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S. Alfonso Maria de Liguori
Istruzione al popolo

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PARTE I. De' precetti del decalogo.

 

 

CAP. I. Del primo precetto.

Non avrai altro Dio avanti di me.

 

 

1. Questo primo precetto impone di dare a Dio il dovuto culto ed onore. Chi sia questo Dio, a noi non è possibile il comprenderlo; ma ci basti il sapere, ch'egli è indipendente; tutte le cose dipendono da Dio, ma Dio non dipende da alcuno; e perciò ha tutte le perfezioni, e non vi è chi glie le possa limitare. Egli è onnipotente, che può quanto vuole: con un cenno della sua volontà egli creò il mondo: prima creò i cieli e gli angeli, che sono puri spiriti, e li creò in grazia sua; ma Lucifero, comandato ad adorare il Figliuolo di Dio, che doveva farsi uomo, non volle ubbidire per la superbia, e ribellandosi a Dio, tirò seco a ribellarsi la terza parte degli angeli; e così questi angeli ribelli furono subito da s. Michele discacciati dal cielo, e condannati all'inferno. Questi sono i demoni, che ci tentano a peccare, per renderci compagni delle loro pene. E poveri noi! se non avessimo Dio che ci soccorre, non avremmo forza di resistere alle loro tentazioni; ma Iddio per darci questo aiuto, quando siamo tentati vuole che subito ricorriamo a lui, e glielo domandiamo, altrimenti resteremo vinti da' nemici. Gli angeli poi, che furono fedeli a Dio, furono subito ammessi a godere la gloria del paradiso; e da questi angeli buoni il Signore deputò poi quei che dovevano essere i nostri custodi: Angelis suis mandavit de te, ut custodiant te in omnibus viis tuis1. Per tanto ringraziamo ogni giorno il nostro angelo custode, e preghiamolo, che ci assista sempre, e non ci abbandoni.

 

 

2. Indi il Signore creò la terra e tutte le cose che vediamo; e poi creò l'uomo, cioè Adamo ed Eva, come dicemmo di sovra. Sicché Dio è il Signore del tutto, perché esso ha creato il tuttO; e siccome l'ha creato con un cenno della sua volontà, così potrebbe, se volesse, con un solo altro cenno distruggere il tutto. Questo viene a dire essere onnipotente. In oltre Iddio è sapientissimo, che governa tutte le sue creature senza fatica, e senza alcun incomodo: vede e tiene presenti tutte le cose passate e future: e conosce tutti i nostri pensieri, meglio di quello che noi li conosciamo. È eterno, che sempre è stato, e sempre sarà, in modo che non ha avuto principio, e non avrà mai fine. È immenso, che sta in cielo, in terra, ed in ogni luogo. È santo in tutte le sue opere, incapace di alcuna malizia. È giusto, che non lascia alcun atto malo senza castigo, ed alcun atto buono senza premio. Egli poi è tutto pietà verso i peccatori pentiti, e tutto amore verso l'anime che l'amano. In somma Iddio è bontà infinita, sì che non può essere né più buono, né più perfetto, di quello che è.

 

 

3. Or questo Dio nostro creatore e conservatore noi dobbiamo amare ed onorare, e principalmente dobbiamo onorarlo cogli atti delle tre virtù teologali, della fede, speranza, e carità, come dice s. Agostino: Deus fide, spe, et caritate colendus.

 

 




1 Psal. 90.

 






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