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S. Alfonso Maria de Liguori
Traduzione de' Salmi e de' Cantici

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FERIA II. - A MATTUTINO.

Invitatorio. Vedi pag. 624.

Salmo 1. (26. del salterio.)

Davide perseguitato da Saulle, quantunque circondato da pericoli, si fa vedere intrepido per la confidenza che ha nella divina protezione; e nello stesso tempo sospira la veduta del tabernacolo. Egli è figura di un giusto, che circondato da' nemici della salute sospira di uscire da questa terra e andare al regno beato.

Dominus illuminatio mea et salus mea; quem timebo? Il Signore è la mia luce e la salute mia; di chi avrò io a temere?

Dominus protector vitae meae; a quo trepidabo? Se Dio ha preso a protegger la mia vita, di chi io paventerò che abbia a privarmene?

Dum appropiant super me nocentes, ut edant carnes meas. Mentre


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si avvicinano contra di me i nemici come fiere, per divorar le mie carni.

Qui tribulant me inimici mei; ipsi infirmati sunt et ceciderunt. Ma questi che mi maltrattano io li ho veduti indeboliti ed abbattuti.

Si consistant adversum me castra, non timebit cor meum. Benché si unisse contra di me un intiero esercito, il mio cuore non temerà.

Si exurgat adversum me praelium, in hoc ego sperabo. Ancorché vedessi contra di me sorta già la battaglia, io non lascerò di sperare nel mio Signore.

Unam petii a Domino, hanc requiram; ut inhabitem in domo Domini omnibus diebus vitae meae. Una sola cosa io ho chiesta al Signore e sempre la chiederò, cioè ch'io sia fatto degno di abitare nella sua casa in tutti i giorni della mia vita.

Ut videam voluptatem Domini, et visitem templum eius. E che, visitando il suo tempio, io gusti la dolcezza che il Signore fa gustare a coloro che l'amano.

Quoniam abscondit me in tabernaculo suo; in die malorum protexit me in abscondito tabernaculi sui. In questo suo tabernacolo egli mi nascose nel tempo delle mie persecuzioni e mi protesse dalle insidie de' miei nemici.

In petra exaltavit me; et nunc exaltavit caput meum super inimicos meos. Egli mi sollevò come sovra di un'alta rupe; e così fece ch'io ora alzi il capo sovra i miei nemici, cioè li abbia vinti.

Circuivi (l'ebreo legge in futuro circuibo, il che meglio si accorda colle parole susseguenti) et immolavi in tabernaculo eius hostiam vociferationis; cantabo et psalmum dicam Domino. Unito anch'io a' sacerdoti circonderò l'altare e gli offerirò nel suo tabernacolo un sacrificio di lode e canterò salmi in onor del Signore.

Exaudi, Domine, vocem meam, qua clamavi ad te; miserere mei et exaudi me. Signore, esaudite la mia preghiera, con cui vi ho supplicato; abbiate di me pietà ed esauditemi.

Tibi dixit cor meum: exquisivit te facies mea; faciem tuam, Domine, requiram. Per lo passato il mio cuore, cioè il desiderio del mio cuore a voi ben noto, già vi ha fatto sapere che gli occhi miei han cercato di trovarvi, per l'avvenire cercherò di star sempre alla vostra presenza per ubbidirvi ed amarvi.

Ne avertas faciem tuam a me; et ne declines in ira a servo tuo. Non mi voltate voi la vostra faccia, né vi allontanate da me vostro servo, in vendetta delle mie colpe.

Adiutor meus esto, ne derelinquas me; neque despicias me, Deus salutaris meus. Siate voi sempre il mio protettore e non mi abbandonate mai; né mi disprezzate, o mio Dio, che siete il mio Salvatore.

Quoniam pater meus et mater mea dereliquerunt me; Dominus autem assumpsit me. Il mio padre e la mia madre mi hanno abbandonato; ma il Signore mi ha accolto tra le sue braccia.

Legem pone mihi, Domine, in vita tua; et dirige me in semitam rectam propter inimicos meos. Insegnatemi, mio Dio, a camminare secondo la vostra legge; e guidatemi per lo retto sentiero che a voi mi conduce, affinché io non cada in mano de' miei nemici.

Ne tradideris me in animas


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tribulantium me; quoniam insurrexerunt in me testes iniqui, et mentita est iniquitas sibi. Non mi consegnate in mano de' miei persecutori, giacché sono insorti contro di me alcuni falsi testimonj; ma la loro iniquità ha mentito, cioè ha nociuto ad essi medesimi.

Credo videre bona Domini in terra viventium. Io spero nella terra de' viventi (cioè nel regno de' beati, dove non ha luogo la morte) di godere i beni che il Signore apparecchia a chi l'ama.

Expecta Dominum, viriliter age; et confortetur cor tuum et substine Dominum. Aspetta dunque, anima mia, la misericordia del Signore, e combatti con fortezza; si conforti il tuo cuore ed attendi il soccorso da Dio, che non mai ti mancherà.

Salmo 2. (27. del salterio.)

Davide nelle sue persecuzioni implora l'aiuto di Dio e predice la sua liberazione. Questo salmo può applicarsi ad ogni fedele che vive su questa terra in mezzo a tante tentazioni e pericoli.

Ad te, Domine, clamabo; Deus meus, ne sileas a me. Signore, io non cesserò di gridare a voi per aiuto; mio Dio, deh non tacete, come se non udiste le mie preghiere. Ne quando taceas a me, et assimilabor descendentibus in lacum. Che se lasciate di rispondermi, io diventerò simile a coloro che sono discesi in un sepolcro chiuso, donde la loro voce non si fa più sentire.

Exaudi, Domine, vocem deprecationis meae, dum oro ad te; dum extollo manus meas ad templum sanctum tuum. Signore, esaudite le mie voci quando vi prego; e quando alzo le mani supplicandovi nel vostro santo tempio.

Ne simul tradas me cum peccatoribus; et cum operantibus iniquitatem ne perdas me. Non permettete che io cada in precipizj insieme co' peccatori; né ch'io mi perda insieme con coloro che iniquamente operano.

Qui loquuntur pacem cum proximo suo; mala autem in cordibus eorum. Questi parlano di pace col loro prossimo; ma ne' loro cuori gli tramano la ruina.

Da illis secundum opera eorum et secundum nequitiam adinventionum ipsorum. Date loro il castigo secondo il merito delle loro opere e secondo la loro malizia che inventa inganni per nuocere agli altri.

Secundum opera manuum eorum tribue illis; redde retributionem eorum ipsis. Rendete loro la pena condegna alle azioni delle loro mani; fate cadere sopra di essi il male che tramano agli altri.

Quoniam non intellexerunt opera Domini; et in opera manuum eius destrues illos et non aedificabis eos. Essi non han voluto intendere le opere delle mani del Signore; e voi li distruggerete e non li edificherete, cioè non li farete ritornare al loro stato primiero.

Benedictus Dominus; quoniam exaudivit vocem deprecationis meae. Sia sempre benedetto il Signore che ha voluto esaudir la mia preghiera.

Dominus adiutor meus et protector meus; et in ipso speravit cor meum, et adiutus sum. Egli è il mio appoggio ed il mio protettore; sempre che ho sperato in lui, egli mi ha soccorso.

Et refloruit caro mea; et ex voluntate mea confitebor ei. E con questo soccorso la mia carne, cioè la mia debolezza, si è rinvigorita; ond'io volentieri


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canterò sempre le lodi del mio Signore.

Dominus fortitudo plebis suae; et protector salvationum christi sui est. Il Signore è la fortezza del suo popolo ed è il protettore della salute del suo cristo; qui parla Davide di se stesso che da Dio era stato unto re.

Salvum fac populum tuum, Domine, et benedic haereditati tuae; et rege eos et extolle illos usque in aeternum. Salvate, Signore, il vostro popolo e benedite la vostra eredità; e reggeteli ed innalzateli in eterno.

Salmo 3. (26. del salterio.)

In questo salmo il profeta invita il popolo a venire ad adorare Dio nel suo tempio. Sotto questa figura s'intendono invitati i gentili ad abbracciare il vangelo che dovea predicarsi in mezzo alle persecuzioni figurate sotto il nome di venti, di tempeste e di tuoni espressi nel salmo.

Afferte Domino, filii Dei, afferte Domino filios arietum. Figliuoli di Dio, portate agnelli al Signore; portateli per offerirglieli in sacrificio.

Afferte Domino gloriam et honorem, afferte Domine gloriam nomini eius; adorate Dominum in atrio sancto eius. Rendete al Signore, rendete al suo nome l'onore e la gloria che si merita; adoratelo nel santo suo tempio.

Vox Domini super aquas; Deus maiestatis intonuit; Dominus super aquas multas. Il Signore fa sentir la sua voce sovra le tempeste di acque; così egli in mezzo a queste acque abbondanti insieme co' tuoni fa sentire la voce della sua maestà.

Vox Domini in virtute (legge l'ebreo in potentia); vox Domini in magnificentia. Il Signore fa conoscer la sua voce nella sua potenza e nella sua grandezza; poiché, quando vuole, fa tremare la terra e il mare.

Vox Domini confringentis cedros; et confringet Dominus cedros Libani. La voce del Signore si fa udire col frangere e stritolare i cedri più alti e forti del Libano colle tempeste.

Et comminuet eas tamquam vitulum Libani. Li frangerà e li farà saltare a guisa di un vitello che va saltando per lo monte Libano. Et dilectus quemadmodum filius unicornium. E si vedranno saltare come salta per li campi un pollo diletto di liocorno: dicesi diletto perché tali polli, per la loro bellezza si fanno amare.

Vox Domini intercidentis flammam ignis. La voce del Signore, cioè il tuono, intercide o sia divide (come spiega s. Girolamo, dividentis) la fiamma del fuoco, poiché i tuoni scagliano più fiamme di fuoco, cioè più fulmini l'uno dopo l'altro. Vox Domini concutientis desertum; et commovebit Dominus desertum Cades. Questa voce del Signore scuote i deserti e mette sossopra fino il deserto di Cades, ch'è un deserto molto vasto nell'Arabia.

Vox Domini praeparantis cervos. La voce del Signore prepara i cervi, cioè, come alcuni interpretano, tali fulmini per lo terrore operano che le cerve partoriscano prima del tempo; e si valgono del testo ebreo che dice: Vox Domini parere faciens cervas. Ma più mi piace l'interpretazione del Mattei, il quale dice che il tuono (per cui s'intende la voce del Signore) atterrisce in modo i cervi che li caccia da dentro le loro macchie; e perciò riflette che il nostro testo dice cervos e non cervas. Et revelabit condensa: et in templo eius omnes dicent gloriam. Viene a dire che il Signore, col far cadere i fulmini nelle selve condensate di alberi,


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le svelerà o sia scoprirà coll'atterramento degli alberi rotti da' fulmini; onde gli uomini poi andranno tutti a palesare la gloria, cioè la potenza del Signore nel suo tempio.

Dominus diluvium inhabitare facit; et sedebit Dominus rex in aeternum. Il Signore fa abitare, cioè fa dimorare o sia durare il diluvio delle acque che inondan la terra; ed egli, come Signore e re eterno, sederà sovra le nuvole, e disporrà tutto secondo la sua gloria.

Dominus virtutem populo suo dabit; Dominus benedicet populo suo in pace. Il Signore all'incontro al popolo suo darà la virtù di confidare nella sua protezione, e così, benedicendolo, lo ricolmerà di pace.

Salmo 4. (29. del salterio.)

Davide qui ringrazia Dio di averlo liberato da una pericolosa infermità. Molto conviene questo salmo ad un cristiano che si è trovato assalito da passioni e tentazioni con pericolo di cadere in peccato.

Exaltabo te, Domine, quoniam suscepisti me; nec delectasti inimicos meos super me. Signore, io vi loderò ringraziandovi, perché mi avete preso sotto la vostra protezione; né vi è piaciuto che i miei nemici cantassero vittoria sovra di me.

Domine Deus meus, clamavi ad te, et sanasti me. Mio Signore e mio Dio, io ho gridato a voi, e voi mi avete guarito.

Domine, eduxisti ab inferno animam meam; salvasti me a descendentibus in lacum. Voi, Signore, mi avete cavato fuori dalla sepoltura e mi avete liberato dall'essere portato nella fossa de' morti.

Psallite Domino, sancti eius; et confitemini memoriae sanctitatis eius. Cantate lodi al Signore, voi che siete suoi servi; e lodate la santa memoria ch'egli ha sopra di voi.

Quoniam ira in indignatione eius; et vita in voluntate eius. Poiché l'ira sua, cioè il castigo, proviene dal suo sdegno conceputo contro il peccatore per la sua colpa; all'incontro la vita, cioè la salute, proviene dalla volontà di Dio, che vuol salvarlo per la sua bontà.

Ad vesperum demorabitur fletus; et ad matutinum laetitia. Dal Pagnino la parola demorabitur si legge pernoctabit; onde si spiega: Se nella notte il Signore lo fa dimorare (cioè durare) nel pianto, nella mattina gli donerà l'allegrezza.

Ego autem dixi in abundantia mea: non movebor in aeternum. Pertanto, ritrovandomi io nell'abbondanza delle consolazioni, ho detto: Io non sarò mai rimosso dalla mia felicità.

Domine, in voluntate tua praestitisti decori meo virtutem. Signore, voi nel vostro beneplacito alla mia gloria e felicità avete data virtù, cioè fermezza.

Avertisti faciem tuam a me; et factus sum conturbatus. Ma quando avete rivolta da me la vostra faccia, io son rimasto tutto smarrito e confuso.

Ad te, Domine, clamabo; et ad Deum meum deprecabor. Io nondimeno, Signore, non lascerò di sempre gridare a voi, che siete il mio Dio e di pregarvi a soccorrermi.

Quae utilitas in sanguine meo, dum descendo in corruptionem? E qual frutto potrete ricavare dal mio sangue? cioè, come spiega s. Agostino, dall'effusione del mio sangue o sia dalla mia morte, applicando questo verso a Gesù Cristo. Ma letteralmente meglio si spiega dello stesso Davide che teme di non poter fare dopo la morte quel bene che può fare


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in vita, siccome prosiegue a dire nel verso seguente.

Numquid confitebitur tibi pulvis? aut annunciabit veritatem tuam? Forse la polvere, cioè il mio corpo ridotto in polvere, potrà dopo la morte più lodarvi e pubblicare la fedeltà delle vostre promesse?

Audivit Dominus et misertus est mei. Dominus factus est adiutor meus. Il Signore mi ha udito ed ha avuta compassione di me; egli si è fatto il mio protettore.

Contrivisti planctum meum in gaudium mihi; conscidisti saccum meum et circumdedisti me laetitia. Voi mi avete convertito in gaudio il mio pianto; avete lacerato il mio sacco (cioè la veste lugubre, che vien significata sotto il nome di sacco) e mi avete vestito di una veste di allegrezza.

Ut cantet tibi gloria mea, et non compungar. Acciocché io riponga la mia gloria in cantar le vostre lodi, e più non sia impedito dal lodarvi dalla mestizia. L'ebreo per la parola non compungar, legge non taceat, cioè la mia gloria non lasci di lodarvi. Domine, Deus meus, in aeternum confitebor tibi. No, mio Signore e Dio, io non cesserò mai di cantare le vostre glorie, e sempre vi ringrazierò de' vostri beneficj.

Salmo 5. (30. del salterio.)

Davide chiede soccorso a Dio vedendosi discacciato da Gerusalemme dal suo figlio Assalonne. Questo salmo ben può applicarsi ad un cristiano che si trova molestato dalle tentazioni, e confidando in Dio gli domanda aiuto. Si aggiunge che il nostro Salvatore Gesù Cristo applicò a sé il sesto verso di questo salmo, con che ci dinotò che la persecuzione di Davide fu figura della sua ch'ebbe da' giudei.

In te, Domine, speravi; non confundar in aeternum. Signore, in voi ho collocate le mie speranze, onde spero di non mai vedermi confuso. In iustitia tua libera me. Pertanto liberatemi voi dalla confusione per la vostra giustizia con cui punite i rei e proteggete gl'innocenti.

Inclina ad me aurem tuam; accelera ut eruas me. Inclinate le vostre orecchie alle mie preghiere ed affrettatevi a liberarmi dal pericolo in cui mi trovo.

Esto mihi in Deum protectorem et in domum refugii, ut salvum me facias. Siate voi, mio Dio, il mio protettore e la casa di rifugio affinché mi salviate.

Quoniam fortitudo mea et refugium meum es tu; et propter nomen tuum deduces me et enutries me. Poiché voi siete la mia fortezza nella tentazioni e il mio asilo nelle persecuzioni; in voi spero che per gloria del vostro nome mi condurrete salvo ne' pericoli e mi provvederete ne' miei bisogni.

Educes me de laqueo hoc quem absconderunt mihi; quoniam tu es protector meus. Voi mi libererete da questo laccio che di nascosto mi han preparato i nemici per opprimermi; giacché voi siete il mio protettore.

In manus tuas commendo spiritum meum; redemisti me, Domine, Deus veritatis. Nelle vostre mani raccomando la vita mia, mentre voi che siete il mio Signore e il mio Dio, fedele nelle vostre promesse, ben altre volte mi avete liberato dalla morte. Alcuni sospettano che queste parole come anche tutto il salmo debbano intendersi di Gesù Cristo, mentr'egli proferì le parole stesse in croce prima di spirare; del resto, dice saggiamente il Bellarmino che il Signore poté, morendo, valersi delle parole: Pater, in manus tuas commendo spiritum meum, ma non delle seguenti:


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redemisti me, Domine, Deus veritatis, mentre Gesù Cristo fu egli il Redentore, non già il redento.

Odisti observantes vanitates supervacue. Volta s. Girolamo: Odisti custodientes vanitates frustra. Voi, Signore, odiate coloro che custodiscono, cioè amano le vanità, o siano i beni vani di questa terra; supervacue, ma indarno, poiché essi non vi troveranno mai la pace che speravano.

Ego autem in Domino speravi; exultabo et laetabor in misericordia tua. Ma io ho riposta la mia confidenza nel Signore; e così spero nella sua misericordia di star contento e trovare la mia allegrezza.

Quoniam respexisti humilitatem meam; salvasti de necessitatibus animam meam. Poiché voi avete riguardata la mia debolezza e mi avete salvata la vita da tanti pericoli.

Nec conclusisti me in manibus inimici; statuisti in loco spatioso pedes meos. Né avete permesso ch'io restassi chiuso nelle mani de' nemici; avete stabiliti i miei piedi in luogo spazioso, cioè mi avete dato largo campo di liberarmi da' nemici che mi serravano la via.

Miserere mei, Domine, quoniam tribulor; conturbatus est in ira oculus meus, anima mea et venter meus. Abbiate, Signore, pietà di me, mentre mi vedo tribolato dalla memoria de' miei peccati; onde l'occhio mio, l'anima mia e il mio ventre, cioè tutte le mie potenze esterne ed interne son turbate a vista della vostra ira che guarda le mie infedeltà. Così il Bellarmino con s. Agostino.

Quoniam defecit in dolore vita mea; et anni mei in gemitibus. Poiché la mia vita si è consumata nel dolore e gli anni miei son passati nelle lagrime.

Infirmata est in paupertate virtus mea; et ossa mea conturbata sunt. Nella mia povertà, cioè nella tribolazione, si sono indebolite le mie forze; e le ossa dentro di me si son conturbate, perdendo il lor vigore.

Super omnes inimicos meos factus sum opprobrium et vicinis meis valde; et timor notis meis. Son divenuto l'obbrobrio di tutti i miei nemici, e maggiormente de' miei vicini; ed anche a' miei amici son fatto oggetto di spavento; sicché temono di esser conosciuti per amici miei.

Qui videbant me foras, fugerunt a me; oblivioni datus sum tamquam mortuus a corde. Quei che mi vedeano per le piazze son fuggiti da me; e sono stato presso di loro posto in dimenticanza, come un morto dal cuore, in modo che nel loro cuore mi tengono come un morto.

Factus sum tamquam vas perditum; quoniam audivi vituperationem multorum commorantium in circuitu. Son diventato come un vaso rotto che non serve più a niente; mentre io stesso mi son trovato a sentirmi vituperare da molti che mi circondavano.

In eo dum convenirent simul adversum me, accipere animam meam consiliati sunt. Nel tempo che i miei nemici si congregavano insieme contra di me e consigliavano il modo di togliermi la vita.

Ego autem in te speravi, Domine, dixi: Deus meus es tu; in manibus tuis sortes meae. Io, confidando in voi, mio Signore, dissi: Voi siete il mio Dio; nelle vostre mani sta la mia sorte.

Eripe me de manu inimicorum


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meorum et a persequentibus me. Voi dunque che siete la mia speranza, liberatemi dalle mani de' miei nemici e da tutti coloro che mi perseguitano.

Illustra faciem tuam super servum tuum, salvum me fac in misericordia tua; Domine, non confundar, quoniam invocavi te. Volgete i vostri occhi benigni sovra di me vostro servo e salvatemi nella vostra misericordia; Signore, io spero di non restar confuso, con esser da voi abbandonato, giacché vi ho invocato in mio aiuto.

Erubescant impii et deducantur in infernum; muta fiant labia dolosa. Restino più presto confusi gli empj e seppelliti in un eterno oblio; e restino mute le loro bocche ingannatrici.

Quae loquuntur adversus iustum iniquitatem; in superbia et in abusione. Bocche che parlano iniquamente, spinte dalla loro superbia e dal disprezzo che fanno degli altri. In vece delle parole et in abusione, leggono l'ebreo e il greco in contemptu.

Quam magna multitudo dulcedinis tuae, Domine, quam abscondisti timentibus te! Oh quanto son grandi e molte le dolcezze, o Signore, che voi serbate a coloro che vi temono! Il testo dice abscondisti, perché tali dolcezze son nascoste agli empj che non temono Dio.

Perfecisti eis, qui sperant in te; in conspectu filiorum hominum. Voi avete riserbate queste dolcezze perfette a tutti coloro che sperano in voi, anche a vista degli uomini.

Abscondes eos in abscondito faciei tuae, a conturbatione hominum. Voi nasconderete costoro nel segreto della vostra faccia, cioè della vostra presenza. Ciò avviene quando Dio fa godere a qualche anima favorita la sua presenza sensibile. Costoro poi in quel luogo segreto son sicuri di non esser turbati dagli uomini mondani o pure dalle passioni umane.

Proteges eos in tebernaculo tuo, a conturbatione hominum. Voi li conserverete nella vostra casa colla vostra protezione; e così li libererete dagli umani disturbi.

Benedictus Dominus, quoniam mirificavit misericordiam suam mihi in civitate munita. Sempre sia benedetto il Signore; poiché maravigliosamente ha avuta pietà di me, collocandomi come in una città ben fortificata.

Ego autem dixi in excessu mentis meae: Proiectus sum a facie oculorum tuorum. Ma io, nell'eccesso (o sia nello stupore, come legge l'ebreo) della mia tribolazione che mi teneastupefatto, come avessi perduta la mente, ho detto: Signore, io sono stato discacciato dalla faccia degli occhi vostri, cioè dalla vostra presenza.

Ideo exaudisti vocem orationis meae, dum clamarem ad te. Voi perciò avete esaudita la mia preghiera, dopo che ho gridato a voi cercandovi soccorso.

Diligite Dominum omnes sancti eius; quoniam veritatem requiret Dominus et retribuet abundanter facientibus superbiam. O voi tutti che servite al Signore, amatelo, mentr'egli esaminerà la vostra innocenza (legge l'ebreo sinceros tuetur Dominus); e così ben saprà difendere coloro che l'amano, siccome saprà ben punire con pene orrende i superbi.

Viriliter agite, et confortetur cor vestrum, omnes qui speratis in Domine. Operate voi con fortezza, e si conforti il cuore di tutti voi che confidate nel Signore.


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Salmo 6. (31. del salterio.)

In questo salmo si espone la vita contenta che fa un penitente ravveduto de' suoi peccati, e la vita infelice che fa all'incontro un peccatore ostinato che seguita a peccare.

Beati quorum remissae sunt iniquitates et quorum tecta sunt peccata. Felici quelli a cui sono state rimesse le loro iniquità ed i peccati de' quali sono stati coperti, cioè cancellati1.

Beatus vir cui non imputavit Dominus peccatum; nec est in spiritu eius dolus. E beato quell'uomo a cui Dio non ha imputato il di lui peccato, con averglielo rimesso; e nel di cui animo non vi è dolo, stando egli sinceramente pentito della sua colpa.

Quoniam tacui, inveteraverunt ossa mea; dum clamarem tota die. Perché ho taciuto, o Signore, ed ho lasciato di confessare il mio peccato, per questo mio silenzio ho pianto poi tutto giorno, in modo che le mie ossa si sono invecchiate, cioè per le continue lagrime io son rimasto talmente debilitato come se le mie ossa fossero fatte vecchie, cioè prive di forze e conquassate. S. Girolamo volta così: Ossa mea attrita sunt, in rugitu meo tota die. Sicché tutto giorno io esclamava per la mia pena.

Quoniam die ac nocte gravata est super me manus tua; conversus sum in aerumna mea dum configitur spina. Poiché giorno e notte si è fatta pesante sovra di me la vostra mano, giustamente affliggendomi; ond'io, mentre la mia tribolazione mi trafiggeva come una spina pungente, altro non facea che rivolgermi a voi, mio Dio, chiedendovi pietà.

Delictum meum cognitum tibi feci; et iniustitiam meam non abscondi. Vi ho fatto noto il mio peccato: e non vi ho nascosta l'ingiustizia che vi ho fatta in offendervi.

Dixi: confitebor adversum me iniustitiam meam Domino; et tu remisisti impietatem peccati mei. Quando io proposi di confessare contra di me la mia ingiustizia a voi, mio Signore, voi subito perdonaste a me l'enormità della mia colpa.

Pro hac orabit ad te omnis sanctus in tempore opportuno. Pro hac, spiegano il Bellarmino e il Mattei, per questa mia confusione dolorosa, omnis sanctus, legge il caldeo pius, cioè ogni peccatore veramente pentito (che si chiama santo e pio, poiché, spogliandosi dell'empietà commessa, vestesi di santità per mezzo della grazia), vi pregherà nel tempo opportuno, cioè in questa vita, in cui voi potete rimettere i peccati prima della nostra morte.

Verumtamen in diluvio aquarum multarum ad eum non approximabunt. Ma nel diluvio delle molte acque, cioè nella morte e nel giudizio, quando cadranno come un gran diluvio i flagelli sovra degli empj, allora essi non si accosteranno più a Dio; poiché in quel tempo non vi sarà per essi più luogo di perdono.


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Tu es refugium meum a tribulatione quae circumdedit me; exultatio mea, erue me a circumdantibus me. Voi, Signore, siete il mio rifugio nelle mie tribolazioni, che mi han circondato ed afflitto d'ogni intorno; o mio Dio, mia allegrezza e conforto, liberatemi da' nemici che da per tutto mi perseguitano.

Intellectum tibi dabo et instruam te in via hac qua gradieris; firmabo super te oculos meos. Qui Davide fa parlare il Signore e dire al penitente: Io darò lume alla tua mente e t'insegnerò la via per cui in avvenire dovrai camminare; e fermerò sopra di te gli occhi miei, viene a dire, seguirò a mirarti di buon occhio ed a proteggerti.

Nolite fieri sicut equus et mulus, quibus non est intellectus. Quindi si volta il Signore a' peccatori e dice: E voi, uomini malvagi, non vogliate diventare come le bestie, che non hanno uso di ragione.

In camo et fraeno maxillas eorum constringe, qui non approximant ad te. Signore, legate le mascelle di coloro che vanno da voi lontani con fune e briglia, acciocché raffrenati vi ubbidiscano.

Multa flagella peccatoris; sperantem autem in Domino misericordia circumdabit. Al peccatore molti sono i castighi che stanno preparati; ma chi spera nel Signore sarà circondato dalla sua misericordia, sicché non potrà uscirne fuori e perdersi.

Laetamini in Domino et exultate, iusti; et gloriamini, omnes recti corde. O voi che siete giusti e retti di cuore, rallegratevi e giubilate nel Signore, e la gloria vostra sia nel servirlo e amarlo.

Salmo 7. (32. del salterio.)

In questo salmo il salmista esorta i giusti a lodare il Signore, a temere i suoi giudizj ed insieme a confidare nella sua misericordia.

Exultate iusti in Domino; rectos decet collaudatio. Rallegratevi, o giusti, nel Signore; a tutti coloro che son retti di cuore ben conviene l'unirsi a lodare Dio.

Confitemini Domino in cithara; in psalterio decem chordarum psallite illi. Lodatelo col suono della cetera e cantate le sue glorie nel salterio di dieci corde.

Cantate ei canticum novum; bene psallite ei in vociferatione. Cantate al Signore un nuovo cantico: e bene psallite: monsig. Bossuet prende qui la parola psallite per suonare, non per cantare; onde, unendo la parola psallite all'altra che siegue in vociferatione, spiegasi così: Accordate bene col suono le vostre voci.

Quia rectum est verbum Domini; et omnia opera eius in fide. Perché il Signore è sincero nelle sue parole, e tutte le sue opere son fedeli, cioè stabili.

Diligit misericordiam et iudicium, misericordia Domini plena est terra. Ama egli la misericordia e la giustizia; ma la terra è ripiena più di misericordia che di giustizia.

Verbo Domini coeli firmati sunt. Il Signore con una sola parola ha stabiliti i cieli: Et spiritu oris eius omnis virtus eorum. S. Girolamo, in vece di virtus eorum, legge ornatus eorum, per cui s'intendono le stelle; onde si spiega che Dio con un soffio della sua bocca, o sia con un'altra sua parola, ha ornati i cieli di stelle.

Congregans sicut in utre aquas maris; ponens in thesauris abyssos. Egli ha congregate le acque del mare insieme con tanta facilità come in un


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otre; e tutti gli abissi delle acque del mare, voi, Signore, li tenete ne' vostri tesori, cioè li tenete riserbati per poi disporne a vostro beneplacito, o per beneficare o per punire gli uomini.

Timeat Dominum omnis terra; ab eo autem commoveantur omnes inhabitantes orbem. Tutta la terra tema il Signore; e tutti gli abitatori di questo mondo ab eo commoveantur (legge s. Girolamo, ipsum formident), tremino della sua potenza.

Quoniam ipse dixit, et facta sunt; ipse mandavit, et creata sunt. Poiché quanto egli ha detto, cioè voluto, tutto è stato fatto; egli ha comandato e tutto è stato creato.

Dominus dissipat consilia gentium; reprobat autem cogitationes populorum et reprobat consilia principum. Il Signore dissipa, cioè distrugge i disegni delle genti; riprova i pensieri de' popoli ed i consigli de' principi.

Consilium autem Domini in aeternum manet; cogitationes cordis eius in generationem et generationem. Ma ogni consiglio, cioè ogni cosa ordinata dal Signore, persiste in eterno; e tutti i pensieri della sua mente, che sono occulti a noi, avranno sempre la loro esecuzione.

Beata gens cuius est Dominus Deus eius; populus quem elegit in haereditatem suam. Beata quella gente della quale il Signore è il suo Dio, cioè l'ultimo fine, e non le creature; questo è il popolo che Iddio si ha eletto per sua eredità.

De coelo respexit Dominus; vidit omnes filios hominum. Il Signore guarda dal cielo e di vede tutti gli uomini.

De praeparato habitaculo suo respexit super omnes qui habitant terram. Da questa sua abitazione, cioè dal cielo, ch'egli si ha formata per sé, riguarda e considera tutti gli abitatori della terra.

Qui finxit singillatim corda eorum: qui intelligit omnia opera eorum. Esso è quegli che ha creati i loro cuori, o sia le loro anime, singillatim, cioè una per una, siccome l'intendono il Bellarmino, il Menochio e il Tirino; ed egli ben intende e penetra tutti i fini delle loro azioni.

Non salvatur rex per multam virtutem; et gigas non salvabitur in multitudine virtutis suae. Il re non si salva per la sua gran potenza, in cui fida; e il gigante non si salverà nella moltitudine, o sia nel valore delle sue forze.

Fallax equus ad salutem; in abundantia autem virtutis suae non salvabitur. Il cavallo è fallace alla salute; cioè niuno può fidar la sua salute al cavallo che lo porta; né sarà salvo per l'abbondanza di quello, cioè per la grandezza della velocità o destrezza di quello.

Ecce oculi Domini super metuentes eum et in eis qui sperant super misericordia eius. Gli occhi del Signore son fissi a guardare coloro che lo temono e confidano nella sua misericordia.

Ut eruat a morte animas eorum; et alat eos in fame. Li guarda per liberare le loro vite dalla morte e per alimentarli in tempo di fame.

Anima nostra sustinet Dominum; quoniam adiutor et protector noster est. Le nostre anime aspettano dal Signore ogni loro soccorso; poiché egli è colui che solo può soccorrerci e proteggerci ne' nostri bisogni.

Quia in eo laetabitur cor nostrum; et in nomine sancto eius speravimus. Sicché in lui solo il nostro


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cuore troverà la sua allegrezza; e nel suo santo nome, ch'è pieno di bontà, troveremo l'intento delle nostre speranze.

Fiat misericordia tua, Domine, super nos; quemadmodum speravimus in te. Signore, si faccia che la vostra misericordia abbondi sovra di noi, secondo la confidenza che abbiamo avuta in voi.

Salmo 8. (33. del salterio.)

In questo salmo il profeta ci esorta a lodar sempre il Signore per la cura e continua provvidenza che ha di noi suoi servi, e per l'assistenza che ci presta nelle nostre tribolazioni.

Benedicam Dominum in omni tempore; semper laus eius in ore meo. Io benedirò in ogni tempo il mio Signore; nella mia bocca altro non risonerà che la sua lode.

In Domino laudabitur anima mea; audiant mansueti et laetentur. L'anima mia (laudabitur, nell'ebreo sta gloriabitur) si glorierà nel Signore; i mansueti, o sieno i devoti, ascoltino i beneficj da esso a me fatti e se ne rallegrino.

Magnificate Dominum mecum; et exaltemus nomen eius in idipsum; Datene dunque meco gloria al Signore, e uomini tutti della terra; ed esaltiamo insieme il suo santo nome.

Exquisivi Dominum, et exaudivit me; et ex omnibus tribulationibus meis eripuit me. Io ho cercato il Signore, ed egli mi ha esaudito con farsi da me trovare; e mi ha liberato da tutte le mie tribulazioni.

Accedite ad eum et illuminamini; et facies vestrae non confundentur. Appressatevi a lui, e sarete illuminati; e le vostre facce non resteranno confuse, cioè arrossite colla negativa di quanto chiedete e sperate.

Iste pauper clamavit, et Dominus exaudivit eum; et de omnibus tribulationibus eius salvavit eum. In prova di che, questo povero di merito ha gridato al Signore, ed egli l'ha consolato e l'ha liberato da tutte le sue molestie.

Immittet angelus Domini in circuitu timentium eum; et eripiet eos. L'angelo del Signore (immittet, si sottointende se) si porrà a circondare coloro che temono Dio per loro difesa; ed esso li trarrà da ogni pericolo.

Gustate et videte quoniam suavis est Dominus; beatus vir qui sperat in eo. Gustate il Signore (ciò s'intende di coloro che si applicano a contemplare la sua bontà), e vedrete coll'esperienza ch'egli è soave a chi lo cerca e gusta; beato l'uomo che in lui ripone le sue speranze.

Timete Dominum, omnes sancti eius; quoniam non est inopia timentibus eum. O voi tutti servi del Signore, temetelo (s'intende col timor filiale, non servile); poiché a coloro che così lo temono non lascia egli nulla mancare.

Divites eguerunt et esurierunt; inquirentes autem Dominum non minuentur omni bono. I ricchi del mondo, quantunque abbondanti di beni di questa terra, sono restati afflitti dalla fame e dalla sete, perché non vi han trovata la pace; ma quei che cercano il Signore, benché poveri, saranno ripieni di ogni bene.

Venite, filii, audite me; timorem Domini docebo vos. Venite, figli, ed ascoltatemi; io v'insegnerò a temere il Signore.

Quis est homo qui vult vitam? diligit dies videre bonos? Chi è l'uomo che desidera la vera vita, cioè la vera felicità, ed ama di menare i suoi giorni felici?

Prohibe linguam tuam a malo;


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et labia tua ne loquantur dolum. Se tu vuoi esser tale, proibisci alla tua lingua la maldicenza, e la tua bocca non parli mai con inganno.

Diverte a malo et fac bonum; inquire pacem et persequere eam. Scostati dal male, e pratica il bene; cerca la vera pace, e non lasciar mai di cercarla.

Oculi Domini super iustos; et aures eius in preces eorum. Gli occhi del Signore son sempre rivolti sovra de' giusti; e le sue orecchie sono attente ad esaudire le loro preghiere.

Vultus autem Domini super facientes mala; ut perdat de terra memoriam eorum. All'incontro egli tiene anche gli occhi sovra coloro che fanno male, affin di punirli e di perdere (o sia cancellare) dalla terra anche la loro memoria.

Clamaverunt iusti, et Dominus exaudivit eos; et ex omnibus tribulationibus eorum liberavit eos. I giusti han domandato soccorso, e il Signore gli ha esauditi, e gli ha liberati da tutte le loro tribolazioni.

Iuxta est Dominus iis qui tribulati sunt corde; et humiles spiritu salvabit. Il Signore sta sempre dappresso a coloro che sono afflitti di animo; ed egli salverà gli umili di cuore.

Multae tribulationes iustorum; et de omnibus his liberabit eos Dominus. Molte son le tribolazioni che han da patire i giusti; ma da tutte queste ben li saprà liberare il Signore.

Custodit Dominus omnia ossa eorum; unum ex his non conteretur. Il Signore custodisce tutte le ossa dei suoi servi; e niuno di loro resterà franto, in modo che nella comune risurrezione tutte si troveranno intiere e forti.

Mors peccatorum pessima; et qui oderunt iustum delinquent. All'incontro i peccatori faranno una pessima morte; e quei che odiano il giusto delinquent. L'ebreo legge devastabuntur, anderanno in ruina.

Redimet Dominus animae servorum suorum; et non delinquent omnes qui sperant in eo. Il Signore libererà le anime de' suoi servi da ogni pericolo; e non permetterà che falliscano ne' loro doveri tutti coloro che in lui confidano.

Salmo 9. (34. del salterio.)

Questo salmo riguarda il giusto che in questa vita è tentato da' demonj e perseguitato dagli uomini, ed egli cerca soccorso a Dio.

Iudica, Domine, nocentes me; expugna impugnantes me. Giudicate, Signore, cioè punite come meritano coloro che mi opprimono; ed espugnate, cioè abbattete coloro che mi si oppongono.

Apprehende arma et scutum; et exurge in adiutorium mihi. Prendete le armi contra i miei nemici e lo scudo per difendermi; e sorgete in mio aiuto.

Effunde frameam et conclude adversus eos qui persequuntur me; dic animae meae: Salus tua ego sum. Effunde, volta s. Girolamo evagina: Signore, cavate fuori la spada e chiudete la via a coloro che mi perseguitano; dite all'anima mia: Io sono la tua salute.

Confundantur et revereantur quaerentes animam meam. Restino confusi ed arrossiti per la confusione quei che cercano di togliermi la vita.

Avertantur retrorsum et confundantur cogitantes mihi mala. Se ne tornino indietro confusi quei che pensano di farmi danno.

Fiant tamquam pulvis ante faciem


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venti; et angelus Domini coarctans eos. Sieno dissipati dal vento come polvere della terra; e l'angelo ministro della giustizia del Signore siegua a disperderli.

Fiat via illorum tenebrae et lubricum; et angelus Domini persequens eos. La loro via sia tenebrosa e lubrica; viene a dire, vadano in precipizio (chi va di notte e per un via sdrucciolevole difficilmente potrà evitare di non cadere in qualche precipizio); e l'angelo vendicatore del Signore li perseguiti.

Quoniam gratis absconderunt mihi interitum laquei sui; supervacue exprobaverunt animam meam. Poiché senza causa essi mi han nascosto il loro laccio (cioè le insidie) per darmi la morte, avendomi insieme gratis caricato d'ingiurie.

Veniat illi laqueus quem ignorat; et captio, quam abscondit, apprehendat eum; et in laqueum cadat in ipsum. Venga sovra del mio nemico quel laccio, o sia quel danno (leggendo l'ebreo calamitas, in vece di laqueus) che non si aspettava; e quella rete (retis, come legge l'ebreo in vece di captio) che ha nascosta per me, lo prenda; e cada egli in quell'agguato che avea preparato contra di me.

Anima autem mea exultabit in Domino; et delectabitur in salutari suo. L'anima mia intanto esulterà nel Signore e si consolerà nella salute da lui ricevuta.

Omnia ossa mea dicent: Domine, quis similis tibi? Tutte le mie parti sino alle ossa diranno: Signore, e chi mai è simile a voi?

Eripiens inopem de manu fortiorum eius; egenum et pauperem a diripientibus eum. Chi mai come voi sa liberare il povero dalle mani dei più forti di esso e liberare il bisognoso e il debole da coloro che vogliono lacerarlo?

Surgentes testes iniqui quae ignorabant interrogabant me. Uomini iniqui sorgono contra di me e m'interrogano di cose a me ignote per trovare in che accusarvi.

Retribuebant mihi mala pro bonis; sterilitatem animae meae. Ingrati, mi han renduto male per lo bene che loro ho fatto; sterilitatem, l'ebreo legge orbitatem, cioè privazione, spogliamento; viene a dire, han cercato di spogliar la vita mia di tutto.

Ego autem, cum mihi molesti essent, induebar cilicio. Ma io, vedendomi da essi così molestato, mi son vestito di cilizio.

Humiliabam in ieiunio animam meam; et oratio mea in sinu meo convertetur. Mi sono afflitto col digiuno; umiliandomi davanti a Dio, come degno di tali maltrattamenti, e pregando per li miei persecutori; questa mia preghiera, se loro non giova, almeno ritornerà in mio profitto.

Quasi proximum et quasi fratrem nostrum, sic complacebam; quasi lugens et contristatus, sic humiliabar. Io talmente mi compiacea di pregare per chi mi perseguita, come fosse mio amico e fratello; e mi affliggea per lui, piangendo e contristandomi delle sue miserie, qual madre che piange le miserie de' figli, come legge l'ebreo: Quasi mater lugens tristis, sic incedebam, e come s. Girolamo traduce dall'ebreo.

Et adversum me laetati sunt et convenerunt; congregata sunt super me flagella et ignoravi. Eglino poi si son rallegrati de' miei mali e vie più si son congiurati contra di me;


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e quando meno io mel pensava, si sono sovra di me congregati i flagelli.

Dissipati sunt nec compuncti; entaverunt me, subsannaverunt me subsannatione; fremuerunt super me dentibus suis. Essi dal Signore sono stati dissipati, ma con tutto ciò non se ne sono compunti, cioè non si sono pentiti, anzi han seguito a tentarmi e a deridermi; ed han fremuto coi denti sopra di me per lo sdegno.

Domine, quando respicies? restitue animam meam a malignitate eorum; a leonibus unicam meam. Signore, quando mi guarderete con occhio di pietà? deh, liberatemi dalla malignità di coloro che come leoni m'insidiano la vita.

Confitebor tibi in ecclesia magna; in populo gravi laudabo te. Se mi sarete propizio, io ve ne ringrazierò ne' giorni solenni, quando la gente è congregata; ed ivi dinanzi ad un gran popolo loderò la vostra misericordia.

Non supergaudeant mihi qui adversantur mihi inique; qui oderunt me gratis et annuunt oculis. I miei nemici che m'insidiano iniquamente non abbiano più il piacere delle mie disgrazie; essi senza causa mi odiano e per ingannarmi, fingono di mirarmi di buon occhio. Commenta qui s. Agostino e dice: Quid est annuere oculis? pronunciantes vultu quod in corde non gerunt.

Quoniam mihi quidem pacifice loquebantur; et, in iracundia terrae loquentes, dolos cogitabant. Poiché essi mi parlavano pacificamente; ma internamente parlando, in iracundia terrae, secondo l'iracondia di un cuore terreno, come spiegano il Bellarmino e Bossuet, mi macchinavano inganni.

Et dilataverunt super me os suum; dixerunt: Euge, euge, viderunt oculi nostri. Ed allargando sovra di me la loro bocca hanno esclamato: Allegramente, allegramente, abbiam veduto ciò che bramavamo.

Vidisti, Domine, ne sileas; Domine, ne discedas a me. Signore, voi già l'avete osservato; deh, non fate silenzio: viene a dire, non lasciate di punirli; ed intanto non vi allontanate da me.

Exurge et intende iudicio meo; Deus meus et Dominus meus in causam meam. Sorgete, Signore, ed applicatevi a giudicar la mia causa, voi, che siete il mio Dio e il mio Signore.

Iudica me secundum iustitiam tuam, Domine Deus meus; et non supergaudeant mihi: Mio Signore e mio Dio, giudicatemi secondo la vostra giustizia; ed i miei nemici non godano più delle mie disgrazie.

Non dicant in cordibus suis: Euge, euge, animae nostrae; nec dicant: Devoravimus eum. Non dicano ne' loro cuori: Allegramente, amici, stiamo allegramente; e non dicano: L'abbiamo già divorato.

Erubescant et revereantur simul qui gratulantur malis meis. Si arrossiscano ed insieme temano la divina vendetta quei che si rallegrano de' miei mali.

Induantur confusione et reverentia qui magna loquuntur super me. Restino coperti di confusione e di pudore quei che dicono gran cose contra di me.

Exultent et laetentur qui volunt iustitiam meam; et dicant semper: Magnificetur Dominus qui volunt pacem servi eius. Esultino all'incontro di allegrezza quei che godono della mia innocenza; e quei che vogliono


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la pace (cioè la prosperità) del servo di Dio, dicano sempre: Sia glorificato il Signore. Così il Bellarmino, Malvenna ed altri con s. Girolamo.

Et lingua mea meditabitur iustitiam tuam; tota die laudem tuam. E la mia lingua mediterà la vostra giustizia e canterà tutto giorno le vostre lodi.

Salmo 10. (35. del salterio.)

In questo salmo si descrive quanto sia grande la malizia de' peccatori e la misericordia di Dio in salvarli: ed insieme la benignità che usa il Signore coi giusti.

Dixit iniustus, ut delinquat in semetipso; non est timor Dei ante oculos eius. L'empio ha detto nel suo cuore, cioè ha risoluto (come spiega il Bellarminio con Mattei), di peccar liberamente; e così opera, perché davanti i suoi occhi non v'è più timor di Dio.

Quoniam dolose egit in conspectu eius; ut inveniatur iniquitas eius ad odium. Questo verso è molto difficile. S. Agostino spiega così: In odio, persequente iniquitate sua, dolose egit coram Deo, intende delle confessioni sacrileghe. I rabbini, spiegando il testo ebreo, spiegano così: L'empio pecca lusingandosi che Dio non veda e non abbomini la sua iniquità. Ma il Mattei (nella sua osservazione a questo verso) crede che nel testo ebreo manchino parole; del resto dice che qui non si parla dell'ipocrita che inganna, ma di un peccatore ostinato, e spiega così: Poiché il peccatore opera perversamente avanti gli occhi di Dio, acciocché la sua iniquità si tiri l'odio divino, sicché pecca per essere odiato da Dio; il che è proprio di un ostinato a volersi perdere: e così spiegano ancora il Bellarmino e il Bossuet.

Verba oris eius iniquitas et dolus; noluit intelligere ut bene ageret. Le sue parole non sono altro che iniquità ed inganno; non vuole intendere il bene per non obbligarsi ad eseguirlo.

Iniquitatem meditatus est in cubili suo; astitit omni viae non bonae, malitiam autem non odivit. Nel suo letto medita di proposito l'iniquità, cioè di far male; e si appiglia ad ogni mezzo malvagio, poiché non odia la malizia, ma l'ama.

Domine, in coelo misericordia tua; et veritas tua usque ad nubes. Signore, la vostra misericordia riempie il cielo; e la vostra fedeltà s'innalza fino alle nubi, cioè l'una e l'altra sono immense ed infinite.

Iustitia tua, sicut mons Dei; iudicia tua abyssus multa. La vostra giustizia è grande come un monte, ma monte divino, che sorpassa la nostra vita; e i vostri giudizj sono abissi a noi molto oscuri, cioè impenetrabili.

Homines et iumenta salvabis, Domine; quemadmodum multiplicasti misericordiam tuam Deus! Voi tenete cura di salvare gli uomini ed anche i giumenti. Dice il Bellarmino (spiegando ciò) che il Signore vuol salvare non solo gli uomini dabbene, ma anche coloro che seguendo gli appetiti del senso si fanno simili alle bestie. Ed a qual segno voi, mio Dio, avete moltiplicate le vostre misericordie sovra degli uomini!

Filii autem hominum in tegmine alarum tuarum sperabunt. Di qua nasce che i giusti confidano sotto il coperchio delle vostre ali, cioè della vostra protezione e provvidenza.

Inebriabuntur ab ubertate domus tuae; et torrente voluptatis tuae potabis eos. Essi resteranno inebbriati


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dall'abbondanza delle delizie della vostra casa; mentre voi farete loro gustare parte dello stesso infinito gaudio che voi godete.

Quoniam apud te est fons vitae; et in lumine tuo videbimus lumen. Poiché presso di voi è il fonte della vita; ed illuminati dalla vostra luce divina vedremo voi stesso che siete la luce per essenza.

Praetende misericordiam tuam scientibus te; et iustitiam tuam his qui recto sunt corde. Stendete la vostra misericordia sovra coloro che vi conoscono; e rendete la giusta mercede a' retti di cuore.

Non veniat mihi pes superbiae, et manus peccatoris non moveat me. Espone così s. Agostino: Signore, non permette che la superbia mi ponga i piedi sopra né che la mano del peccatore, cioè del demonio o di qualche suo seguace mi smuova dalla vostra servitù.

Ibi ceciderunt qui operantur iniquitatem; expulsi sunt nec potuerunt stare. Ivi (cioè nella superbia) son caduti quei che operano iniquamente: miseri! sono stati essi discacciati dal cielo, ed appunto per la loro superbia non han potuto rimanervi.

Salmo 11. (36. del salterio.)

In questo salmo il profeta esorta i giusti a perseverar nella virtù ed a confidare nella divina misericordia, senza lasciarsi smuovere dalla prosperità degli empj in questo mondo.

Noli aemulari in malignibus; neque zelaveris facientes iniquitatem. Non ti far emulo, cioè non volere imitare i malvagi, né ti far prendere dallo zelo, cioè dall'invidia della loro felicità; o pure non ti accendere di zelo contra i peccatori per la loro felicità, quasi lagnandoti con Dio che così li prosperi.

Quoniam tamquam foenum velociter arescent; et quemadmodum olera herbarum cito decident. Poiché essi presto vedransi inariditi come il fieno che cade sotto la falce, e presto cadranno come l'erbe tagliate dalla radice.

Spera in Domino et fac bonitatem et inhabita terram; et pasceris in divitiis eius. Spera nel Signore ed opera bene e così abita in questa terra, sicuro che Iddio ti pascerà colle sue delizie; o pure, come intendono altri, coltiva la terra, e sarai ben provveduto de' suoi frutti.

Delectare in Domino, et dabit tibi petitiones cordis tui. Dilettati in Dio, cioè fa che la tua contentezza sia posta in piacere a Dio, o pure fa che il Signore sia la tua delizia; ed egli contenterà tutte le dimande, cioè tutti i desiderj del tuo cuore.

Revela Domino viam tuam et spera in eo; et ipse faciet. Esponi a Dio tutti i bisogni e le brame della tua vita e confida in lui; ed egli farà quanto desideri.

Et educet quasi lumen iustitiam tuam, et iudicium tuum tamquam meridiem; subditus esto Domino et ora eum. Egli ben anche trarrà dalle tenebre la tua innocenza come una fiaccola la farà splender a guisa di sole di mezzogiorno; ubbidisci al Signore ed attendi a pregarlo del suo soccorso.

Noli aemulari in eo qui prosperatur in via sua; in homine faciente iniustitias. Non ti render rivale, cioè non invidiar colui ch'è prosperato nella mala via che cammina e nelle ingiustizie che commette.

Desine ab ira et derelinque furorem; noli aemulari, ut maligneris. Astienti dall'adirarti e maggiormente dal porti in furia; non voler farti emulo degli empj, diventando maligno com'essi sono.


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Quoniam qui malignantur exterminabuntur; sustinentes autem Dominum ipsi haereditabunt terram. Poiché i maligni saranno da Dio distrutti; ma quelli che con pazienza aspettano dal Signore il soccorso saranno eredi della terra promessa, cioè del cielo.

Et adhuc pusillum, et non erit peccator; et quaeres locum eius, et non invenies. Aspetta un poco e vedrai che questo peccatore così gonfio pe' suoi beni più non vi sarà; cercherai il luogo, cioè lo stato prospero nel quale egli era, e più non lo troverai.

Mansueti autem haereditabunt terram; et delectabuntur in multitudine pacis. All'incontro i mansueti, quali sono gli umili, possederanno la terra destinata loro in eredità e godranno in una gran pace.

Observabit peccator iustum; et stridebit super eum dentibus suis. Il peccatore guarderà con dispetto la vita del giusto; e, per lo rancore che ne sentirà, fremerà co' denti sovra di lui, affin di opprimerlo.

Dominus autem irridebit eum, quoniam prospicit quod veniet dies eius. Ma il Signore deriderà questo iniquo, sapendo che un giorno egli sarà punito come merita.

Gladium evaginaverunt peccatores; intenderunt arcum suum.

Ut deiiciant pauperem et inopem; ut trucident rectos corde. I maligni hanno sguainata la spada ed hanno già caricato l'arco per abbattere il povero e il mendico e trucidare i retti di cuore.

Gladius eorum intret in corda ipsorum; et arcus eorum confringatur. Faccia Iddio che la loro spada entri ne' cuori di essi medesimi; e il loro arco resti rotto e franto.

Melius est modicum iusto; super divitias peccatorum multas. Più contenta il giusto quel poco che possiede, che tutte le gran ricchezze non contentano i peccatori.

Quoniam brachia peccatorum conterentur; confirmat autem iustos Dominus. Poiché tutte le forze de' peccatori rimarranno distrutte; dove quelle de' giusti saran dal Signore convalidate.

Novit Dominus dies immaculatorum; et haereditas eorum in aeternum erit. Il Signore ha in cura ed approva i giorni degl'innocenti co' loro andamenti; e l'eredità che godranno sarà eterna.

Non confundentur in tempore malo et in diebus famis saturabuntur; quia peccatores peribunt. Essi nel tempo malo, cioè nel tempo della divina vendetta, non resteran confusi, e ne' giorni della fame, in cui ciascuno bramerà l'eterna salute, saranno saziati di gioia colla divina benedizione; poiché i peccatori resteran perduti.

Inimici vero Domini, mox ut honorificati fuerint et exaltati, deficientes quemadmodum fumus deficient. Per lo contrario i nemici del Signore, tosto che saranno stati onorati ed esaltati nel mondo, spariranno agli occhi degli uomini, come sparisce il fumo che si disperde nell'aria.

Mutuabitur peccator et non solvet; iustus autem miseretur et tribuet. Il peccatore prenderà ad imprestito e non pagherà; ma il giusto, che ha compassione de' poveri, li sovviene e sempre avrà modo di sovvenirli.

Quia benedicentes ei haereditabunt terram; maledicentes autem ei disperibunt. Poiché quei che benedicono Dio (come intende s. Agostino) saranno da Dio benedetti ed erediteranno


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la terra de' viventi; ma quei che lo maledicono colle bestemmie saranno maledetti e mandati in ruina.

Apud Dominum gressus hominis dirigentur; et viam eius volet. Il Signore dirige i passi dell'uomo giusto ed approva i suoi portamenti.

Cum ceciderit, non collidetur; quia Dominus supponit manum suam. Se il giusto talvolta inciampa, il Signore non permetterà che resti offeso; poiché egli, sottoponendo la sua mano, lo sosterrà.

Iunior fui, etenim senui; et non vidi iustum derelictum nec semen eius quaerens panem. Io sono stato giovine e poi son fatto vecchio; e non ho veduto mai alcun giusto abbandonato né la sua famiglia che avesse mendicato il pane.

Tota die miseretur et commodat; et semen illius in benedictione erit. Tutto il giorno avendo compassione de' poveri, loro soccorre, almeno dando in prestito; e perciò la sua famiglia si vedrà sempre benedetta da Dio.

Declina a malo et fac bonum; et inhabita in saeculum saeculi. Evita il male e fa il bene; e sarai felice dovunque abiterai.

Quia Dominus amat iudicium et non derelinquet sanctos suos; in aeternum conservabuntur. Poiché il Signore ama la giustizia e non abbandona mai i suoi servi, che sempre da lui saran conservati.

Iniusti punientur; et semen impiorum peribit. All'incontro i peccatori saran castigati; e periran le loro stirpi.

Iusti autem haaereditabunt terram; et inhabitabunt in saeculum saeculi super eam. Ma i giusti erediteranno la terra de' beati; ed ivi dimoreranno per sempre.

Os iusti meditabitur sapientiam; et lingua eius loquetur iudicium. La bocca del giusto medita la sapienza, viene a dire, le sue parole son tutte considerate e savie; e la sua lingua non parla che secondo la giustizia.

Lex Dei eius in corde ipsius; et non supplantabuntur gressus eius. La legge del suo Dio gli sta fissa nel cuore; e non andranno in fallo i suoi passi.

Considerat peccator iustum; et quaerit mortificare eum. Considera il peccatore la vita del giusto opposta alla sua, e per l'odio che gli conserva, cerca di maltrattarlo.

Dominus autem non derelinquet eum in manibus eius; nec damnabit eum cum iudicabitur illi. Ma il Signore non abbandonerà il giusto in mano dell'empio; né lo condannerà quando dovrà giudicarlo, per quante calunnie gli abbia imposte l'empio.

Expecta Dominum et custodi viam eius; et exaltabit te, ut haereditate capias terram; cum perierint peccatores videbis. Aspetta dunque il Signore e siegui a camminare per quella via per cui ti ha diretto: ed egli t'innalzerà in modo che ti farà giungere a possedere come tua eredità la terra desiderata; quando i peccatori saran perduti, allora vedrai la mercede che ti sarà data secondo la di lui promessa.

Vidi impium superexaltatum et elevatum sicut cedros Libani. Ho veduto l'empio sollevato sovra gli altri ed innalzato come i cedri del Libano.

Et transivi, et ecce non erat; et quaesivi eum, et non est inventus locus eius. Ma appena son passato, e quegli non era più qual era; ho cercato


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di vederlo, e non si è più trovato il suo luogo, cioè la sua grandezza, come se non mai vi fosse stata.

Custodi innocentiam et vide aequitatem; quoniam sunt reliquiae homini pacifico. Custodisci l'innocenza ed osserva sempre la giustizia. Quoniam sunt reliquiae homini pacifico. S. Girolamo legge: quia erit ad extremum viro pax, il che più si uniforma al testo ebreo, che dice novissimus viro pax; onde si spiega così: poiché il resto della vita del mansueto sarà una vera pace che l'accompagnerà sino alla morte. Altri spiegano così: Le sue opere virtuose, oltre il buon nome, lasceranno il buon esempio, che dopo la sua morte seguirà a giovare agli altri, e consoleranno per sempre l'uomo dabbene. Ambedue le spiegazioni son buone.

Iniusti autem disperibunt; simul reliquiae impiorum interibunt. All'incontro i peccatori periranno; ed insieme con essi periranno le lor ricchezze e le loro glorie, che credeano perpetuate su questa terra.

Salus autem iustorum a Domino; et protector eorum in tempore tribulationis. I giusti ricevon la salute dal Signore; ed egli è il lor protettore nel tempo dell'afflizione.

Et adiuvabit eos Dominus et liberabit eos; et eruet eos a peccatoribus et salvabit eos, quia speraverunt in eo. Egli sarà il sostegno e liberatore: e li caverà dalle mani dei peccatori, rendendoli salvi, poiché in esso han collocate le loro speranze.

Salmo 12. (37. del salterio.)

Davide piange i suoi peccati. Ben conviene questo salmo ad ogni penitente che riguarda le sue infermità e tribolazioni come meritate per le sue colpe, di cui domanda perdono al Signore.

Domine, ne in furore tuo arguas me; neque in ira tua corripias me. Signore, non mi castigate nel vostro furore né mi correggete nella vostra ira; viene a dire, castigatemi da padre e non da giudice; castigatemi per vedermi emendato e non perduto. Si osservi quel che si è detto al verso 5. del salmo 2. del primo notturno della domenica e nel verso 1. del salmo 4.

Quoniam sagittae tuae infixae sunt mihi: et confirmasti super me manum tuam. Poiché le vostre saette, cioè i vostri castighi, mi han penetrate le viscere; e voi giustamente avete calcata la mano sovra di me, caricandomi di travagli.

Non est sanitas in carne mea a facie irae tuae; non est pax ossibus meis a facie peccatorum meorum. Alla vista del vostro sdegno ho perduta la sanità del corpo; ed alla vista de' miei peccati ho perduta la pace, in modo che anche le mie ossa mi tremano.

Quoniam iniquitates meae supergressae sunt caput meum; et sicut onus grave gravatae sunt super me. Poiché le mie iniquità sono tante che mi coprono fin sopra il capo; e son tanto gravi che, come un gran peso, mi tengono oppresso.

Putruerunt et corruptae sunt cicatrices meae a facie insipientiae meae. Povero me! le mie piaghe si sono imputridite e corrotte per la mia trascuraggine di non avervi dato rimedio a tempo suo.

Miser factus sum et curvatus sum usque in finem; tota die contristatus ingrediebar. Son diventato misero e son rimasto estremamente inclinato verso la terra sì che quasi non posso alzare gli occhi al cielo; e cammino tutto giorno mesto e contristato.

Quoniam lumbi mei impleti sunt illusionibus; et non est sanitas in carne


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mea. Poiché i miei lombi (cioè la mia concupiscenza) si son ripieni d'illusioni; in vece di illusionibus volta il caldeo ardore, cioè di un ardore maligno; talmente che la mia carne non ha più sanità.

Afflictus sum et humiliatus sum nimis; rugiebam a gemitu cordis mei. Mi son veduto così afflitto ed abbattuto che i gemiti del mio cuore verso del cielo pareano ruggiti di leone.

Domine, ante te omne desiderium meum; et gemitus meus a te non est absconditus. Signore, voi conoscete tutti i miei desiderj; e il pianto mio vi è ben palese.

Cor meum conturbatum est; dereliquit me virtus mea; et lumen oculorum meorum et ipsum non est mecum. Il mio cuore, cioè la mia volontà mi è rimasta conturbata, mentre mi hanno abbandonato le forze; e gli occhi miei, cioè la mia mente, ha perduto il lume che mi facea veder la verità.

Amici mei et proximi mei adversum me appropinquaverunt et steterunt. I miei amici e parenti si sono a me avvicinati e meco fermati, non già per giovarmi, ma per opprimermi.

Et qui iuxta me erant de longe steterunt; et vim faciebant qui quaerebant animam meam. Ed i miei propinqui si sono da me allontanati e mi han lasciato in man di coloro che si sforzavano di togliermi la vita.

Et qui inquirebant mala mihi locuti sunt vanitates; et dolos tota die meditabantur. E quei che si studiavano di farmi male han detto di me cose false, meditando tutto giorno inganni per consumarmi.

Ego autem, tamquam surdus, non audiebam; et sicut mutus non aperiens os suum. Ma io, come sordo, non ho dato loro orecchio; e come muto non ho aperta la bocca.

Et factus sum sicut homo non audiens et non habens in ore suo redargutiones. E son diventato qual uomo che ha perduto l'udito e che non ha più bocca per rispondere e dir le sue ragioni.

Quoniam in te, Domine, speravi; tu exaudies me, Domine, Deus meus. Poiché ho sperato in voi, Signore, voi, perché siete il mio Signore e mio Dio, ben mi esaudirete.

Quia dixi: Ne quando supergaudeant mihi inimici mei; et dum commoventur pedes mei; et dum commoventur pedes mei, super me magna locuti sunt. Perché ho detto fra di me: Deh non godano i miei nemici sopra la mia ruina; giacché, cominciando a vacillare i miei piedi e vedendomi essi inclinare alla caduta, han dette gran cose sovra di me, predicendo l'ultimo mio abbattimento.

Quoniam ego in flagella paratus sum; et dolor meus in conspectu meo semper. Signore, io sono apparecchiato a soffrire ogni flagello che mi mandate mentre il mio dolore (cioè il mio peccato, ch'è l'oggetto del mio dolore) mi sta sempre dinanzi gli occhi.

Quoniam iniquitatem meam annuntiabo; et cogitabo pro peccato meo. Poiché io conosco e confesserò sempre la mia colpa; e considererò sempre il mio peccato per soddisfar, come posso, il mio Signore offeso, affin d'impetrarne il perdono.

Inimici autem mei vivunt et confirmati sunt super me; et multiplicati sunt qui oderunt me inique. All'incontro i miei nemici tuttavia sussistono e sieguono ad armarsi contra di me; anzi son cresciuti quei che iniquamente mi odiano.


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Qui retribuunt mala pro bonis, detrahebant mihi; quoniam sequebar bonitatem. Eglino son tali che rendono male per bene; e perciò attendono a mormorar di me perché io attendo a bene operare.

Ne derelinquas me, Domine Deus meus; ne discesseris a me. Deh non mi abbandonate, mio Dio; né vi allontanate mai da me.

Intende in adiutorium meum, Domine, Deus salutis meae. Deh proseguite a soccorrermi, voi che siete il mio Signore e il Dio della mia salute.




1 I protestanti si servono delle parole quorum tecta sunt peccata per provare (com'essi dicono) che i peccati, quantunque rimessi da Dio, non si tolgono dall'anima, ma solo si coprono, in modo che resta nell'anima la macchia della colpa; e Dio la vede, ma ne rimette la pena come non la vedesse. Ed intanto, soggiungono, Iddio rimette il peccato, in quanto non l'imputa all'empio, come si legge nel verso seguente: Beatus vir, cui non imputavit Dominus peccatum. Ma tutto è falso, perché i peccati, quando da Dio sono rimessi, non si coprono, ma per li meriti di Gesù Cristo si tolgono dalle anime de' penitenti, come parlano le scritture: Dominus quoque transtulit peccatum tuum (2. Reg. 12. 13.). Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccatum mundi (Io. 1. 29.). Poiché, come dichiarò il concilio di Trento sess. 6. can. 11., l'uomo non si giustifica colla sola remissione del peccato, ma colla grazia e giustizia inerente. In tanto poi si dice che Dio non imputa il peccato, in quanto lo rimette e lo cancella, giusta quel che si dice nel Tridentino nella detta sessione al c. 7.






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