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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
483. AL P. D. ANDREA VILLANI.
Gli commette un doppio mandato per il vescovo di Sora.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe!
ARIENZO, 25 NOVEMBRE 1765.
Invio a V. R. questa lettera mandatami da Monsignor di Sora,1 dove mi descrive i luoghi delle missioni.
Nondimeno è necessario che, arrivando V. R. alla diocesi, andiate a dirittura a Sora, perché mi dice D. Francesco Rossetti, fratello del Vicario di colà, che Monsignore non sta determinato quali luoghi si hanno da fare a principio, mentr'esso ha mandati a chiamare anche i preti missionari di S. Giorgio,2 ma quelli verranno in questo aprile; onde bisogna che parliate col vescovo, ed ivi concerterete quello che si ha da fare. Ed io già così gli scrivo, che andrà V. R. a Sora e andrà nell'entrante mese di dicembre. Se poi V. R. ci ha d'andare più tardi, glielo scriva da costì.
Monsignor di Sora, circa l'Apologia1, mi ha mandato a dire che il P. Patuzzi mi ha risposto a sproposito; ma ch'esso tiene certi dubbi, che mi vuole scrivere, contra la nostra sentenza.
Quando V. R. gli parlerà, lo preghi che mi scriva presto questi dubbi, perché ho a caro di sentirli, per rivocarmi subito se esso mi capacita; ma mi pare una cosa difficile, dopo ch'io ho letti tanti libri probabilioristi, de' quali niuno mi ha capacitato ancora.
Del resto, già mi pareva una cosa molto difficile che Monsignor Taglialatela, avendo letto in pubblico tanti anni la sentenza contraria, ora col libro mio voglia rivocarsi. Gli uomini di questa sorta con difficoltà si rivocano. Non manca loro qualche stroppola per rispondere: basta che rispondano per non dichiararsi convinti.
Se esso poi in discorso volesse questionare su ciò con V. R., non manca a V. R. prudenza per non contraddirlo da tu a tu, e disgustarselo; ma non conviene all'incontro menargli buono tutto quel che dice.
Io aspetto poi, alla seconda festa di Natale, la compagnia de' Padri destinati per la mia diocesi, i quali a principio dovranno venire ad Airola, luogo grande.
E si levi da capo V. R. che i miei diocesani non vogliono i Padri della Congregazione. Qualche dispiacimento l'aveano col P. Maione che ha il tratto un poco rozzo, ma non è così cogli altri Padri, i quali li manterrò a spese mie, non già de' parrochi o delle università. Mi avvisi qualche cosa della missione fatta a Fratta2, e qualche cosa di Monsignor Borgia.
Benedico V. R. e tutti, e specialmente la missione di Sora.
Fratello ALFONSO MARIA del SSmo Redentore,
vescovo di Sant'Agata.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma,