Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
S. Alfonso Maria de Liguori Via della salute IntraText CT - Lettura del testo |
SENTENZA DEL GIUDICE NEL GIUDIZIO PARTICOLARE
Oh qual gioia proverà chi uscendo da questa vita in grazia di Dio, si presenterà a Gesu-Cristo, e lo vedrà colla faccia ridente, che cortese l'accoglie, e sentirà dalla sua bocca dirsi quelle dolci parole: "Euge serve bone et fidelis, quia in paucis1 fuisti fidelis, intra in gaudium Domini tui" (Matth. 25. 21).2
Ma, Gesù mio, se al presente dovessi presentarmi al giudizio, come potrei sperare che voi mi chiamaste servo buono e fedele, mentre per lo passato sono stato così cattivo ed infedele con voi, cangiando le mie promesse in tradimenti? Ma io voglio esservi fedele per l'avvenire; voglio prima perder mille volte la vita, che la grazia vostra. Voi avete da darmi la forza di eseguirlo.
All'incontro, Gesù mio, che pena avrà quel peccatore, che morendo in peccato, in comparirvi innanzi vi mirerà sdegnato! L'anima che esce da questa vita in disgrazia di Dio, prima che il giudice la condanni, ella si condannerà da se stessa, e poi udirà intimarsi da Gesu-Cristo la terribil sentenza: "Discede a me, maledicte, in ignem aeternum".3 Separati da me ingrato, vanne al fuoco eterno, e non comparirmi più davanti.
Ah Signor mio, così ho meritato già di sentire tante volte, quante vi ho offeso con peccato mortale. Ma quando mi giungerà la morte, allora voi sarete mio giudice; ma ora siete il mio Redentore e Padre, che volete perdonarmi, s'io mi pento d'avervi offeso. Sì che mi pento con tutto il cuore di quante offese vi ho fatte, e mi pento non tanto per l'inferno che mi ho meritato, quanto per lo disgusto che ho dato a voi, che tanto mi avete amato.
Spira l'anima e si divide dal corpo; ma ancor si dubita se quest'uomo è vivo o morto: ma nel mentre tra gli astanti si dubita e si discorre, l'anima è già entrata nell'eternità. Finalmente il sacerdote assicuratosi che colui è morto, recita l'orazione: "Subvenite, sancti Dei, occurrite Angeli Domini suscipientes animam eius offerentes eam in conspectu Altissimi".4 Ma a quell'anima ch'è uscita nemica di Dio, e già l'è stata data la sentenza, che più gioverà il chiamare i santi e gli Angeli che la soccorrano?
Ah santi miei Avvocati, Angelo mio Custode, S. Michele, S. Giuseppe, protettrice mia Maria, soccorretemi ora che mi potete soccorrere. E voi mio Salvatore, perdonatemi ora che potete perdonarmi. Mi dolgo di avervi offeso, e v'amo con tutta l'anima mia. Aiutatemi, Signore, acciocché io non vi offenda più.
O Maria, tenetemi sempre sotto il vostro manto.