Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

PARTE PRIMA - MEDITAZIONI PER OGNI TEMPO DELL'ANNO

 


- 7 -


 

DELLA SALUTE ETERNA

 

Il negozio della nostra eterna salute è il negozio, che importa tutto: importa o la nostra fortuna o la nostra rovina eterna. Egli va a terminare all'eternità, viene a dire a salvarci o a perderci per sempre: ad acquistarci un'eternità di contenti o un'eternità di tormenti: a vivere una vita o sempre felice o sempre infelice. O mio Dio, che ne sarà di me! mi salverò o mi dannerò? Può essere che mi salvi, e può essere che mi perda. E se può essere che mi perda, perché non mi risolvo ad abbracciare una vita, che mi assicuri la vita eterna?

Gesù mio, voi siete morto per salvarmi, ma io tante volte mi son perduto con perdere voi, bene infinito; non permettete ch'io abbia da perdervi più.

 

Stimano gli uomini un gran negozio il vincere una lite, l'ottenere un posto, l'acquistare un podere. Ma non merita nome di grande ogni cosa, che col tempo finisce. Tutti i beni di questa terra un giorno han da finire per noi: o noi lasceremo essi o essi lasceranno noi. Solo dunque dee chiamarsi grande quel negozio, che importa una felicità o infelicità eterna.

Gesù mio Salvatore, deh non mi discacciate dalla vostra faccia, com'io1 meriterei. Son peccatore, è vero, ma mi dolgo con tutto il cuore di avere offeso voi, bontà infinita. Per lo passato io v'ho disprezzato, ma ora v'amo sopra2 ogni cosa. Per l'avvenire voi avete da essere l'unico mio bene, l'unico mio amore. Abbiate pietà di un peccatore, che torna pentito a' piedi vostri e vi vuole amare. E se vi ho offeso assai, assai vi voglio amare. Che ne sarebbe di me, se mi aveste fatto morire, quando stava in disgrazia vostra! Giacché, Signore, avete avuta tanta pietà di me, datemi ora forza di farmi santo.

 

Ravviviamo la fede che vi è inferno e paradiso eterno; o l'uno o l'altro ci ha da toccare.

Ah mio Dio, com'io3 sapendo che peccando mi condannava io stesso ad un'eternità di pene, ho potuto tante volte peccare e perdere la vostra


- 8 -


grazia! Come sapendo che voi siete il mio Dio e 'l mio Redentore, ho potuto tante volte per un misero diletto voltarvi le spalle! Signor mio, mi pento sopra ogni male di avervi così disprezzato. Ora v'amo sopra ogni bene, e d'oggi4 avanti voglio prima perdere tutto che perdere la vostra amicizia. Datemi forza d'esservi fedele.

Aiutatemi ancora voi, Maria, speranza mia.

 




1 [19.] com'io) come io B B1 B2. dolgo) doglio ND.

2 [21.] sopra) sovra ND V: generalmente nelle edd. napoletane «sopra», in quelle venete «sovra»: nel seguito non indicheremo la variante veneta.

3 [29.] com'io) come io B B1 B2. 

4 [4.] d'oggi) da oggi B B1 B2. 




Precedente - Successivo

Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech