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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
229. AL P. D. GASPARO CAIONE.
Gli accenna di bel nuovo la condotta a tenere coi Fratelli laici per prevenire futuri disordini.
Viva Gesù, Giuseppe Maria e Teresa!
NOCERA, 16 GENNAIO [1756].
Vi scrissi le cose de' Fratelli (come mi pare), di fargli fare gli atti comuni la sera, ora ch'è inverno, e di levargli l'ora di sonno il giorno, or che le giornate son corte, perché quest'ora si è data solo a' Coristi che studiano. Ora vi dico circa questa cosa del sonno: dite che si darà a chi ne avesse qualche bisogno se non tutto, almeno mezz'ora. In ciò V. R. si regoli colla prudenza; ma leviamo l'uso dell'ora, l'inverno, per li Fratelli: giacché l'ora si è stabilita solo per chi studia. E vi raccomando, fate quasi sempre servire a tavola e lavare i piatti a' Fratelli. Basterà una o due volte, il mese, a far servire e lavare gli studenti. Ed ammonite che non parlino, perché alcuni che han parlato a Ciorani ora ne stan pagando la penitenza, e la pagheranno per un pezzo. Onde da oggi avanti non ammetterò forse più Fratelli all'oblazione, se non dopo dieci anni. E perciò avvertite al Fratello nuovo di Grazioli1 che io l'ammetto, ma con questo patto (come si farà con tutti gli altri) che serviranno da secolari per molti anni, prima d'essere ammessi al noviziato, almeno quattro anni;
onde V. R. in tempo del suo rettorato non mi cerchi per costui vestizione.
Per gli altri poi che hanno da fare l'oblazione e son già ricevuti, avvisatemi di ogni minimo difetto commesso, perché pure allargherò l'oblazione. Questi benedetti Fratelli, fatta l'oblazione, pigliano superbia. Viva Gesù, Giuseppe, Maria e Teresa!
Conforme all'edizione romana.