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S. Alfonso Maria de Liguori
Apparecchio alla Morte

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PUNTO I

Se Dio castigasse subito chi l'offende, non si vedrebbe certamente ingiuriato, come ora si vede; ma perché il Signore non castiga subito ed aspetta, perciò i peccatori pigliano animo a più offenderlo. Ma bisogna intendere che Dio aspetta e sopporta: ma non aspetta e non sopporta sempre. È sentenza di molti santi Padri, di S. Basilio, di S. Girolamo, di S. Ambrogio, di S. Cirillo Alessandrino, di S. Gio. Grisostomo, di S. Agostino e d'altri che siccome Iddio tiene determinato il numero per ciascun uomo de' giorni di vita, de' gradi di sanità, o di talento che vuol dargli: «Omnia in mensura, et numero, et pondere disposuisti» (Sap. 11. 21), così ancora tiene a ciascuno determinato il numero de' peccati, che vuol perdonargli; compito il quale non perdona più. «Illud sentire nos convenit (dice S. Agostino)2 tandiu unumquenque a Dei patientia sustineri; quo consummato, nullam illi veniam reservari» (De vita christiana c. 3). Lo stesso dice Eusebio Cesariense:3 «Deus exspectat usque ad certum numerum, et postea deserit» (lib. 8. c. 2). E lo stesso dicono gli altri Padri nominati di sopra.

E questi Padri non han parlato a caso ma fondati sulle divine Scritture. In un luogo disse il Signore che trattenea la rovina4 degli


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Amorrei, perché non era compito ancora il numero delle loro colpe: «Nondum completae sunt iniquitates Amorrhaeorum» (Gen. 15).5 In altro luogo disse: «Non addam ultra misereri Israel» (Is. 19).6 In altro «Tentaverunt me per decem vices, non videbunt terram» (Num. 14. 22). In altro dice Giobbe: «Signasti quasi in sacculo delicta mea» (Iob. 14. 17). I peccatori non tengono conto de' peccati, ma ben lo tiene Dio per dare il castigo, quando è maturata la messe, cioè quando è compito il numero: «Mittite falces, quoniam maturavit messis» (Ioel. 3. 13). In altro luogo dice Dio: «De propitiato peccato noli esse sine metu; neque adiicias peccatum super peccatum» (Eccli. 5. 5). E vuol dire: Peccatore, bisogna che tu paventi anche de' peccati che ti ho perdonati, perché, se ne aggiungi un altro, può essere che il peccato nuovo insieme coi perdonati compiscono7 il numero, ed allora non vi sarà più misericordia per te. In altro luogo più chiaramente dice la Scrittura: «Exspectat Deus patienter, ut cum iudicii dies advenerit, eas (Nationes), in plenitudine peccatorum puniat» (2. Macch. 6. 14).8 Sicché Dio aspetta sino al giorno, in cui si riempie9 la misura de' peccati, e poi castiga.

Di tal castigo poi vi sono molti esempi nella Scrittura, e specialmente di Saulle, che avendo l'ultima volta disubbidito a Dio, Dio l'abbandonò, talmente ch'egli pregando Samuele che avesse interceduto per lui: «Porta quaeso peccatum meum, et revertere mecum, ut adorem Deum»; Samuele gli rispose: «Non revertar tecum, quia abiecisti sermonem Domini, et abiecit te Dominus» (1. Reg. 15. 25).10 Vi è l'esempio di Baltassarre,11 il quale stando a mensa profanò i vasi del tempio, ed allora vide una mano che scrisse sul muro: «Mane, Thecel, Phares». Venne Daniele, e spiegando quelle parole, tra l'altro12 gli disse: «Appensus es in statera, et inventus es minus habens» (Dan. 5. 27). Dandogli ad intendere che il peso de' suoi peccati già avean fatto calar la bilancia della divina giustizia, ed in fatti nella stessa notte fu ucciso: «Eadem nocte interfectus est Baltassar rex Chaldaeus».13


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Ed oh a quanti miserabili succede lo stesso, che vivono molti anni ne' peccati, ma quando termina il loro numero son colti dalla morte e mandati all'inferno! «Ducunt in bonis dies suos, et in puncto ad inferna descendunt» (Iob. 21. 13). Taluni mettonsi ad indagare il numero delle stelle, il numero degli angeli, o degli anni di vita che avrà alcuno, ma chi mai può mettersi ad indagare il numero de' peccati, che Dio voglia a ciascun perdonare? E perciò bisogna tremare. Chi sa, fratello mio, che a quella prima soddisfazione indegna, a quel primo pensiero acconsentito, a quel primo peccato che farete, Dio non vi perdoni più?

Affetti e preghiere

Ah mio Dio, vi ringrazio. Quanti per meno peccati de' miei a quest'ora stan nell'inferno, e non vi è più perdono, né speranza per essi; ed io ho speranza del perdono e del paradiso, se lo voglio. Sì, Dio mio, voglio il perdono. Mi pento sopra ogni male di avervi offeso, perché ho offeso Voi bontà infinita. Eterno Padre «respice in faciem Christi tui»,14 guardate il vostro Figlio su quella croce morto per me, e per li meriti suoi abbiate pietà di me. Io vi prometto di voler prima morire, che offendervi più. Debbo giustamente temere, secondo i peccati che ho fatti, e le grazie che Voi mi avete usate, che un altro peccato che aggiungessi, compirebbe la misura, e sarei dannato! Deh aiutatemi colla vostra grazia. Da Voi spero la luce e la forza d'esservi fedele. E se mai vedete ch'io avessi di nuovo ad offendervi, fatemi morire in questo punto, in cui spero di stare in grazia vostra. Dio mio, io v'amo sopra ogni cosa, e temo più che la morte di vedermi di nuovo in disgrazia vostra; per pietà non lo permettete.

Maria Madre mia, per pietà aiutatemi, impetratemi la santa perseveranza.




2 [17.] Ps. AUGUSTINUS, De vita christiana, c. 4; PL 40, 1035: «Hoc magis sentire nos convenit: tamdiu unumquemque Dei patientia sustentari, quamdiu nondum peccatorum suorum terminum finemque repleverit: quo consummato eum illico percuti, nec illi iam veniam ullam reservari». Quest'opera, che trovasi in Appendice degli scritti di s. Agostino, è di PELAGIUS (cfr. Glorieux, 29; Clavis, 730).



3 [19.] EUSEBIUS, ep. Caesariensis, Demonstrationes evangelicae, l. VIII, c. 2; PG 22, 602: «Quamdiu enim illorum [Iudaeorum] peccata completa non sunt, Dei illos patientia et benignitas tulit… Postquam autem, ut Salvator ad ipsos dixit, impleverunt mensuram patrum suorum, tum vero in eumdem locum coacta omnia extremum illis maturaverunt interitum».



4 [23.] rovina) ruina VR BR1 BR2.



5 [2.] Gen., 15, 16: «Necdum enim completae sunt iniquitates Amorrhaeorum usque ad praesens tempus».



6 [3.] Os., 1, 6: «Quia non addam ultra misereri domui Israel».



7 [13.] compiscono) compiscano BR2.



8 [16.] II Mach., 6, 14: «Dominus patienter exspectat, ut eas [nationes] cum iudicii dies advenerit, in plenitudine peccatorum puniat».



9 [17.] riempie) riempia VR BR1 BR2.



10 [23.] I Reg., 15, 24-26: «Peccavi… Porta, quaeso, peccatum meum et revertere mecum, ut adorem Dominum. Et ait Samuel ad Saul: non revertar tecum, quia proiecisti sermonem Domini, et proiecit te Dominus ne sis rex super Israel».



11 [24.] Baltassarre) Baltassare BR1 BR2.



12 [26.] altro) altre BR2.



13 [30.] Dan., 5, 30.



14 [17.] Ps., 83, 10.






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