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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
372. A Giuseppe o Giambattista Remondini.
1775, 30 ottobre, Nocera
Mi son consolato in vedere i suoi caratteri. Io mi trattengo in questo mio romitaggio ringraziando Iddio che mi ha sgravato del peso del Vescovado, che non ero più abile così per l'età come per le infermità, che mi fanno vedere vicina la morte. Mi consolo che la stampa dei Salmi sta a buon termine. Il libro dei Martiri spero che tra breve lo riceverà. Io poi già sto terminando l'ultima opera della Condotta della divina Provvidenza ecc. come le avvisai. Dico l'ultima, perché la testa già mi va lasciando, onde ho avuto molto da stentare per condurre a fine questo libro della Condotta; il quale, se la passione non m'inganna (poiché gli ultimi figli sogliono amarsi più che i primi) forse è riuscita l'opera più aggiustata e plausibile delle prime, benché sia venuta di poca mole. Riceverò poi con molto piacere gli altri tomi del P. Patuzzi, quando saranno terminati, per tenere tutta l'opera, e da ora ringrazio la sua gentilezza, colla quale sempre mi ha confuso.
Si Signore, io ogni giorno raccomando la persona di V. S. Ill.ma a Gesù Cristo, giacché per tanti anni ho avuta con lei continua corrispondenza, tanto più che questi miei anni ora stanno per finire. Prego Gesù Cristo che la prosperi nei beni spirituali e temporali con tutta la sua casa. Quando sarà terminata la mia nuova ed ultima operetta, subito ce l'invierò, e spero ch'ella sarà ben gradita al pubblico. Intanto pieno di stima la riverisco e mi rassegno
Di V. S. III.ma
dev.mo ed obbl.mo
Alfonso Maria de Liguori Vescovo
Pubblicata in GIUSEPPE CACCIATORE, S. Alfonso de Liguori e il Giansenesimo...,Firenze (1942), p. 602.