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S. Alfonso Maria de Liguori
Vittorie dei Martiri

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§. 29. Di s. Eulalia vergine.

1. Questa santa eroina fu d'una


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famiglia nobile di Spagna della città di Merida in Lusitania, e venne al mondo verso il principio del quarto secolo, allorché più ardea la persecuzione degl'imperatori Diocleziano e Massimiano. I suoi genitori erano buoni cristiani, onde ebbero tutta la cura di educarla nei santi costumi; ed ebbero la consolazione di veder questa figlia sin dai primi suoi anni tutta applicata alle virtù ed all'amore di Gesù Cristo, a cui presto ella consacrò la sua verginità. E fu tanto questo amore, che la santa donzella altro più ardentemente non desiderava, che morire martire per Gesù Cristo. Onde il suo maggior piacere era il sentir narrare le vittorie de' martiri, e leggere gli atti dei loro combattimenti.

2. Pertanto, quando s. Eulalia intese pubblicarsi l'editto in Merida, che tutti sacrificassero agl'idoli, ella che trovavasi allora in età di dodici anni, si pose con ardore ad aspettare il suo martirio. La madre se ne accorse, e per moderar quell'ardore di sua figlia procurava di rappresentarle la crudeltà de' tormenti che soffrivano i confessori della fede; ma ella, invece di prenderne timore, maggiormente anelava il tempo di soffrirli per amore di Gesù Cristo. La madre vedendo ciò, ed essendo giunto in Merida Calpurniano per parte degl'imperatori, per allontanarla dall'occasione condusse Eulalia in una sua casa di campagna, ove la tenea ben custodita. Ma la santa, spinta dal divino spirito, parlò ad una giovanetta chiamata Giulia, che le era stata assegnata per compagna, e la persuase a fuggirsene seco, per andare in città a trovare il martirio. Onde segretamente di notte usciron da quella casa senza lume e senza guida, e siccome Eulalia anelava di giunger presto alla città, camminava con fretta, e sempre andava prima di Giulia; la quale le disse: Affrettatevi voi quanto volete, io ho un presentimento di avere a morire prima di voi. Come in fatti avvenne.

3. Camminarono le due sante tutta la notte per vie ignote e tanto piene di spine e di sassi, che la giovane Eulalia n'ebbe i piedi molto offesi. Giunte la mattina alla città subito si presentarono a Calpurniano, ed Eulalia arditamente gli rinfacciò l'empietà del culto che essi idolatri davano al demonio in quelle statue di legno e di pietra. Il prefetto sorpreso in sentire parlar così quella fanciulla, le domandò chi ella fosse, e perché parlasse con tanta audacia. Rispose la santa: Io sono cristiana, e quel vero Dio che io adoro m'inspira l'orrore che ho della vostra empietà. - Ma, figliuola mia, rispose il prefetto, sapete voi a chi parlate? - Sì, ben so, replicò ella, che parlo al governatore; e perciò dico essere un'empietà l'obbligare i cristiani a sacrificare ai falsi dei. Calpurniano cercò guadagnarla prima con promesse, e poi con minacce; ma vedendo che ci perdeva il tempo, perché la santa replicava sempre ch'era cristiana, e che altro non bramava, che dar la vita per Gesù Cristo, anzi, come aggiungono il p. Orsi e il Fleury, ebbe il coraggio di sputare in faccia al governatore, di rovesciare gl'idoli, e calpestare co' piedi la farina ch'essi idolatri loro offerivano, comandò a due carnefici che molto la tormentassero: e quelli prima con isferze armate di piombo le lacerarono in modo il corpo, che presto quello comparve


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tutto una piaga, e di poi sovra le piaghe le fu versato olio bollente. Si passò ad applicarle torce ardenti sovra de' fianchi e del petto; e s. Eulalia altro non facea che benedire Iddio, e rendergli grazie. Irritato il giudice dal vedere tanta costanza in quella giovanetta, le fece con unghie di ferro lacerar le carni sino all'ossa. Allora Eulalia, vedendosi tutta impiagata e coperta di sangue, disse, rivolta a Gesù Cristo, alzando gli occhi al cielo: Ecco, mio Salvatore, che queste ferite mi fan conoscere per vostra sposa; rendetemi degna voi di esser tale per vostra misericordia. Vedendo finalmente i carnefici che nulla poteva indebolire la di lei costanza, risolsero di bruciarla viva. Le accesero un gran fuoco d'intorno: la fiamma si attaccò ai capelli della santa, ch'erano sparsi sovra le sue spalle. Prudenzio che vivea nel fine dello stesso secolo, e che descrisse il di lei martirio 1, scrive che la generosa vergine aveva un desideriogrande di morir per Gesù Cristo, che stando nel fuoco, tenne sempre la bocca aperta, in modo che la fiamma la soffocò, e così ella compì il suo sacrificio ai 10. di dicembre nel principio del quarto secolo. Lo stesso Prudenzio soggiunge, e lo conferma anche il Fleury, che nel punto che la santa spirò videsi da tutti gli astanti uscire dalla sua bocca una colombarilucente , che abbagliava la vista, e che, preso il volo verso del cielo, disparve. Subito che la santa spirò, cadde una gran neve, che coprì il di lei sacro corpo; e così i cristiani ebbero campo di seppellirlo vicino al luogo del suo martirio. Quando poi dal gran Costantino fu data la pace alla chiesa, fu in suo onore fabbricata una gran chiesa sulla sua tomba, che Dio illustrò con molti miracoli. Dicesi che poi nell'ottavo secolo il corpo della santa, per liberarlo dalle ingiurie de saraceni, fu trasportato in Oviedo, ove si conserva nella chiesa cattedrale in una magnifica cappella dedicata alla santa.

4. Nel tempo che s. Eulalia pativa fra i tormenti, la sua compagna s. Giulia fu presa come cristiana, e condannata a perder la testa; il che fu subito eseguito. E così avverossi la sua predizione, poiché ella morì prima che la nostra santa consumasse il suo martirio.




1 Hymn. 3.






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