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Sant'Alfonso Maria de Liguori Confessore diretto…campagna IntraText CT - Lettura del testo |
CAPO VIII. Del quinto precetto.
PUNTO I. Dell'uccisione di se stesso.
1. A niuno è permesso d'uccidere se stesso, né di porsi a pericolo grave di morire; se non fosse per qualche giusta causa, come può avvenire ne' soldati, i quali non solo possono, ma debbono persistere nel loro posto, benché prevedessero la morte. Se poi sia lecito in casi di naufragio, o di carestia, il cedere la tavola, o il cibo all'amico, l'ammette s. Tommaso10. Se in caso d'incendio sia permesso il buttarsi dalla finestra per evitar la morte: se possa una vergine esporsi al pericolo di morte, per non esser violata: se possa un reo di morte non fuggire potendo, anzi presentarsi al giudice per esser punito: se possa una persona divota mortificarsi colle penitenze, fino ad abbreviarsi la vita: an teneatur puella manus chirurgi subire in verendis, ut mortali suo morbo occurratur; vedi l'Istruz.11. E se sia permesso il castrare i fanciulli per conservar loro la voce, vedi ivi12.
2. L'ubbriachezza poi è colpa mortale, quando è volontaria e perfetta, cioè quando taluno col bere vino volontariamente si priva dell'uso della ragione, secondo insegna s. Tommaso: Volens et sciens privat se usu rationis13. Onde dice
il santo, non peccar gravemente, chi bevendo del vino non giudica che quella pozione (benché immoderata) sia potente ad ubbriacarlo; purché, soggiunge, non abbia egli avuta frequente sperienza in contrario per lo passato1. All'ubbriaco poi imputansi tutti quei peccati, ch'egli ha preveduti, e che dovea giustamente prevedere, o pure che è stato solito più volte commettere nell'ubbriachezza, ed anche quelli a cui si è conosciuto propenso. Ma sempre s'intende purché vi sia stata qualche avvertenza nell'ubbriacarsi2. Se poi sia lecito ubbriacarsi per guarirsi da qualche morbo mortale, o per evitar la morte, che altri gli minaccia, se non s'ubbriaca; e se sia lecito indurre il prossimo ad ubbriacarsi per rimuoverlo dal commettere un male maggiore, vedi l'Istr.3.