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S. Alfonso Maria de Liguori
Glorie di Maria

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25. *

Un nobile giovane chiamato Eschillo, essendo stato mandato dal principe suo padre in Idelesmio città nella Sassonia a studiare, si


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diede ad una vita scorretta. Cadde poi gravemente infermo a segno che fu estremato. Stando in quest'estremo, ebbe questa visione. Si vide chiuso in una fornace di fuoco e già si credeva essere all'inferno, ma poi gli parve d'uscire a sorte da quella per un buco e di rifugiarsi in un gran palagio, nella cui sala vide Maria SS. che gli disse: Temerario, hai ardire di comparirmi avanti? Via su, parti di qua e va al fuoco come tu meriti. Il giovine allora cercò pietà alla Vergine, e poi si rivolse ad alcune persone che vide in quel luogo, pregandole che lo raccomandassero a Maria. Quelli lo fecero e la divina Madre rispose: Ma voi non sapete la vita disonesta di costui e che non si è degnato di dirmi neppure un'Ave Maria? Gli avvocati replicarono: Signora, egli muterà vita. E 'l giovine ripigliò: Sì, prometto di emendarmi davvero, e sarò vostro divoto. Ed allora la Vergine serenando il suo sdegno gli disse: Orsù bene, io accetto la tua promessa; siimi fedele, e frattanto colla mia benedizione resta libero dall'inferno e dalla morte. E ciò detto sparì la visione; ed Eschillo ritornato in sé, benedicendo Maria, narrò agli altri la grazia ricevuta; e facendo d'allora in poi vita santa, conservando sempre un grande affetto alla Madonna, fu fatto arcivescovo della Chiesa Ludense in Dania, dove convertì molti alla fede; e nel fine di sua vita essendo vecchio rinunziò l'arcivescovado e si fece monaco in Chiaravalle, dove visse quattro anni e morì santamente. Onde dagli autori fu annoverato tra' santi di Cistello (Ann. Cisterc., an. 1181, c. 5, et Bov., t. 5, es. 6).




* Esempio 25. - Eskillo, o meglio Eskil (Eschylus o meglio Eskilus), vescovo di Roskilde nel 1134, arcivescovo di Lund dal 1137 al 1177; fu il primo dei grandi arcivescovi (succedendogli Absalon, 1177-1201, e Andrea Suneson, 1201-1222) che fecero di Lund il centro religoso della Danimarca. Ebbe Eskil parte importante anche nella vita politica della Danimarca; ma principalmente fu il gran promotore della vita claustrale nei paesi nordici. Amicissimo di S. Bernardo, Eskil venne a visitarlo a Chiaravalle, ove si ritirò dopo la morte del Santo, dimettendosi dalla sua carica di arcivescovo (1177); ed ivi santamente morì nel 1181. Per quanto riferisce qui di lui S. Alfonso, vedi Exordium magnum Cisterciense, dist. 3, cap. 25, ML 185, col. 1085-1088. - Cf. Chronicon Claravallense, ML 185-1249, 1250, ad ann. 1181. - Menologium Cisterciense (cum notationibus HENRIQUEZ, Antverpiae, 1630, pag. 116), die 10 aprilis: «In Gallia, beatus Eschillus, Ludensis Archiepiscopus, Daniae ac Sueciae Primas, qui Ordinem Cisterciensem per Septemtrionem propagavit, et pro ecclesiastica libertate gravissimis perturbationibus agitatus, in exsilium mittitur; et tandem, dignitate deposita, in Claravalle habitum Cirsterciensem suscepit, ubi sanctissime vixit et piissime obiit, multis post mortem miraculis illustris.» - BOVIO, Esempi e miracoli della SS. Vergine, parte 5, esempio 6 - Venezia, 1749, pag. 59-65. - La città di Lund è situata nella Scania, che forma una penisola nel Mar Baltico, separata dalla Danimarca dall'öresund. Per tutto il Medio Evo, appartenne alla Danimarca; fu, nel 1658, conquistata, e presto assorbita, dalla Svezia, di cui è la provincia più meridionale ed una delle più fiorenti. Lund decadde rapidamente dopo l'introduzione del protestantesimo; è tuttora città universitaria, e sede vescovile, ma evangelica.




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