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S. Alfonso Maria de Liguori
Considerazioni...stato religioso

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Consid. XI. La gran sorte de' religiosi di abitare con Gesù nel sagramento.

La ven. madre Maria di Gesù fondatrice in Tolosa diceva, che per due gran cose stimava la sua sorte di esser religiosa, la prima perché i religiosi sono tutti di Dio per lo voto d'ubbidienza: la seconda perché i religiosi hanno la fortuna di abitare sempre con Gesù sagramentato. Ed in verità, se stimano tanto i mondani d'esser chiamati dai re ad abitare nei loro palagi, quanto più debbono stimare i religiosi d'essere ammessi ad abitare continuamente col re del cielo nella sua casa?

Nelle case religiose Gesù Cristo si trattiene nella chiesa a posta per essi, acciocché lo trovino a tutte l'ore. I secolari appena il giorno, e in molti luoghi appena la mattina possono andare a visitarlo; ma il religioso lo trova nella custodia, sempre che vuole, la mattina, il giorno, la notte. Ivi può trattare continuamente col suo Signore, ed ivi Gesù Cristo gode di trattare familiarmente co' suoi servi diletti, che a questo fine egli ha cavati dall'Egitto, affinché in questa vita possa egli tener loro compagnia standosi nascosto nel ss. sacramento, e nell'altra vita sia lor compagno svelato nel paradiso: O solitudo (si può dire d'ogni casa religiosa), in qua Deus cum suis familiariter loquitur et conversatur! L'anime che amano assai Gesù Cristo, non sanno desiderare maggior paradiso in questa terra, che trovarsi alla presenza del loro Signor sagramentato, che si trattiene a posta in questo sagramento per amore di chi lo cerca e lo visita: Non habet amaritudinem conversatio illius, nec taedium convictus illius 1. Trova tedio con Gesù Cristo chi non l'ama: ma un'anima che in questa terra solo a Gesù Cristo ha posto tutto il suo amore, trova nel sagramento tutto il suo tesoro, il suo riposo, il suo paradiso. E perciò tiene applicato tutto il suo cuore a corteggiare e visitare sempre che può il suo Dio sagramentato, sfogando a piè dell'altare i suoi affetti, le sue afflizioni, i desiderj di amarlo, di vederlo da faccia a faccia, e frattanto di compiacerlo in tutto.




1 Sap. 8. 16.






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