Del I. precetto, e specialmente delle virtù teologali.

Quali sieno i motivi per gli atti formali di fede, speranza, e carità?

Se chi dubita di qualche domma di fede, sia eretico formale?

Ogni quanto tempo siamo tenuti a fare gli atti espliciti di fede, speranza, e carità? Se v'è obbligo di far l'atto formale di carità verso il prossimo?

Se v'è obbligo di raccomandarsi spesso a Dio?

Se siamo obbligati talvolta di preferire il bene del prossimo al nostro?

Come dobbiamo amare i nemici? E se vi è obbligo di far loro la remissione dell'ingiurie?

Quando le imprecazioni sono peccati gravi? E se debbono spiegarsi tutti i mali che si desiderano al prossimo?

Quando vi sia l'obbligo della limosina?

Quando vi sia l'obbligo della correzione fraterna? E se i parochi son tenuti a farla anche con pericolo della vita?

Di quanti modi sia lo scandalo? e quando dobbiamo evitarlo?

Quale virtù resti offesa dallo scandalo?

Se pecca di scandalo chi induce il prossimo già apparecchiato a peccare. E chi consiglia il minor male per evitare il maggiore?

Se sia permessa tal volta la cooperazione materiale al peccato del prossimo?

Delle vane osservanze.

Di quanti modi può essere il sacrilegio?

Di quanti modi è la simonia? E di quante sorte possono essere i muneri?

Se commette simonia, chi serve il vescovo principalmente per lo beneficio ecclesiastico? Se chi celebra, o predica principalmente per lo lucro? Se chi paga per entrar nella religione?

Se possa darsi il temporale per evitar la vessazione nello spirituale?

Quali sono le pene de' simoniaci? ed in qual materia s'incorrono tali pene?