scienza di lodar Dio; e così i cieli continuamente pubblicano le divine glorie.

Non sunt loquelae neque sermones, quorum non audiantur voces eorum. Non vi è nazione di qualsivoglia linguaggio che non ascolti queste voci de' cieli, cioè degli apostoli, secondo apparisce aver inteso s. Paolo, come si noterà nel verso seguente.

In omnem terram exivit sonus eorum; et in fines orbis terrae verba eorum. Il loro suono, o sia la lor voce, si è fatta udire per tutta la terra sino agli ultimi suoi confini. Ciò è secondo quel che Gesù Cristo comandò a' suoi discepoli: Euntes ergo docete omnes gentes etc.1. Ed appunto s. Paolo poi, parlando della predicazione della nuova legge per mezzo degli apostoli, riferisce questo verso del salmo, scrivendo: Numquid non audierunt? Et quidem in omnem terram exivit sonus eorum et in fines orbis terrae verba eorum?2

In sole posuit tabernaculum suum: et ipse tamquam sponsus procedens de thalamo suo. Il Signore ha posto il suo tabernacolo nel sole, come in una parte principale de' cieli3; il sole esce poi dall'oriente così risplendente come uno sposo che esce dalla sua camera nuziale.

Exultavit ut gigas ad currendam viam; a summo coelo egressio eius. Et occursus eius usque ad summum eius; nec est qui se abscondat a calore eius. Procede intanto il sole come gigante a far velocemente il suo corso, uscendo dal sommo cielo, cioè dall'oriente, sino all'altra parte estrema; in modo che non vi è chi resti ascoso dal suo calore.

Lex Domini immaculata, convertens animas; testimonium Domini fidele, sapientiam praestans parvulis. La legge del Signore è bella senza difetto, sì che converte (cioè esime) le anime dal male e dagli errori. Ella è il suo testimonio (cioè attesta a noi qual sia la divina volontà) ed è fedele nelle sue promesse; e rende sapienti i fanciulli, cioè i docili che volentieri a' suoi precetti ubbidiscono.

Iustitiae Domini rectae, laetificantes corda; praeceptum Domini lucidum, illuminans oculos. Le giustizie, cioè i comandamenti del Signore sono retti e rallegrano i cuori de' fedeli;


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eglino sono lucidi, cioè pieni di luce divina, ed illuminano le menti. Le menti sono gli occhi delle anime.

Timor Domini sanctus, permanens in saeculum saeculi. Il timore del Signore è santo e permanente in eterno; cioè la divina legge che insegna il santo timore è permanente in quanto al premio eterno che promette a chi l'osserva. Iudicia Domini vera iustificata in semetipsa. Ed i suoi precetti son veri e giustificati in sé stessi.

Desiderabilia super aurum et lapidem pretiosum multum et dulciora super mel et favum. Essi alle anime buone sono più graditi dell'oro e delle gemme preziose e più dolci del mele.

Etenim servus tuus custodit ea; in custodiendis illis retributio multa. Pertanto il tuo servo li custodisce; e sa che grande sarà il premio per coloro che li custodiscono.

Delicta quis intelligit? ab occultis meis munda me; et ab alienis parce servo tuo. Del resto chi è quegli che conosce tutti i delitti (o sieno errori, come volta s. Girolamo) che possiamo commettere, per poterli evitare? Perciò, Signore, purificatemi da quelle macchie che mi sono occulte; e risparmiate al vostro servo, cioè non permettete ch'egli si accompagni con coloro che sono di costumi alieni, cioè cattivi. S. Girolamo volta: A superbis libera servum tuum.

Si mei non fuerint dominati, tunc immaculatus ero; et emundabor a delicto maximo. Se da' miei peccati non mi farò dominare, allora sarò libero da ogni difetto e mondo specialmente da peccati gravi.

Et erunt ut complaceant eloquia oris mei; et meditatio cordis mei in conspectu tuo semper. Ed allora compiaceranno il vostro cuore così le parole della mia bocca, cioè le mie preghiere, come le meditazioni del mio cuore fatte alla vostra presenza.

Domine, adiutor meus et redemptor meus. Signore, voi siete il mio sovvenitore ne' bisogni e il mio liberatore ne' pericoli.

Salmo 2. (19. del salterio.)

Esprime questo salmo una preghiera del popolo per la felicità delle armi di Davide. Ma il Bellarmino e il p. Rotigni vogliono che così questo salmo come i due seguenti 20. e 21. riguardino le vittorie di Gesù Cristo contro i demonj ed i persecutori della sua chiesa.

Exaudiat te Dominus in die tribulationis; protegat te nomen Dei Iacob. Principe, ti esaudisca il Signore nel giorno delle tue tribulazioni; e il nome del Dio di Giacobbe ti protegga.

Mittat tibi auxilium de sancto et de Sion tueatur te. Ti mandi l'aiuto del santuario e dalla celeste Sionne ti difenda.

Memor sit omnis sacrificii tui; et holocaustum tuum pingue fiat. Egli si ricordi di tutti i tuoi sacrificj; e il tuo olocausto gli sia accetto, come gli sono accetti i sacrifizj degli animali pingui.

Tribuat tibi secundum cor tuum; et omne consilium tuum confirmet. Il Signore ti conceda i successi prosperi secondo i desiderj del tuo cuore; e confermi colla sua mano ogni tua impresa.

Laetabimur in salutari tuo; et in nomine Dei nostri magnificabimur. Noi ci rallegreremo della vostra salute e vittoria: et magnificabimur, legge l'ebreo vexillum attollemus, alzeremo la bandiera, cioè predicheremo la gloria del nostro Dio.

Impleat Dominus omnes petitiones tuas; nunc cognovi quoniam salvum


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fecit Dominus christum suum. Adempisca il Signore tutte le tue dimande: ora ho conosciuto ch'egli ha salvato il suo cristo, cioè il re da esso unto colla sua grazia.

Exaudiet illum de coelo sancto suo; in potentatibus salus dexterae eius. Il Signore l'esaudirà dal cielo: le parole in potentatibus salus dexterae eius legge s. Girolamo: in fortitudine salus dexterae eius; viene a dire: Iddio lo salverà colla fortezza della sua destra.

Hi in curribus et hi in equis, nos autem in nomine Domini Dei nostri invocabimus. I nostri nemici confidino ne' beni di terra, ne' cocchi e ne' cavalli, ma noi invocheremo il nome del nostro Dio che la vittoria a chi in lui confida.

Ipsi obligati sunt et ceciderunt; nos autem surreximus et erecti sumus. Obligati, cioè colligati quasi compedibus. Essi stan legati dagli affetti terreni come da tanti ceppi, e sono caduti; ma noi ci siamo alzati e sollevati dalla terra.

Domine, salvum fac regem; et exaudi nos in die qua invocaverimus te. Signore, conservateci il nostro re; ed esauditeci in tutti i giorni in cui v'invocheremo.

Salmo 3. (20. del salterio.)

Questo salmo è un ringraziamento del popolo per lo felice successo delle armi di Davide. Ma il senso spirituale, secondo il Bellarmino, riguarda la vittoria da Gesù Cristo riportata contra il peccato e l'inferno coi meriti della sua passione.

Domine, in virtute tua laetabitur rex; et super salutare tuum exultabit vehementer. Signore, il re sempre si rallegrerà nella vostra potenza ed avrà una grande e speciale allegrezza per la salute da voi ricevuta.

Desiderium cordis eius tribuisti ei; et voluntate labiorum eius non fraudasti eum. Voi avete contentato i desiderj del suo cuore e non avete mancato di esaudire le sue preghiere.

Quoniam praevenisti eum in benedictionibus dulcedinis; posuisti in capite eius coronam de lapide pretioso. Poiché l'avete prevenuto colla dolcezza delle vostre benedizioni e gli avete coronato il capo con corona di preziose gemme.

Vitam petiit a te; et tribuisti ei longitudinem dierum in saeculum et in saeculum saeculi. Egli vi ha domandata la vita; e voi gli avete donata una vita eterna.

Magna est gloria eius in salutari tuo; gloriam et magnum decorem impones super eum. È grande la sua gloria nella salute da voi ricevuta; e voi gli accrescerete la gloria e lo splendore.

Quoniam dabis eum in benedictionem in saeculum saeculi. Legge il testo ebraico: Posuisti eum benedictiones in aeternum, il che non può aver luogo, se non in Gesù Cristo. Voi, Signore, l'avete costituito una so2gente eterna delle benedizioni che per mezzo di lui riceveranno tutti gli altri: laetificabis eum in gaudio cum vultu tuo; voi lo farete beato per sempre con fargli godere la vista della vostra bella faccia.

Quoniam rex sperat in Domino; et in misericordia Altissimi non commovebitur. Il re tutto confida in voi, come suo Si'nore; e così sarà sempre sicuro, fidando nella misericordia dell'Altissimo.

Inveniatur manus tua omnibus inimicis tuis (legge l'ebreo: Inveniet manus tua omnes inimicos tuos); dextera tua inveniat omnes qui te oderunt. La vostra mano faccia sentire la sua forza a tutti i vostri nemici che vi odiano.


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Pones eos ut clibanum ignis in tempore vultus tui; Dominus in ira sua conturbabit eos, et devorabit eos ignis. Voi li farete diventare come una fornace di fuoco che li tormenti nel tempo della vostra faccia adirata, dimostrando a tutti il giusto vostro sdegno; così il Signore nell'ira sua li affliggerà con farli divorare dal fuoco.

Fructum eorum de terra perdes; et semen eorum a filiis hominum. Ed in questa terra distruggerete il frutto delle loro fatiche, insieme colla loro progenie, in modo che fra gli uomini non vi siano loro posteri.

Quoniam declinaverunt in te mala; cogitaverunt consilia quae non potuerunt stabilire. E tutto sarà giusto: mentr'eglino si sono sforzati di rovesciare i mali sovra di voi, con tanti disprezzi che vi hanno usati, i miseri han fatti più disegni, che poi non han potuto eseguire.

Quoniam pones eos dorsum; in reliquiis tuis praeparabis vultum eorum. Questo verso è oscurissimo: onde diverse sono le spiegazioni. Teodoreto ed Eutimio spiegano: Pones eos dorsum, li metterete in fuga, facendo che volgano le spalle. In reliquiis tuis, cioè ne' loro figli, praeparabis vultum, cioè dimostrerete il vostro volto adirato. Il Bellarmino spiega così: Pones eos dorsum, farete ch'essi non sieno se non dorso, parte esposta a' flagelli. In reliquiis tuis praeparabis vultum eorum, farete che il loro volto per loro maggior pena stia fisso a considerare i vostri eletti, che sono le vostre reliquie, a voi riserbate e salvate. Il Mattei poi con Menochio, Bossuet e Tirino spiegano tutto questo verso con un solo senso, dicendo così: Scaglierai tante saette nella loro faccia che saran costretti a voltare le spalle e fuggire. Il lettore scelga la spiegazione che più gli piace; ma questo ultimo senso più si confà col testo ebreo, in cui, in vece delle parole in reliquiis tuis, si legge in nervis, nervi, che servivano per le corde degli archi, da cui si scoccano le saette.

Exaltare, Domine, in virtute tua; cantabimus et psallemus virtutes tuas. Signore, dimostrate la vostra fortezza; e noi loderemo e canteremo le vostre virtù, cioè le opere ammirabili della vostra potenza.




1 Matth. 18. 19.



2 Rom. 10. 18.



3 Al Mattei non piace la spiegazione del Bellarmino: Il Signore ha posto nel sole il suo tabernacolo. Egli siegue quest'altra, dicendo che Dio ha dato al sole la sede ne' cieli, seguendo la lezione ebraica che dice: Soli posuit tentorium in eis; ma il Bellarmino scrive che la versione de' settanta seguitata già dalla nostra volgata esprime come di sopra, cioè che Dio nel sole ha posto il suo tabernacolo; e che deve in ciò seguitarsi la lezione de' settanta, poiché giustamente si crede che nella loro età i testi ebraici erano più corretti di quelli che si leggono oggidì.






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