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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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POSSO MORIRE ALL'IMPROVISO

 

Non v'è1 cosa più certa della morte, ma non v'è cosa più incerta dell'ora della morte. È certo che dal Signore sta destinato l'anno


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ed il giorno della morte di ciascuno, ma quest'anno e questo giorno da noi non si sa; e giustamente Iddio vuole che tal giorno a noi sia nascosto, acciocché stiamo sempre apparecchiati a morire.

Vi ringrazio, Gesù mio, d'avermi aspettato e di non avermi fatto morire, quando io stava in peccato. Il tempo che mi resta di vita, voglio spenderlo solo a piangere i miei peccati e ad amarvi con tutte le mie forze. Ho da morire, voglio apparecchiarmi colla grazia vostra per fare una buona morte.

 

Gesu-Cristo ben ci avvisa l'ora della nostra morte; e quale sarà? sarà quell'ora, in cui meno penseremo di dover morire: "Qua hora non putatis, filius hominis veniet" (Luc. 12. 40). Se dunque, dice S. Bernardo,2 in ogni tempo la morte può toglierci la vita, bisogna che in ogni tempo la stiamo aspettando e teniamo apparecchiati i conti.

Gesù mio, no che non voglio aspettare la morte per donarmi a voi. Voi avete detto che chi vi cerca, vi trova. "Quaerite, et invenietis".3 Io vi cerco, vi voglio, fatevi da me trovare. V'amo,4 bontà infinita. Mi pento d'avervi offeso, ma non voglio darvi più disgusto.

 

Dunque, lettor mio, quando siete tentato a peccare colla speranza di confessarvene il domani,5 rispondete a voi stesso e dite: Ma chi sa, se questo giorno, se questo momento in cui pecco, sia l'ultimo della mia vita? e se in questo momento mi viene la morte, dove vado? Oh Dio quanti miseri sono stati tolti dalla morte nello stesso punto che si cibavano di qualch'esca avvelenata! Ti dirà il demonio: Ma questa disgrazia non succederà a te. Ma voi rispondete: E se mi succede? che ne sarà di me per tutta l'eternità?

Ah mio Dio, non potea avvenire a me quel ch'è avvenuto a questi infelici? quanti stanno all'inferno per meno peccati de' miei! Gesù mio, vi ringrazio della pazienza, che avete avuta con me, e della luce che ora mi date. Ho fatto errore a lasciarvi, vorrei morirne di pena. E giacché mi date tempo, d'oggi innanzi non voglio pensare ad altro che ad amarvi. Aiutatemi voi colla vostra grazia.

Ed aiutatemi voi, Maria, colle vostre preghiere.

 




1 [30.] ma non v'è) ma non vi è B B1 B2.

2 [12.] Ps. BERNARDUS, Meditationes piissimae de cognitione humanae conditionis, c. 3, n. 10; PL 184, 491: «Mors ubique te exspectat: tu ubique eam exspectabis». Per l'attribuzione di quest'opera vedi Glorieux, 71: l'autore è anonimo, forse Ugo da S. Vittore.

3 [15.] Matth., 7, 7.

4 [16.] v'amo) vi amo B B1 B2.

5 [19.] il domani) domani B B1 B2.




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