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S. Alfonso Maria de Liguori
Virtù e pregi di S. Teresa

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Frutto

Tutti desiderano d'esser umili, ma pochi d'essere umiliati. S. Ignazio di Loiola inviato da Maria santissima, insegnò dal cielo a s. Maria Maddalena de' Pazzi: L'umiltà è un godimento di tutto ciò che c'induce a disprezzare noi stessi. E questo è l'esser umile di cuore, come c'insegnò Gesù Cristo, cioè il tenerci noi per quelli che siamo, e desiderare che gli altri ancora ci tengano e trattino per quelli che siamo. Ecco dunque per la pratica dell'umiltà i documenti più notabili ricavati dalla stessa santa. I. Sfuggire ogn'impegno e discorso di propria stima, se però non dovesse tenersi per qualche notabile utile; e con ciò la santa insegna non intromettersi a dar parere, se non richiesto o per carità. II. Non dimostrar la divozione interiore, se non per gran necessità: e non mai dimostrar la divozione di fuori, che non s'abbia di dentro. III. Godere di vederci mormorati, ingiuriati e burlati, lasciando di scusarci, dove non s'impedisca maggior bene: e ripresi, dice la santa, riceviamo la riprensione con umiltà interiore ed esteriore, pregando Dio per chi ci riprende. IV. Continuare a Dio la domanda di s. Giovanni della croce, di esser disprezzati per amor suo. E per ultimo, non aspettare che in ciò trovi piacere il senso e la parte inferiore; ma operar colla ragione, contentandoci che piacciamo a Dio. E per tanto giova al sommo, che ci esercitiamo nell'orazione a prepararci a tutti i disprezzi; pregando assai Gesù e Maria a darci forza per eseguir poi nell'occasione i buoni propositi.




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