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Sant’Alfonso Maria de Liguori Affetti divoti a Gesù Cristo IntraText CT - Lettura del testo |
VI. Affetti di uniformità alla volontà di Dio.
Gesù mio, ogni volta che dico: Sia benedetto Dio, o pure, Sia fatta la divina volontà, intendo di accettare tutto ciò che avete disposto sopra di me nel tempo e nell'eternità.
Io non voglio altr'ufficio, altr'abitazione, altre vesti, altro cibo, altra sanità, se non quella che piace a voi.
Non voglio altro impiego, altro talento, altra fortuna se non quella che voi mi avete destinata. Se volete che non mi riescano i miei negozi, che vadano falliti i miei disegni, che si perdano le mie liti, che mi sia tolto quanto possiedo: così voglio ancor io.
Se volete ch'io sia disprezzato, malvoluto, posposto agli altri, infamato e maltrattato anche da' miei più cari: così voglio ancor io.
Se volete ch'io diventi povero d'ogni cosa, sbandito dalla patria, carcerato in una fossa e viva in continui stenti ed angustie: così voglio ancor io.
Se volete ch'io stia sempre infermo, impiagato, stroppio dentro di un letto e abbandonato da tutti: così voglio ancor io come a voi piace e per quanto tempo a voi piace. La stessa mia vita la pongo nelle vostre mani, ed accetto quella morte che voi mi destinate; e così anche accetto la morte de' miei parenti e de' miei amici, e tutto quel che volete voi.
Voglio ancora tutto quel che voi volete circa il mio profitto spirituale. Io desidero di amarvi in questa vita con tutte le mie forze, e di venire in paradiso ad amarvi come v'amano i serafini, ma mi contento di quel che volete voi. Se volete darmi un solo grado di amore, di grazia e di gloria, io più non ne voglio, perché così volete voi. Stimo più l'adempimento della vostra volontà che qualunque mio guadagno.
In somma, mio Dio, disponete di me e delle cose mie come a voi piace; e non badate alla mia volontà, mentre io non voglio altro se non quel che volete voi. Qualunque vostro trattamento, amaro o dolce, di mio gusto o di mio disgusto, l'accetto e l'abbraccio; perché l'uno o l'altro mi viene dalle vostre mani.
Accetto poi, Gesù mio, con modo speciale, la mia morte e tutte le pene che l'accompagneranno, come voi volete, in
quel luogo che volete ed in quel tempo quando volete. Le unisco, mio Salvatore, colla vostra santa morte e ve l'offerisco in segno dell'amore che vi porto. Voglio morire per darvi gusto e per adempire il vostro santo volere.7