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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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Giorno settimo.

 

"Domus aurea". L'oro è simbolo dell'amore. Onde il B. Alberto Magno1 chiama Maria: "Templum aureum caritatis". E con ragione, poiché dice S. Tommaso2 che siccome nel tempio ogni cosa era coverta3 d'oro, così la bell'anima di Maria fu ripiena di santità: "Nihil erat in templo, quod non auro tegeretur: nihil erat in Virgine, quod non sanctitate plenum esset". Maria fu quella casa d'oro, che la Sapienza eterna, cioè il Verbo divino si elesse per sua abitazione in questa terra: "Sapientia aedificavit sibi domum" (Prov. 9).4 Or questa casa di Dio, dice Riccardo di S. Lorenzo,5 è così ricca, che può sollevare tutte le nostre miserie: "Domus Dei, cuius tanta est abundantia, quod nostram potest replere inopiam".

O Maria, voi siete così amante di Dio, e perciò desiderate vederlo amato da tutti. Questa è la grazia, che sopra tutto vi domando, e da voi la spero, ottenetemi un grande amore a Dio.

 

"Foederis arca". Isichio chiama Maria: "Arca Noë largior".6 Arca più spaziosa di quella di Noè, poiché in quella non furon7 ricevuti, se non che due soli animali di ciascuna specie, ma sotto il manto di Maria trovano luogo e giusti e peccatori. Ciò fu dato a vedere un giorno a S. Geltrude,8 parendole di mirare una moltitudine di fiere, leoni, pardi e simili, che si rifugiavano sotto il manto di Maria, ed ella non gli discacciava, ma colla benigna mano gli accarezzava, acciocché non fuggissero. I bruti ch'entrarono nell'arca, restarono bruti; ma i peccatori, che si ricoverano sotto il manto di Maria, non restano peccatori. Ella ben muterà loro il cuore e gli renderà cari a Dio. La


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stessa B. Vergine rivelò a S. Brigida:9 "Per quanto l'uomo pecchi, se con vera emenda a me ritorna, io son10 pronta a subito riceverlo. Né guardo i peccati che porta, ma solo se viene con buona volontà; poiché allora non isdegno di medicare e sanar le sue piaghe, mentr'io11 son chiamata e veramente sono la Madre della misericordia".

O madre di misericordia, vi dirò dunque con S. Agostino,12 ricordatevi non essersi ancora udito, che da voi sia stato discacciato un peccatore, che a voi sia ricorso a domandarvi aiuto, io misero a voi ricorro ed in voi confido.

 

"Ianua caeli" Chiamasi Maria porta del cielo, perché niuno può entrare in cielo se non per mezzo di Maria. "Nullus potest intrare caelum, nisi per Mariam tanquam per portam", scrive S. Bonaventura.13 "In Ierusalem potestas mea", dice la nostra regina. (In Missa B.V.). Soggiunge Riccardo di S. Lorenzo:14 "Imperando quod volo, et quos volo introducendo"; io posso impetrar quanto voglio a' miei devoti, ed introdurre coloro che voglio in paradiso. Quindi scrive S. Bonaventura:15 "Quei, che godono la grazia di Maria, son riconosciuti


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da' cittadini del paradiso; e quei che hanno il di lei carattere (cioè la grazia d'esser16 suoi servi) son notati nel libro della vita". Onde Bernardino da Bustis17 chiama Maria, "Libro della vita"; e dice che chi si trova scritto in questo libro, per mezzo della sua divozione, certamente si salverà.

Ah madre mia, in voi ripongo le speranze della mia salute eterna. Io v'amo,18 salvatemi voi: non permettete che vada all'inferno a maledirvi un vostro servo che v'ama.19

 




1 [7.] Ps. ALBERTUS M., Biblia Mariana; Opera S. Alberti M., XX, Lugduni 1651, 6, col. 2.

2 [8.] S. THOMAS, Sermones festivi, in Purificatione B. Mariae; Opera, XVI, Romae 1570, f. 34, col. 2.

3 [9.] coverta) coperta B B1 B2.

4 [13.] Prov., 9, 1.

5 [14.] RICHARDUS A S. LAUR., op. cit., l. X, c. 30, n. 8; vedi Opera S. Alberti M., XX, Lugduni 1651, 283.

6 [20.] HESYCHIUS, Sermones, IV homil. de S. Maria Deipara; PG 93, 1462: «Ille stellam vitae; alius Dei thronum appellat; alii...; arcam Noë latiorem, longiorem, illustriorem. Illa erat animalium arca, haec autem arca vitae».

7 [21.] furon) furono B B1 B2.

8 [24.] G. LANSPERGIO, La vita di S. Gertrude, l. IV, c. 49; Venezia 1710, traduz. dal latino, 213.

9 [1-5.] Sono 2 testi fusi insieme. S. BIRGITTA, Revelationes, l. II, c. 23; I, Romae 1628, 202, col. 1: «Sic ego, quantumcumque homo peccat, si ex toto corde et vera emendatione ad me reversus fuerit, statim parata sum recipere revertentem. Nec attendo quantum peccaverit, sed cum quali intentione et voluntate redit. Ego vocor ab omnibus Mater misericordiae; vere, filia, misericordia Filii mei fecit me misericordem». Op. cit., l. VI, c. 117; II, Romae 1628, 181, col. 2: «Quicumque invocaverit me, ego non dedignor tangere et ungere et sanare plagas suas».



10 [2.] son) sono B B1 B2.

11 [4.] mentr'io, son) mentre io, sono B B1 B2.

12 [6.] L'autore di questa celebre preghiera non è sant'Agostino, a cui si soleva attribuire nel '600-'700: pare piuttosto una parafrasi di alcuni testi di san Bernardo: vedi Sermo IV Assumptionis, n. 8; PL 183, 428 e di quello dell'Oct. della stessa festa: PL 183, 438. Si legge nell'Hortulus animae, Strasburgo 1503 e prima dell'Antidotarius animae di Nicola Saliceto (an. 1489) nell'orazione «Ad sanctitatis tuae pedes». Pare che la prima dizione sia quella data dal Saliceto: «Memorare, piissima, non esse auditum a saeculo quemquam ad tua currentem praesidia aut tua petentem suffragia a te derelictum. Tali animatus confidentia ad te, Virgo Maria, confugio, ad te curro, ad te venio, coram te gemens et tremens assisto».

13 [12.] S. BONAVENTURA, Comment. in Evang. Lucae, c. I, n. 70; Opera, VII, ad Claras Aquas 1895, 27.

14 [14.] RICHARDUS A S. LAUR., op. cit., l. IV, c. 29, n. 1; vedi Opera S. Alberti M., XX, Lugduni 1651, 146, col. 1: «In Ierusalem potestas mea, imperandi scilicet quod volo virtutibus angelicis et animabus sanctis, et faciendi ad beneplacitum meum, et quos volo introducendi».

15 [17.] Ps. BONAVENTURA, Psalterium B. M. V.; Opera S. Bonaventurae, VI, Lugduni 1668, 485, col. 2: «Qui acquirit gratiam eius, agnoscetur a civibus paradisi. Et qui habuerit characterem eius, adnotabitur in libro vitae».

16 [2.] d'esser, son) di essere, sono B B1 B2.

17 [2.] Da H. MARRACCIUS, Polyanthea Mariana, l. X; Roma 1694, 248. Cfr. BERNARDINUS DE BUSTIS, Mariale, p. II, serm. 2, p. III; Brixiae 1588, 140-41: «Hic est liber vitae... Salvabitur omnis qui inventus fuerit scriptus in libro vitae. Omnes igitur dabemus semper in mente descriptam habere vitam B. Virginis et illam imitari».

18 [7.] v'amo) vi amo B B1 B2.

19 [8.] v'ama) vi ama B B1 B2.




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