Aspirazioni amorose a Gesù Sacramentato

Approccio alla lettura^*

Scheda

Esse hanno sempre accompagnato le "Visite" e ne sono come il complemento: sono trattenimenti eucaristici sulla falsariga del Cantico dei Cantici e, a volte, di altri passi della Scrittura.

Nell'Archivio Generale dei Redentoristi (Segnatura: 050117: SAM/17, 1225) giace un altro manoscritto del Santo di data anteriore al 1750 dal titolo Aspirazioni d'amore a Giesù per l'orazione e Comunione.

Sono due pagine e il contenuto, come indica il titolo, sono aspirazioni o preghiere da recitare a Gesù nella preghiera e nella comunione; manifestano l'amore, chiedono amore, proclamano la donazione di sé: "Io tutto a te mi dono"; chiedono il distacco dalle creature…

Sebbene la materia è la stessa che in altre aspirazioni a Gesù, qui si trovano in maniera diversa. (Arboleda)

"L'allegoria è interpretata in modo personale pur tenendo conto della tradizione, magari forzando il senso immediato delle parole. Che il tema del più bel canto d'amore sia stato chiamato a dettare il colloquio dell'altare è la prova più evidente di quella che abbiamo definita sensibilità eucaristica del Santo.

La pietà eucaristica di S. Alfonso è mirabilmente precorritrice in un tempo in cui il falso rispetto ispirato alla dottrina giansenistica, aveva provocato la diserzione generale dagli altari. "È risaputo che le divozioni eucaristiche del nostro Santo hanno esercitato influenza decisiva nel rinnovamento religioso lungo la seconda metà del Settecento e la prima. dell'Ottocento". E se oggi è scemata, in parte, l'attualità che ne fece un baluardo a difesa del tabernacolo, restano sempre come la più fresca e limpida sorgente di preghiera".

P. B. Ragni C. Ss. R.

in S. ALFONSO M DE LIGUORI

Opere Spirituali

Serie B - Vol. I

Visite al SS. Sacramento ed a Maria Santissima

Edizione PP. Redentoristi, Roma-Pagani, 1954, p. XVIII