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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
60. AD UN MINISTRO DEL RE.
Supplica per implorarne la protezione.
[ANNO 1744.]
Eccmo Signore,
Alfonso de' Liguori e Cesare Sportelli, uniti in mutua carità con altri sacerdoti, con umili suppliche espongono all'E. V. come, avendo Monsignor de Dominicis, vescovo di Nocera, rappresentato a Sua Maestà (che Dio guardi!), che essendogli riuscito di indurre gli oratori a venire a faticare nella sua diocesi a beneficio delle anime, supplicava la M. S. a concedere a' medesimi sacerdoti il poter fabbricare una casa con cappella pubblica,
e proprio ai Pagani, alquanto discosto dall'abitato. Restò servita la sua reale pietà e s'indusse d'accordargli il suo reale beneplacito, come questo ed altro appare dalla aggiunta copia del reale Dispaccio: che però essi sacerdoti, in esecuzione de' veneratissimi ordini della M. S., sin dall'anno passato cominciarono a fabbricare a pro di quella diocesi tutta, ed a forma de' medesimi ordini hanno fabbricato la casa e cappella sudette.
In tanto, si è preinteso che da taluni si cerca molestare essi supplicanti ed inquietare ne' santi esercizî, esortazioni, prediche ed altre opere spirituali, contro l'ordinato dalla M. S., come apparisce dall'altra aggiunta copia de' reali ordini diretti al Governatore di Nocera. Perciò ricorrono alla E. V. e la supplicano di ordinare che con effetto non siano più molestati, né inquietati di vantaggio per la casa suddetta; tanto più che i cittadini, in numero di 25 mila incirca, bramano un tal soccorso spirituale, come dalla annessa fede del pubblico Parlamento di tutte le università di Nocera si vede; e l'avranno a grazia ut Deus.
Conforme all'abbozzo originale, scritto in parte dalla mano di S. Alfonso, e conservato nel nostro archivio generalizio di Roma.