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S. Alfonso Maria de Liguori
Aspirazioni...da S. Francesco di Sales

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PER AVANTI LA COMUNIONE

O mio vero e perfetto amore, e quale affezione è questa di venire a me miserabile? Venite, sì venite, desiderio del mio cuore; l'anima mia1 per voi sospira. Io vi offerisco, mio Dio, questa comunione per soddisfare al desiderio che avete di venire in me e per congiungermi a voi, mio Dio e mio tutto. Oh che maraviglia! Un Dio scender dal cielo per me e nascondere la sua maestà sotto il vile ammanto delle specie di pane e di vino! Oh quanto è vero, mio Signore, che avendo voi amato i vostri, li avete amati particolarmente nel fine istituendo questo divin Sagramento!

O Dio mio, voi siete la stessa bontà; come dunque è possibile ch'io possa amare altra cosa che voi? Ah Signore, tiratemi sempre più dentro del vostro Cuore. Io preferisco il vostro amore e la vostra bontà a quanto si ritrova nel mondo. Voi siete l'unico oggetto degli affetti miei. Io non voglio amare altro che voi. Voglio lasciar tutto per amarvi. Datemi voi la grazia d'eseguirlo, senza cui non posso niente.

Ah mio diletto, se volete ch'io vi guardi, guardate voi prima me, e col vostro spirito tiratevi il mio. Io niente sono, niente posso, niente vaglio; e perciò non mi lasciate essere sconoscente di tante grazie che vi siete degnato di farmi. Io mi offerisco


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ad esser per vostro amore totalmente privo d'ogni sorta di consolazioni sensibili ed a soffrire ogni tribolazione che vi piacerà di mandarmi nel tempo e nell'eternità. Io sono e sarò tutto vostro; e ardisco di chiedervi non solo i vostri doni, ma ancora voi stesso. Desidero di ricevervi per più unirmi a voi.

O Padre Eterno, io vi offerisco la Passione del vostro Figliuolo per la salute mia e di tutto il mondo. Non guardate i peccati miei, ma guardate l'amore del vostro Figlio diletto verso di noi, che l'ha tirato in questo Sagramento. Per quest'amore, mio Dio, abbiate pietà di me.

Mio Redentore, io mi conosco infinitamente indegno d'accostarmi a voi e ricevervi, per cagione de' miei peccati e del mancamento di purità. Perciò vi dico: Domine, non sum dignus. Quando anche avessi tutto l'amore de' Serafini, pure sarei indisposto a ricevervi; di nuovo dunque vi replico: Domine, non sum dignus.

Venite, o amabile mio Signore, ed operate in me quello per cui venite. Io sono un miserabile; ma la vostra bontà non vi fa riguardare la mia miseria. Venite nell'anima mia e santificatela; prendete possesso del mio cuore e purificatelo; entrate nel mio corpo e custoditelo; e non mi separate mai dal vostro amore.

Bruciate, o fuoco consumatore, tutto ciò che vedete in me indegno della vostra presenza e che può fare ostacolo alla vostra grazia ed amore.

O Madre del mio Redentore, abbiate compassione di me povero peccatore; pregate per me, acciocché per mezzo vostro io abbracci con perfetto amore il vostro Figliuolo, e divenga un'anima secondo il suo Cuore.




1 Venezia, manca mia.




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