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S. Alfonso Maria de Liguori Istruzione al popolo IntraText CT - Lettura del testo |
Istruzione al popolo sovra i Precetti del Decalogo per bene osservarli e sovra i sagramenti per ben riceverli per uso de' parrochi e missionari e di tutti gli ecclesiastici che s'impiegano ad insegnare la dottrina cristiana
Approccio alla lettura
Scheda
Edizioni contemporanee a S. Alfonso
1768, Bassano, Remondini, in 12°, pp. 258.
1770, Vienna, Wolff, in 8°, pp. XXVIII-208.
Traduzione latina
Institutio catechistica ad populum in Praecepta Decalogi et Sacramenta.
Opera destinata a facilitare ai predicatori l'esposizione semplice e popolare delle verità pratiche della religione.
Dopo gli Avvertimenti all'istruttore e una Introduzione pratica, otto capitoli sono dedicati alla spiegazione del decalogo e sei ai sacramenti. Il Libro termina con una serie di esempi da citare a proposito delle confessioni sacrileghe.
Fin dal 1764 S. Alfonso aveva concepito il progetto di scrivere quest'opera, ma il tempo gli mancava; infatti egli stava lavorando alla Verità della Fede che apparve nel 1767. Ciò nonostante si mise all'opera, nel novembre di questo stesso anno 1767. Scriveva a Remondini: "La mia Istruzione è quasi finita ; appena ultimata l'invierò. L'opuscolo è breve, ma molto sostanzioso. Per comporlo ho letto un buon numero d'Istruzioni di grande formato, che già esistono, ma poiché sono troppo estese e troppo costose, si comprano da pochi e si leggono poco. Così ho avuto cura di scrivere la mia Istruzione breve, condensata e in un stile semplice, quale deve essere quando uno si rivolge al popolo. Lo stile è del tutto differente dallo stile della Fede ( Verità della )".
Quando S. Alfonso scrisse questa lettera, Francesco Paci di Napoli era già occupato da molti mesi a stampare l'Istruzione; cinque fogli erano ultimati a metà settembre; prima della fine dell'anno il libro era consegnato al pubblico, e Remondini lo pubblicò a sua volta l'anno seguente.
Il grande editore veneziano insistette per avere una versione latina e l'ottenne. Il Santo la cominciò lui stesso, ma essendosi deciso a comporre senza ritardo le sue Vindiciae contro Frebonius (cfr. opera n. 74), fece ultimare questa traduzione a un canonico molto intendente. Verso la fine dell'anno questa versione intitolata Institutio catechistica ad populum uscì dalla tipografia di Bassano; meno di due anni dopo, essa era stata ripubblicata, questa volta fuori dell'Italia, a Vienna, presso Wolff.
P. Maurice De Meulemeester
Bibliographie générale des écrivains rédemptoristes,
Louvain 1933, p. 136-137