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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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VOLUME III

 

SERIE PRIMA. - LETTERE SCIENTIFICHE.

 


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1. AD UN SACERDOTE DI NAPOLI.

Ragioni per dimostrare, non esser bestemmia il maledire ai morti.

 

 

[ANNO 1746.]

 

I Santi e le anime del Purgatorio siano fuor di questione; perché [il maledire ad essi] sarà sempre peccato mortale.1 Intendendo però queste parole come suonano, significano una maledizione fulminata, o a' dannati (che sono i veri morti, perché morti alla vera vita) o alle ossa de' defunti.

Lo dir mannaggia i morti e intendendo questi, possa dirsi peccato mortale, io non posso capirlo.

2° Nelle parole dubbie, secondo la sentenza più rigida, ancorché la intenzione di chi parla non sia di bestemmiare in cosa grave, o pure non sia di offendere Dio in cosa grave, si deve intendere ciò che crede la gente; e sarà bestemmia, se il popolo lo tiene per tale.

A tanti che ho confessato, avendo chiesto che intendeano per queste parole, e se aveano inteso le


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anime sante, o del Purgatorio o del cielo, han risposto: Dio mi liberi! ho inteso i morti semplicemente.

Ecco dunque che così si crede; e tutti distinguono fra le anime sante e i morti.

3° Le bestemmie son tali, o perché suonano così appresso tutti, o perché così le intende chi le proferisce.

Domandate pure a chi bestemmia i morti, se ha inteso maledir le anime sante del Purgatorio o del cielo, vi dirà tosto di no.

Dunque se così la sente chi dice e chi ascolta, la bestemmia dov'è?

4° Tutti che si confessano si accusano distintamente e fan distinzione fra il bestemmiare i Santi, bestemmiare le anime del Purgatorio e bestemmiare i morti.

Dunque altra cosa s'intende per questa ultima, distinta dalle prime; e per quella osservazione che io ho fatta, taluni, rei di aver bestemmiato le anime del Purgatorio, se ne accusano con ribrezzo.

Or vedasi se poi, nel bestemmiare i morti, intender si voglia di bestemmiare le sante anime.

5° Secondo la sentenza contraria, non vi è distinzione fra queste parole coll'idiotismo napolitano: Mannaggia san N., mannaggia le anime del Purgatorio, e mannaggia i morti tuoi! - il che, quanto sia lontano dal vero, ognun lo conosce; e tutti, sì quelli che inciampano in tali bestemmie, sì quei che le sentono, credono che 'l bestemmiare i morti sia distinto dal bestemmiare i Santi e le anime del Purgatorio.

6° Moltissimi, come ella avrà osservato, si accusano di avere bestemmiato i morti, e soggiungono di avere avuto intenzione di bestemmiar le anime del Purgatorio.

7° Perché, seguendosi l'opinione contraria, si vengono a facilitare le colpe; perché la gente minuta, preoccupata da tal sentimento, crede, come ho trovato, dopo che hanno inteso esser peccato mortale, che sia peccato mortale bestemmiare ai morti, agli animali, alle pioggie e venti ecc.

8° I confessori devono impedire i peccati.

 Seguendo il mio sentimento, se ne impediscono moltissimi; perché essendo sì usuale tal bestemmia, oh quanto si moltiplicherebbero le colpe col pubblicar che sia colpa grave! Dunque, perché non si deve fare e tenere ciò che è sì conforme alla ragione?...

 

Conforme ad un antica copia

 




1 Il Santo, prima di pubblicare la dissertazione in difesa di quest'opinione, cui accenna nella Morale al proprio luogo, consultò le più celebri Congregazioni di sacerdoti missionari dell'uno e l'altro clero in Napoli. Questo frammento di lettera dovette certamente servire all'uopo.




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