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S. Alfonso Maria de Liguori
Istruzione e pratica pei confessori

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Fine dell'autore - Necessario a leggersi per intelligenza dell'opera.


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Giova qui premettere la notizia del fine e del contenuto di quest'opera. Io già mi ritrovava data alle stampe in Napoli un'opera grande di teologia morale, che ultimamente è stata ristampata in Venezia dal signor Remondini in tre tomi in foglio con alcune mie aggiunte, ed ella è stata ricevuta con gradimento in molte parti d'Europa. Quest'opera mi è costata la fatica di quindici anni in circa in leggere e ponderare le dottrine di moltissimi autori che ho osservati: de' quali alcuni ho ritrovati troppo benigni, che per falso zelo di facilitare la salute delle anime han troppo concesso alla libertà, con pregiudizio delle leggi divine ed ecclesiastiche; altri all'incontro, sdegnati da tanta condiscendenza, si son dati all'altro estremo d'un eccessivo rigore. E qui è stata la mia fatica in eleggere dalla confusione di tante opinioni quelle sentenze, che da una parte mantenessero il dovuto ossequio a' precetti di Dio, e della chiesa; e dall'altra non aggiungessero pesi che non sono imposti da Dio, con obbligar ciascuno a quella perfezione, che secondo la fiacchezza umana è moralmente impossibile al comun de' fedeli. Per tanto io ammaestrato così dalla lettura de' teologi, che tutti ho procurato di leggere con occhio spassionato, ed insieme dalla sperienza di trenta e più anni di confessioni, e di missioni, ho fatta l'opera mentovata per istruzione de' giovani della nostra congregazione. Ma perché tale opera, per essere voluminosa e diffusa, non così facilmente può aversi, o leggersi da molti; perciò ho pensato (spinto ancora da più persone che ciò desideravano) di dare in luce la presente operetta. In questa il mio fine principale è stato di dare un'istruzione pratica per ben amministrare il sagramento della penitenza; ma perché in pratica non si possono mai prender come si debbono le confessioni, e ben dirigersi le anime, se non si ha la notizia de' principii, ed anche delle dottrine e questioni più principali della morale, a tal fine io ho procurato qui colle avvertenze sopra tutti i trattati di questa scienza, di esporre in breve e con chiarezza ciò che si appartiene ad una sufficiente e necessaria istruzione di un confessore; con notarvi a' suoi luoghi le definizioni de' canoni delle bolle papali ed anche delle ss. congregazioni, delle quali si ha poca notizia in altri libri. Quest'opera l'ho fatta breve, accioché s'abbia con poca spesa; e l'ho scritta in lingua volgare, accioché sia più alla mano, e così più facilmente si legga; tanto più che essendovi molte cose di pratica, queste con più speditezza s'intendono, leggendole nel proprio idioma. In quanto all'ordine, 1. Si parlerà de' precetti del decalogo e della chiesa. 2. Si tratterà de' sacramenti e delle censure. 3. Si parlerà de' privilegi, ed in questi di tutte le facoltà che hanno i vescovi ed i prelati regolari di assolvere da' casi e dalle censure riservate. 4. Si parlerà del modo pratico come debba portarsi il confessore co' peccatori che stanno nell'occasione prossima, o sono abituati e recidivi; e come co' diversi generi di persone, rozzi, fanciulli, sordi, moribondi, condannati a morte, ossessi, zitelle o altre donne. In questa operetta, non solo vi è tutto (ma in breve) quel che sta nella mentovata teologia, ma di più vi sono molte cose che non vi stanno nell'opera grande. Sia tutto a gloria di Gesù e di Maria.




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