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S. Alfonso Maria de Liguori Canzoncine spirituali IntraText CT - Lettura del testo |
Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo,
E vieni in una grotta al freddo, al gelo.
E quanto ti costò l'avermi amato!
A Te, che sei del mondo il Creatore
Mancano panni e fuoco, o mio Signore.
Quanto questa povertà
Più m'innamora,
Giacché ti fece Amor povero ancora.
Tu che godi il gioir nel Divin Seno1,
Come vieni a penar su questo fieno?2
O Gesù mio,
Per chi tanto patir, per amor mio!
Ma se fu tuo volere il tuo patire,
Perché vuoi pianger poi, perché vagire?
Ah mio Signore,
Tu piangi non per duol, ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato
Dopo sì grande Amor, sì poco amato.
Se già un tempo fu così,
Or Te solo bramo.
Caro, non pianger più, ch'io t'amo, io t'amo4.
Tu dormi, o Ninno mio, ma intanto il Core,
Non dorme no, ma veglia a tutte l'ore:
A morire per te, rispondi, Io penso.
Dunque a morir per me Tu pensi, o Dio,
E ch'altro amar fuori di Te poss'io?5
Non ti sdegnare,
Amalo Tu per me, s'io nol so amare.
Per venire a penar su questo fieno» («Op. Spir.» Ed. VI, 1755, Gessari; «Op. Spir.» 1758, Venezia; «Op. Spir.» 1784, Bassano...)
«Tu lasci il bel gioir del Divin Seno
Per venire a penar su questo fieno» («Op. Spir.» Ed. XI, 1758, Di Domenico; «Op. Spir.» Ed. XI, 1759, Gessari; «Novena del Natale» 1779, Bassano...).
«Caro non pianger più, ch'io t'amo, t'amo» («Canz. Spir.» Ed. XI, 1785, Paci).
«Ed altr'oggetto amar come poss'io?» («Via della Salute», 1784, Bassano).
«E chi altro amar fuori di Te poss'io?» (Reuss, 1896; Di Coste, 1932).