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S. Alfonso Maria de Liguori
Virtù e pregi di S. Teresa

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Frutto

Insegnarono il frutto di questa considerazione quelle parole che un giorno disse il Signore a s. Teresa, per darle ad intendere che il vero amore in questa vita non consiste nel deliziarsi nelle divine dolcezze, ma nel fare la divina volontà e nel soffrire con pace i travagli: «Pensi tu, figliuola (le disse) che consista il merito in godere? No, ma consiste in operare, in patire ed amare. Mira la mia vita tutta piena di patire. Non pensare quando vedi mia madre che mi tiene in braccio, ch'ella godesse di quei contenti senza grave tormento, dal che s. Simeone le disse: Tuam ipsius animam doloris gladius pertransibit: dandole mio Padre chiara luce, perché vedesse quanto io doveva patire.

Credi, figlia (le soggiunse) che chi è più amato dal mio Padre maggiori travagli da lui riceve, ed a questi risponde l'amore. In che te lo posso io mostrare più che in volere per te quello che io volli per me? Mira queste piaghe: che non arriveranno mai a tanto i tuoi dolori. Così m'aiuterai a piangere la perdizione di quelli del mondo, poiché tutti i loro desiderj si impiegano in conseguire il contrario. Il pensare (conchiuse) che mio Padre ammetta alla sua amicizia gente senza travaglio è sproposito. Attesoché quelli che grandemente ama, mena per lo cammino de' travagli: e quanto più gli ama, tanto sono maggiori.

Se vogliamo dunque amare con vero


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amore il nostro amabilissimo Dio e compiacere il cuor suo e non già il nostro, giova mettere in pratica il bel documento che la nostra santa eseguiva ed insegnava: Andrai sempre con desiderio di patire per amor di Gesù in ogni cosa ed occasione. Almeno bisogna uniformarsi tutto nella volontà di Dio nelle cose contrarie. Il che sin dal cielo venne un giorno s. Teresa a dire ad un'anima divota con queste parole: Gli empiti ch'ebbi io vivendo di desiderio di morire, procura d'aver tu in fare la volontà di Dio. A questo proposito fa ancora la divota pratica che dava la santa di offerirsi tutto a Dio cinquanta volte il , con fervore e desiderio di dar gusto a Dio. E daremo gran gusto a Dio, e non sentiremo le croci; poiché, diceva la santa, la croce la sente chi la strascina, non chi l'abbraccia. Anzi come l'avaro non fatica, ma gode nel portare il peso dell'oro, e quanto il peso è maggiore maggiore è il suo contento; così un'anima amante più giubila, quanto più patisce per Dio; vedendo che con offerirgli quel patire sommamente piace all'amato.




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