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S. Alfonso Maria de Liguori
Via della salute

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MEDITAZIONE PER LO1 GIORNO 2. DI OTTOBRE NELLA FESTA DE' SANTI ANGELI CUSTODI

 

Dice S. Bernardo2 che in tre modi noi dobbiamo onorare i santi nostri Angeli custodi, colla riverenza, colla divozione e colla


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fiducia. Colla "riverenza", poiché questi santi spiriti, principi del paradiso sempre ci sono presenti e ci assistono in tutte le nostre azioni. E perciò a riguardo anche del nostro Angelo custode dobbiam guardarci da ogni atto, che agli occhi suoi dispiaccia. S. Francesca Romana3 vedea che quell'Angelo che l'assisteva in forma umana, ogni volta che osservava qualche atto o parola sconcia di alcuno della conversazione, colle mani si copriva la faccia.

Ah santo Angelo mio custode, quante volte io co' miei peccati v'ho4 costretto a coprirvi la faccia! Ve ne cerco perdono e vi prego ad impetrarmene il perdono, mentr'io5 propongo di non disgustare più Dio, né voi colle mie mancanze.

 

In secondo luogo dobbiamo venerarlo colla "divozione", sì per lo rispetto ch'egli6 si merita, sì per l'amore che ci porta. Niuno affetto di padre, di fratello o d'amico può superare l'amore, che hanno verso ciascuno di noi gli Angeli custodi. Gli amici del mondo spesso ci amano per interesse, e perciò facilmente di noi si scordano, quando stiamo tribolati, e molto più quando l'offendiamo.7 Il nostro Angelo custode ci ama solo per carità, e perciò nelle tribolazioni maggiormente ci assiste e non lascia di aiutarci anche quando ci ribelliamo da Dio, "Non dimittet, cum peccaveris" (Exod. 23. 21).8 Allora egli procura d'illuminarci, affinché col pentimento subito ricorriamo a Dio.

Oh quanto vi ringrazio, Angelo mio custode, de' lumi che mi avete comunicati. Oh vi avessi ubbidito! Deh seguite ad illuminarmi: riprendetemi, quando manco, e non mi abbandonate sino all'ultimo punto di mia vita.


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In terzo luogo dobbiamo avere una gran "fiducia" nell'aiuto del nostro Angelo custode. L'amore del nostro Dio non si è contentato di darci il suo Figlio Gesù per nostro Redentore, di darci Maria per nostra avvocata, ha voluto darci anche gli Angeli suoi per nostri custodi, ed ha comandato loro che ci assistano in tutta la nostra vita.

"Angelis suis mandavit de te, ut custodiant te in omnibus viis tuis" (Psalm. 90. 2).

O Dio d'infinita misericordia, e quali mezzi avete più da darmi per vedermi salvo? Ve ne ringrazio, Signor mio; e ringrazio ancora voi, o principe del paradiso, Angelo mio, che per tanti anni mi avete assistito. Io mi sono scordato di voi, ma voi non vi siete scordato di me. Chi sa quanto mi resta di viaggio per entrare nell'eternità! Deh Angelo mio custode, guidatemi voi per la via del cielo, e non lasciate d'assistermi, finché non mi vediate fatto vostro compagno eterno nel regno beato.

 




1 [23.] per lo) per il B B1 B2.

2 [25.] Da LOHNER, op. cit., tit. 10 (Angelus); I, Venetiis 1738, 72, col. 1: «Nosse debet solidum modum colendi et amandi sanctos Angelos, qui quidem in tribus capitibus a S. Bernardo iterum assignatis consistere videtur, dum ait: Quantum tibi debet hoc verbum inferre reverentiam, afferre devotionem, conferre fiduciam? Reverentiam pro praesentia, devotionem pro benevolentia, fiduciam pro custodia». Cfr. S. BERNARDUS, In Ps. XC Qui habitat, ser. 12, n. 6; PL 183, 234 ss.

3 [4.] G. ORSINO, Vita della B. Francesca Romana, l. II, c. 14; Roma 1608, 153: «Quindi avveniva che se per caso fosse avvenuto che qualcuno di quei, che con esso lei conversavano, avesse fatto qualche mancamento, ella vedeva che questo celeste suo compagno quasi vergognandosi o pur abborrendo tal mancamento, si ricorpiva con le mani la faccia».

4 [9.] v'ho) vi ho B B1 B2.

5 [10.] mentr'io) mentre io B B1 B2.

6 [13.] ch'egli) che egli B B1 B2.

7 [17.] l'offendiamo) gli offendiamo B B1 B2.

8 [20.] Ex., 23, 20-21: «Ecce ego mittam angelum meum, qui praecedat te et custodiat in via, et introducat in locum quem paravi. Observa eum, et audi vocem eius: nec contemnendum putes: quia non dimittet cum peccaveris, et est nomen meum in illo».




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