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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
1041. AL RE DI NAPOLI FERDINANDO IV.
Per ottenere una grazia, umilia le informazioni all'uopo richieste.
[NOCERA, 19 OTTOBRE 1785.]
S. M.R.
Signore,
Supplicai umilmente V. M. a permettere, che potessero ascendere agli ordini sacri quattro giovani di questa Congregazione (tuttoché ne' loro rispettivi paesi il numero de' preti superasse, giusta la legge di proporzione, il numero delle anime), cioè i fratelli Giuseppe Nicola e Nicola Domenico Scelsi di Casamassima, diocesi di Bari, e Francesco Paolo Campanella e Giovanni Stefano Polignani di Putignano, diocesi di Conversano.
A tali mie suppliche la M. V., con real carta agli 8 di gennaio del corrente anno, si degnò ordinarmi, che mi fossi informato sul numero delle anime e de' preti de' rispettivi paesi, e sull'età e requisiti de' mentovati giovani, e che indi tutto avessi riferito a V. Maestà.
In esecuzione dunque de' reali ordini, ho preso informazione sulle cose predette; e dal Vicario capitolare di Bari ho saputo che, nella terra di Casamassima, vi sono tre mila novantadue anime, e trentasei sacerdoti, sei de' quali sono all'in tutto inabili ad impiegarsi a pro delle anime, e per la loro età decrepita e per li mali corporali che soffrono; e che i gemelli Giuseppe Nicola e Nicola Domenico Scelsi sono di anni diciotto.
E dal vescovo di Conversano ho rilevato che, nella terra di Putignano, vi sono anime otto mila cento vent'una, e preti ottanto sei con due suddiaconi, tra quali preti sette sono impotenti al servizio della Chiesa; e che Francesco Campanella è di anni diciannove, e Giovanni Stefano Polignani di anni venti.
Finalmente sono stato assicurato che tutti gli enunciati giovani hanno i requisiti necessari per ascendere agli ordini sacri ed al sacerdozio.
Tanto dovea io rappresentare alla M. V. in adempimento de' reali ordini. E rinnovando a V. M. le mie umilissime suppliche, acciò sia permesso ai medesimi giovani il ricevere i suddetti ordini1, al real trono della M. V. profondamente m'inchino.
Della Maestà Vostra
Umo servo e suddito
ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.
Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della nostra casa di Pagani.
Fine del secondo volume e della Corrispondenza generale.