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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
145. AL NOVIZIO PIETRO ANGELO PICONE,1 IN CIORANI.
Lo consola ed annuisce alle sue sante brame.
Viva Gesù e Maria!
[PRINCIPIO DI GIUGNO.]
Figlio mio, sento dalla vostra, e già l'avea inteso prima, che il medico ha detto potervi giovare l'aria nativa, ed io v'era condisceso per lo desiderio che avea della vostra salute. Del resto, io non ho che lamentarmi di voi, e giacché non
vi fidate di andare al paese, mi contento che andate mutar aria in alcun'altra delle nostre case. Ho già ordinato che vi mandino alla casa nostra di Caposele dove, se neppure quell'aria vi giova, passerete alla casa d'Iliceto; e voglio senza meno (ditelo poi colà) che verso luglio o agosto vi facciano pigliare l'acqua di Monticchio. E mi contento ancora che nel giorno di S. Luigi fate l'obblazione coi voti, giacché tanto lo desiderate. Ecco, vedete se io voglio cacciarvi dalla Congregazione.
In questo tempo che state infermo, levate tant'applicazioni. Attendete alla salute, a passeggiar la mattina e fare quel che dice il medico, e pregate ogni giorno per me. Io non vi fo stare qui, né a Ciorani; perché queste arie non vi hanno giovato. Vediamo con queste altre arie. Viva Gesù e Maria!
Fratello ALFONSO del SS. Redentore.
Conforme ad una antica copia.