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- 234 -
Per la Comunione.
Anima mia, che fai?
Ama il tuo Dio, che t'ama.
Amor Ei da te brama.1
E tu non l'ami ancor?
Mira che per tuo amore2
Qui in terra si trattiene
L'immenso, il sommo Bene
In vista di vil pan.
- 235 -
E quale amico a mensa
Seco a cibar t'invita
Quel Pan d'Amore e Vita,
Per darti tutto sé.
E ch'altro ha più che darti
L'amante tuo Signore?
Che più far può il suo Amore
Per farsi amar da te ?
No che non fu contento
Quand'Egli giunse in Croce
Con morte dura e atroce
Sino per te a morir.3
Contento sol fu quando
Modo trovò l'Amore
D'unir così 'l tuo core4
Al suo Divino Cor.
E come a tanta fiamma
Cor mio, tu non t'accendi?
Deh come non ti rendi5
Vinto da tanto amor?
Renditi dunque, ed ama
Chi più d'amore è degno
Chi fin se stesso in pegno
Dell'amor suo ti dà.
1 [3.]«Amor da te sol
brama» («Visite» 1749, Pellecchia: «Op. Spir.», 1758, Venezia; «Op. Spir.»
1769, Firenze; «Op. Spir.» 1784, Ed. XVI, Bassano).
2 [5-8.] «Vedi che per
tuo Amore
In terra si trattiene
L'immenso, il Sommo Bene
In forma di vil pan». (Sarnelli. «Via
facile del Paradiso», 1737).
3 [20.] «Fino per te a morir» (Sarn., «Via facile del Par.», 1737).
4 [23-24.] «D'unire in
un sol core
Il tuo col suo bel Cor» («Visite» 1749,
Pellecchia).
5 [27.] «Deh, come non
ti arrendi» (Sarn. «Via facile del Par.» 1737).
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