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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
491. AL MEDESIMO.
Gli dà norme riguardo ad alcune missioni.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 11 GENNAIO 1766.
Leggete questa lettera.
Questi signori di Napoli, dopo che sono stati serviti, si pigliano collera. Quanto sarebbe stato meglio, se si fosse licenziato Casalnovo1 e [se V. R.] fosse venuto qui, perché si sarebbero fatti almeno i luoghi più bisognosi. Ora non ci è rimedio: giacché il Cardinale si è lamentato, bisogna che V. R. vada in Napoli a portargli le scuse.
Farete la scusa di aver creduto che fosse già ordine suo che andaste servendolo a Casalnovo, e che trovandovi vicino, per non perder tempo, avete cominciata subito ivi la missione.
Cominciando la missione domani (se è vero) alli 12, verisimilmente terminerete domenica a quindici, 26 del corrente. Onde vi restano 15 altri giorni per quaresima;1 sicché partendosi V.R., può lasciare gli altri sette Padri per far due missioncine, una a Forchia e l'altra ad Arpaia, d'onde me ne han fatta richiesta; e già sta preparata la casa.
Quando vi partite d'Airola, mandatemi il libro de' Giansenisti,2 e portatelo al passaggio.
Per Arpaia e Forchia, già i Padri si troverebbero costì vicini, e quattro ne potrebbero andare a Forchia, e tre ad Arpaia.
La benedico.
Di V. R.
Fratello ALFONSO del SS. Redentore.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.