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Sant'Alfonso Maria de Liguori
Della speranza cristiana

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Della speranza cristiana

Approccio alla lettura

Scheda

E’ un opuscolo lasciato inedito da S. Alfonso; si conserva nell’Archivio Generale dei Redentoristi in Roma. Consta di 7 fogli manoscritti (r e v), cm 16x10. Di mano di S. Alfonso sono soltanto alcune aggiunte marginali, f.3v, 7v, e il titolo Speranza cristiana posto nel v del f. 8 bianco; il rimanente è di altra mano, scritto probabilmente sotto dettatura o copiato dall’originale che non possediamo.

E’ stato pubblicato per la prima volta dal redentorista L. Walter, Santi Alphonsi Opera dogmatica, Romae 1903, II, 727-735, testo italiano e traduzione latina a fianco, ma con qualche inesattezza di lettura e senza i necessari riferimenti storici. Questa nostra edizione riproduce il manoscritto d’archivio.

S. Alfonso intendeva includere l’opuscolo nella collezione delle opere ascetiche promessa dal Remondini. Il 4 settembre 1765 scrive a quest’ultimo: "Quando poi avrò speranza prossima dell’Opera ascetica, allora le manderò l’operetta manoscritta contro il libro della Confidenza cristiana, che meglio dovrebbe chiamarsi della Diffidenza cristiana, il qual libro certamente sarà proibito" (Lettere, III, 621).

L’opera presa in esame dal Santo era il Trattato della confidanza cristiana, e dlel’uso legittimo delle verità, che riguardano la Grazia di Gesù Cristo, delle quali se ne dà qui un sugoso compendio, giusta la dottrina di S. Tommaso. Tradotto dal franzese per opera di Aletofilo Pacifico, Venezia 1751. Presso Simone Occhi. Traduttore, il benedettino Costantino Rotigni (1696-1776), da Trescone (Bergamo). Il Santo ne confuta le tesi.

Lo scritto di S. Alfonso rimase inedito. Più tardi, fallita l’idea del Remondini sulla stampa della collezione delle Opere ascetiche, egli riprese il tema nel volume Storia delle eresie, Napoli 1772; nella parte II, Conf. XIII, n. 19 e ss. ne dette larghi estratti, confinando le idee confutate del libro francese tra le eresie da respingere.

(Cf Giuseppe Cacciatore in Opere Ascetiche, II, Roma 1962, pp. XXXVI-XXXIX)

 




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