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S. Alfonso Maria de Liguori
Virtù e pregi di S. Teresa

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CONSID. VI. Della divozione ch'ebbe s. Teresa alla ss. vergine Maria ed al glorioso s. Giuseppe.

A s. Maria Maddalena de' Pazzi fu dato a vedere il divino amore in forma d'un soave liquore in un prezioso vaso, che per mano di Maria ss. si dispensava. Solo per mano di questa dispensatrice, siccome si dispensano tutte le divine grazie, così a' fedeli vien dispensato il dono de' doni ch'è 'l dono del divino amore.

Ben conosceva la nostra santa, che per le mani di questa sua dolcissima madre ella avea ricevuto tutte le grazie e specialmente il dono dell'amore, di cui vedea fatta così ricca la sua bell'anima. Onde per esser grata alla sua madre ss., non sapea più che fare per amarla ed onorarla. Sin da bambina, quand'ella stava in casa andava cercando luoghi solitarj per onorar Maria col rosario ed altre divozioni. Morta poi che fu sua madre, ella non tardò di andare a presentarsi avanti la sua regina, e con affetto e certa confidenza di essere accettata se le andò ad offerire per figlia, protestando che d'allora in poi ella sarebbe stata l'unica sua diletta madre. E in fatti in tutte le sue angustie e bisogni la santa sempre ricorreva a Maria, come a sua amorosissima madre. Affine specialmente di vederla da per tutto onorata ella imprese l'opera della riforma dell'ordine carmelitano che vanta di militare sotto l'insegna e tutela speciale della regina del cielo.

Maria all'incontro, che non sa non amare chi l'ama, anzi al dire di s. Ignazio martire, semper cum amantibus est amantior, non lasciandosi mai da' figli che l'amano vincere d'amore, ben seppe la gran regina riconoscere e sopravanzare l'affetto della sua diletta figlia con tante grazie che


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le impetrò. E ben dimostrò precisamente in quel giorno in cui si degnò con tanta tenerezza venire dal cielo, e colle sue medesime mani adornare la nostra santa con quella mistica e preziosa collana, quanto gradisse di vederla fatta per suo mezzo sposa più diletta del suo Gesù. Più si vide poi quanto l'amava questa amorosissima madre nel punto della sua morte, in cui si fece vedere accanto alla sua amata figlia per confortarla nel suo passaggio e ricevere fra le sue braccia l'anima sua benedetta.

Fu insieme la nostra santa divotissima del glorioso sposo di Maria s. Giuseppe; anzi può ben dirsi ch'ella ebbe la gloria di accendere nel mondo la divozione verso questo gran santo. Ella sino da bambina sentì una tenerezza troppo grande verso s. Giuseppe. Non intraprendeva negozio che nol raccomandasse a s. Giuseppe suo padre e signore, così da lei sempre chiamato per l'affetto e riverenza che gli portava. Sotto il suo titolo e nome consacrò tanti monasteri che fondò. E quando per essere stata ella già onorata dalla chiesa col titolo di santa, alcuni suoi monasteri mutarono il titolo di s. Giuseppe con quello di s. Teresa, ella apparve in Avila alla vergine suor Isabella di s. Domenico, ed ordinò che subito ripigliassero il titolo di s. Giuseppe, dimostrando ancora dal cielo di voler vedere preferito in terra alla sua gloria quella del suo santo diletto.

Già si sa, quanto la nostra santa per la sua umiltà era ritenuta nel manifestare le grazie celesti; ma pel desiderio di vedere glorificato da tutti s. Giuseppe non dubitò di pubblicare i favori straordinarj per di lui mezzo ottenuti. Attesta nella relazione di sua vita, che non si ricorda d'avergli cercata alcuna grazia, che 'l santo avesse lasciato di fargliela. «È cosa maravigliosa, ella scrisse, il raccontare le molte grazie che m'ha fatte Dio per mezzo di questo benedetto santo, ed i pericoli onde mi ha liberata così del corpo, come dell'anima. Agli altri santi (soggiunge) par che il Signore abbia conceduto di soccorrere in una sola necessità; questo santo si prova con esperienza, che soccorre in tutte; e che vuole il Signore darci ad intendere che siccome in terra volle stargli soggetto, così fa in cielo quanto il santo dimanda. Vorrei persuadere a tutti (conclude) che fossero divoti di questo santo glorioso per la grande esperienza che ho io de' gran favori ch'egli ottiene da Dio. Non ho conosciuta persona che gli sia divota, e non la veda sempre avanzarsi nella virtù. Solo cerco per amor di Dio, che chi non lo crede voglia provarlo».




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