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S. Alfonso Maria de Liguori Del sacrificio di Gesù Cristo IntraText CT - Lettura del testo |
PARTE VI -Del ringraziamento.
I. Quid retribuam Domino pro omnibus quae retribuit mihi? Si dice pro omnibus, perché ognuno che riceve Gesù Cristo nella comunione, riceve tutt'i doni e tutt'i beni che può desiderare, secondo le parole di S. Paolo: Quomodo non etiam cum illo omnia nobis donavit? (Rom. VIII, 32). Dice il sacerdote quid retribuam etc., perché l'uomo non è capace di ringraziare Dio come dee; solo Gesù Cristo può degnamente ringraziar l'Eterno Padre de' doni fatti agli uomini, e perciò soggiunge il sacerdote: Calicem salutaris accipiam, et nomen Domini invocabo; invoca il Salvatore acciocch'egli ringrazi il Padre per parte di esso sacerdote e di tutti gli uomini. Dopo che ha preso il sangue, rinnova il ringraziamento con quelle parole: Quod ore sumpsimus, Domine, pura mente capiamus, et de munere temporali fiat nobis remedium sempiternum. Con questa preghiera la santa Chiesa ci fa domandare a Dio, che siccome abbiam ricevuto colla bocca questo cibo e bevanda divina, così li riceviamo col cuore, acciocché siano per noi un eterno rimedio per tutte le nostre infermità.
II. Finalmente dice: Corpus tuum, Domine, quod sumpsi, et sanguis quem potavi, adhaereat visceribus meis etc. Con questa preghiera e colle ultime orazioni -che si dicono Postcommunio -il sacerdote dimanda per li meriti di Gesù Cristo in questo mistero, e per l'intercessione del santo di cui si celebra in quel giorno la memoria, che Gesù Cristo sia sempre unito con esso, e che non resti alcuna macchia nell'anima ristorata col Sagramento.
III. Ite Missa est, o pure Benedicamus Domino; con queste parole, Andate, la Messa è detta, o pure Benediciamo il Signore, il sacerdote licenzia il popolo. La Messa è detta, è lo stesso che dire, il sacrificio è già compiuto; e 'l ministro da parte del popolo ne rende le grazie dicendo, Deo gratias. Scrive S. Agostino: Deo gratias agere est sentire omnia bona a Deo
data esse, et pro ipsis Deum laudare.57 Indi il sacerdote, passando al corno destro dell'altare, dice il Vangelo di S. Giovanni: In principio erat Verbum etc. Scrive Guglielmo Burio che S. Pio V fu quello il quale stabilì che infine della Messa sempre si recitasse questo vangelo, mentre prima alcuni lo recitavano ed altri no.58 -Questa dichiarazione delle preghiere della Messa può servire così per chi la dice, come per chi la sente.