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S. Alfonso Maria de Liguori
Foglietto di cinque punti...nelle Missioni

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PUNTO IV. Della fuga delle occasioni cattive.

 

1. Quest'altro punto deve anche spesso inculcarsi nella missione; poiché innumerabili anime si perdono per non voler fuggire le occasioni. Oh quante anime che al presente ritrovansi nell'inferno dicono piangendo: Misera me! se mi fossi staccata da quell'occasione, non mi sarei dannata per tutta una eternità. Chi ama il pericolo di cadere in peccato, ci avvisa lo Spirito santo, in quello perirà: Qui amat periculum in illo peribit 1. Di ciò s. Tomaso d'Aquino ci fa intender la ragione: commentando egli questo testo, dice che quando noi volontariamente ci esponiamo o non ci allontaniamo dal pericolo, Iddio in quello ci abbandona: Cum exponimus nos in periculo Deus nos derelinquit in illo. Quindi scrive s. Bernardino da Siena che tra' consigli di Gesù Cristo quello di fuggir le occasioni di peccare è il più importante ed è quasi il fondamento della religione.

 

2. Pertanto il predicatore avverta al popolo che quando si affaccia la


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tentazione, e specialmente allorché l'occasione è presente, la persona tentata si guardi di mettersi a discorrere colla tentazione. Il demonio allora questo appunto desidera, di porsi a parlamentare; poiché facilmente con ciò gli riuscirà di vincere. Bisogna subito allora fuggir dall'occasione, invocando i nomi di Gesù e di Maria, senza dare udienza al nemico che tenta.

 

3. Scrive s. Pietro che il demonio gira dintorno ad ogni anima per divorarla: Adversarius vester diabolus... circuit quaerens quem devoret 1. Dice poi s. Cipriano su questo testo che il nemico explorat an sit pars cuius aditu penetret; va sempre esplorando per quale porta può entrarvi: allorché si presenta l'occasione pericolosa, ecco la porta, dice allora il demonio, per cui posso entrare in quest'anima; e subito si mette a tentare: e quando la persona trascura di fuggir l'occasione, ella certamente cadrà, specialmente quando si tratta di peccato sensuale. E perciò al demonio non tanto dispiacciono i nostri propositi e le promesse di non offender Dio, quanto gli dispiace che noi ci allontaniamo dall'occasione; la quale non fuggita, allora diventa una benda che ci si pone davanti gli occhi e ci fa scordare di tutte le verità eterne, di tutti i lumi ricevuti e di tutte le promesse fatte a Dio. E chi mai si trovasse infangato in peccati disonesti, costui dee fuggire non solamente le occasioni prossime, ma anche le rimote, per quanto può; mentr'egli è più debole a resistere. Né ci facciamo allora ingannare col pretesto che quella è occasione necessaria, che non siamo obbligati a fuggire; perché Gesù Cristo dice: Si oculus tuus dexter scandalizat te, erue eum et proiice abs te 2. Quantunque fosse l'occhio tuo diritto, per non dannarti, bisogna che tu lo svelga e lo gitti lontano da te, proiice abs te, fuggendo quell'occasione, ancorché fosse rimota; perché a rispetto della tua debolezza contratta ella è prossima.

 

4. S. Francesco d'Assisi parlando delle persone timorate di Dio un altro bello avvertimento circa le occasioni rimote; dice che le anime che temono di perdere Dio il demonio nelle occasioni non le tenta nel principio a colpe gravi, ma cerca di legarle, come dice, con un capello, che poi col tempo colle sue suggestioni ei fa diventare catena, e così poi le strascina al peccato mortale. Quindi è che noi, trattando con persone di diverso sesso, dobbiamo stare attenti a spezzare da principio gli attacchi, ancorché sieno d'un capello, fuggendo anche le occasioni rimote, come sono il mirarle in faccia fissamente, il salutarle con affezione, il riceverne biglietti o regali e molto più il dir loro qualche parola affettuosa.

 

5. Bisogna persuaderci soprattutto che la virtù della castità noi, che siamo di carne, non abbiamo forza di conservarla; Iddio ce la può concedere per sua bontà. È vero che il Signore esaudisce chi prega; ma quando alcuno si espone all'occasione e conoscendola non la rimuove, allora, ancorché preghi, Iddio non l'esaudisce, secondo l'avvertimento dello Spirito santo riferito di sopra: Qui amat periculum in illo peribit. Oh Dio, quante persone, benché facessero vita santa, per non fuggir le occasioni in questa materia si son trovate poi cadute ed imperversate nel peccato! Cum


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metu et tremore, ci esorta l'apostolo, vestram salutem operamini 1. Chi non trema e si arrischia a porsi nelle occasioni cattive, specialmente di peccati carnali, difficilmente si salverà.

 

6. Supposti perciò questi avvertimenti così importanti circa la fuga delle occasioni cattive, non basta che il predicatore ne parli una volta al popolo, né basta che ne faccia una predica intiera, come fanno alcuni, e ben fanno: ma essendo che le male occasioni sono molte, e poco attendono gli uomini a fuggirle, perciò il mondo si trova così corrotto; e pertanto di questo punto di fuggir le male occasioni bisogna nella missione parlarne ed inculcarlo più volte, poiché da ciò dipende la salute di molti che vengono alle missioni e che non si saranno trovati a quella predica.

 

7. Aggiungo un altro avvertimento che molto gioverebbe che il predicatore lo facesse intendere a tutti e specialmente ai confessori che si trovassero presenti a quella predica: quando essi trovano un penitente che non si è rimosso mai dall'occasione in cui cadeva, per un tal peccatore è necessario fargli fare la confession generale; perché in tal caso dee giudicarsi che tutte le confessioni fatte in quel tempo sieno state nulle. E lo stesso dee supporsi di coloro che dei loro peccati sempre si son confessati, ma non mai si è veduta alcuna emenda e tra breve tempo son tornati al vomito; la sola confessione generale può ridurre costoro a mutar vita da vero.

 




1 Eccli 3. 27.

1 1. Petr. 5. 8.



2 Matth. 5. 29.

1 Phil. 2. 12.




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