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S. Alfonso Maria de Liguori Istruzione e pratica pei confessori IntraText CT - Lettura del testo |
§. X. Come debba portarsi colle donne.
55. È necessaria molta cautela al confessore nel sentir le confessioni delle donne. Per 1. Si noti, che secondo il decreto della s. c. de' vescovi del 1620. a' 21. gennaro sta detto: Confessarii sine necessitate audire non debent mulierum confessiones post crepusculum vespertinum, et ante auroram. Parlando poi della prudenza del confessore, egli nel confessionario regolarmente colle giovani sia più austero, che avvenente; né permetta, ch'esse vengano a parlargli d'avanti, e tanto meno a baciargli la mano. Quando si confessano, non dimostri di conoscerle, poiché alcune tali, che fanno le divote, alle volte in sapere che 'l confessore le conosce, lasciano di accusarsi intieramente. Non è prudenza guardare le penitenti, ed accompagnarle cogli occhi, quando si partono dal confessionario. Fuori poi del confessionario non si fermi con esse a parlare in chiesa: sfugga ogni famigliarità: si astenga di prender da esse regali, e maggiormente di andare nelle loro case, fuorché quando fosse chiamato per occasione di grave infermità: ed allora usi tutta la cautela nel confessarle: tenga la porta aperta; e stia a vista della gente di fuori, e procuri di tener la faccia rivolta altrove. E ciò specialmente se sono persone spirituali, con cui v'è pericolo di maggior attacco. Diceva il v. p. Sertorio Caputo, che 'l demonio per attaccare insieme le persone spirituali, a principio si serve del pretesto della virtù, acciò fatto l'attacco passi poi l'affetto della virtù alle persone. Avverte perciò s. Agostino1: Sermo brevis et rigidus cum his mulieribus habendus est; nec tamen quia sanctiores sunt, ideo minus cavendae; quo enim sanctiores fuerint, eo magis alliciunt. E l'angelico dottore aggiunge2: Licet carnalis affectio sit omnibus periculosa, ipsis tamen magis perniciosa, quando conversantur cum persona, quae spiritualis videtur; nam quamvis principium videatur purum, tamen frequens familiaritas domesticum est periculum; quae quidem familiaritas, quando plus crescit, infirmatur principale motivum, et puritas maculatur. E soggiunge, che tali persone di ciò non se ne accorgono subito, perché il demonio al principio non manda saette apertamente avvelenate, ma solo quelle che alquanto feriscono, ed accrescono l'affetto; ma in breve tali persone giungono a segno, che non più trattano insieme come angeli, siccome han cominciato, ma, come vestiti di carne, vicendevolmente si guardano, e si feriscono le menti con parole blande, che sembrano ancor procedere dalla prima divozione. Quindi l'uno comincia ad appetire la presenza dell'altro: Sicque (conclude) spiritualis devotio convertitur in carnalem. Ed in fatti oh quanti sacerdoti che prima erano buoni, per simili attacchi cominciati collo spirito han perduto poi lo spirito e Dio!
56. Per 2. In oltre non sia il confessore così addetto talmente a confessare le donne, che ricusi di confessare gli uomini quando vengono. Quale miseria è il vedere tanti confessori spendere tutta la mattina a sentire bizzoche, e divotelle, se poi si accostano poveri uomini, o maritate, che sono piene di travagli, e che a stento han lasciate le case, ed i loro impieghi, le licenziano con dire: Ho che fare, andate ad altri! E questi poi, per non trovar chi li confessi, vivono i mesi e gli anni senza sagramenti, e senza Dio. Ma ciò non è confessare per Dio, ma per genio, onde non so quanto merito abbiano a sperarne tali confessori, esercitando il lor ministero in tal modo. Io non dico, come dicono alcuni, essere tempo perduto, anzi dico, esser opera molto grata al Signore, il guidare l'anime alla perfezione. Ma i buoni confessori, che confessano solamente per Dio (come faceva un s. Filippo Neri, un s. Giovan Francesco Regis, un s. Pietro d'Alcantara), quando viene qualche anima bisognosa, la preferiscono alle divote, per cui non mancherà poi tempo di sentirle ed aiutarle, quando si vuole.
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