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Sant’Alfonso Maria de Liguori Affetti divoti a Gesù Cristo IntraText CT - Lettura del testo |
Gesù mio, io v'amo, e fermamente risolvo di voler perdere tutto, prima che la grazia vostra. Io son debole, ma voi siete forte; la vostra fortezza mi ha da render forte contra tutti i miei nemici. Così spero dalla vostra Passione: Dominus illuminatio mea et salus mea, quem timebo? (Ps. XXVI, 1).
Io non temo, Salvator mio crocifisso, di perder le mie robe, i miei parenti, ed anche la mia vita; temo solo di perdere l'amicizia vostra e 'l vostro amore. Temo di aver a darvi disgusto e vedermi privo della vostra grazia. Ma voi siete la mia speranza. Vi prego a conservarmi questo mio santo amore, datemi l'aiuto a vincer tutto per compiacervi in tutto.
Iesu dulcissime, ne permittas me separari a te. 4 Io son fattura delle vostre mani, son redento col vostro sangue, deh per questo sangue non mi abbandonate alla disgrazia di perdere il vostro amore e separarmi da voi. Assistetemi sempre in tutti i pericoli che mi occorreranno, e fate che in quelli io sempre ricorra a voi. Io mi sento un gran desiderio d'esservi fedele e di viver solo a voi in questa vita che mi resta; voi avete da darmi la forza; io così spero.
Gesù mio, accrescetemi il timore di darvi disgusto. Mi
spaventano i tradimenti che vi ho fatti per lo passato, ma mi confortano i vostri meriti e le tante grazie che mi avete fatte. Queste mi fanno sperare che non mi abbandonerete ora che v'amo, giacché mi avete usate tante misericordie quando io non pensava ad amarvi. Io già non confido nelle mie forze, ben ho la sperienza quanto poco elle vagliono; confido tutto nella vostra bontà, e spero fermamente che non mi vedrò mai più disunito da voi.
Oh chi mi assicurasse, Gesù mio, ch'io non mai più vi perderò, e che sempre vi amerò! Ma mi rassegno al vostro divino volere il quale dispone, e lo dispone per mio bene, ch'io viva sempre con questa incertezza sino alla morte, affinché io non lasci di sempre più stringermi con voi e di pregarvi sempre: Ne permittas me separari a te. Sì, Gesù mio, ve lo replico, e datemi la grazia di replicarvelo sempre: Ne permittas me separari a te: ne permittas me separari a te.
Mio Redentore, io non voglio partirmi più da voi. Se avvenisse che tutti gli uomini vi lasciassero, non voglio lasciarvi io, ancorché avessi a perdervi la vita. Io mi protesto che quantunque non vi fosse né paradiso né inferno, io non voglio lasciarvi d'amare, perché voi, amor mio, ancorché non vi fosse premio per chi v'ama né pena per chi non v'ama, pure siete degno d'esser infinitamente amato.
Oh se tornassero gli anni della mia vita scorsa, vorrei spenderli tutti nel vostro amore! Ma quelli non tornano. Vi ringrazio di avermi aspettato, e di non avermi mandato all'inferno come io meritava; e giacché mi avete aspettato, la vita che mi resta io tutta a voi la consagro. Tutti i miei pensieri, desideri ed affetti non voglio che siano d'altro che di darvi gusto e di eseguire la vostra santa volontà.
Gesù mio diletto, non voglio aspettare ad abbracciarvi quando mi sarete dato in punto di morte; ora vi abbraccio e mi stringo a' vostri piedi inchiodati. Amor mio crocifisso, voi per ottenere a me una buona morte, avete voluto fare una morte così dolorosa e desolata; in quell'ora, quando tutti della terra mi avranno abbandonato, non mi abbandonate voi, mio Redentore; non permettete ch'io vi perda e mi separi da voi. Accoglietemi nelle vostre sante piaghe, ed ivi fate che spiri l'anima mia amandovi, per venire dove state voi ad amarvi per sempre.