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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
508bis. A D. NICOLA PISANTI, GOVERNATORE DI ARIENZO.
Impegno del Santo per impedire l'offesa di Dio.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 30 SETTEMBRE 1766.
Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.
Avviso a V. S. Illma, e glie l'assicuro per cosa certa, che un certo giovine di S. Maria a Vico, Andrea Daddio, figlio di Antonio, avendo data parola ad una giovane Angela Marchese, figlia d'Innocenzo padre e di Giuditta madre, se ne sta a mangiare e dormire nella casa di detta giovane; ed avvertito più volte dal parroco a sposare, o ad uscirsene da quella casa (ove certamente terrà mala pratica colla sposa, secondo credo io e crede anche il parroco, ch'è venuto oggi a parlarmi affin di far togliere questo pubblico scandalo), promette di sposare, e poi sempre trasporta, e non ne prende la via.
Pertanto prego V. S. Illma a rimediarvi, con ordinargli che esca da quella casa e non ci si accosti fintanto che non sposa, sotto pena di carcerazione, perché ivi vi è un grande scandalo per questa pratica, e in questo modo V. S. Illma può rimediarvi.
Resto rassegnandomi
Di V. S. Illma
Devmo ed obblmo servitore vero
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant Agata.
Conforme all'originale che si conserva in Roma presso le monache del monastero di S. Dionigi.